7. Nitrogen

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Sono traumatizzata dal caldo che troviamo in Bahrain questo weekend. Il nostro hotel in centro città è immerso nella modernità ma il circuito di Manama è letteralmente in mezzo al deserto ed io sono costretta a combattere con il caldo, le mestruazioni e le zanzare. Odio questo posto.
In compenso in tutte e due le sessioni del venerdì facciamo segnare degli ottimi tempi, soprattutto con Kimi; mi sono occupata molto delle termocoperte per ripetere il bel lavoro sugli pneumatici della scorsa gara.

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Torno in hotel la sera che sono in un bagno di sudore, ho un aspetto orribile e la voglia di vivere sotto le suole delle scarpe, tant'è che ho quasi mandato a quel paese Max e le sue solite frecciatine inopportune.
Sgrano gli occhi quando vedo che sul mio letto è poggiato un mazzo di rose gialle, le mie preferite in assoluto. Non è uno di quei bouquet pacchiani ed esagerati contenuti in scatole giganti; posso contare circa una decina di rose tenute insieme da un nastro bianco, devo ammettere che sono stupende.
Il mio cuore perde un battito quando vedo che il bigliettino che c'è vicino ai fiori è firmato da Charles.
Ha una scrittura molto bella e sottile.
«A Barcellona mi hai detto che sono i tuoi fiori preferiti, ricordo tutto ciò che mi dici di te. Scusami per come mi sono comportato, non sono bravo con i miei sentimenti»
Leggo e rileggo il biglietto con gli occhi che brillano e non posso fare a meno di pensare che io e Charles siamo più simili di ciò che credevo.
Dopo aver lavato via la giornata bollente con una bella doccia mi decido a scrivergli un messaggio, perché so che appena toccherò il cuscino finirò tra le braccia di Morfeo.
«Io non sono brava a fidarmi delle persone invece, ma accetto le scuse. E grazie, davvero»

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La colazione in albergo, da quando tutte le squadre condividono lo stesso hotel, è un bellissimo momento e ho potuto constatarlo anche in Australia.
I ragazzi mangiano e chiacchierano amabilmente tra loro e non sembra che tra qualche ora se ne daranno di santa ragione in pista.
Dopo essermi accalappiata due fette di torta paradiso ed una vaschetta di Nutella mi dirigo soddisfatta al tavolo di Seb e Kimi, provando a non rovesciare il mio cappuccino. Non va mai giudicata una ragazza con il ciclo.
A quanto pare sono l'unica che ha optato per una colazione dolce: di fronte a me vedo Lewis mangiare un toast mentre Daniel gusta del pane con l'avocado. Che bestie di Satana.
"La principessa si è svegliata bene stamattina?" mi chiede Max.
"Quando ha il suo cibo è sempre felice" risponde per me Sebastian, perché sa che altrimenti avrei rivolto all'olandese parole poco carine.
"Maurizio ci aspetta per il solito briefing appena arriviamo al circuito" comunico a Kimi, fingendo di ignorare ciò che Max ha detto.
Posso sentire chiaramente Lewis ridacchiare e rivolgergli un "non hai speranze, amico". Finalmente qualcuno l'ha capito.
Tutta la mia attenzione è dedicata alla Nutella da spalmare sulle fette di dolce, poi però sento i ragazzi salutare un monegasco che conosco bene e che si è appena fermato davanti al nostro tavolo. Quello di Max sembra più il soffio di un gatto che un saluto.
Il sorriso sornione che io e Charles ci scambiamo devono averlo notato praticamente tutti ed io arrossisco quando capisco che è venuto qui solo per porgermi uno dei due bicchieri di succo d'arancia che ha in mano.
"Grazie Charles, sei un sacco gentile"
"Non c'è di che Marty, ci vediamo al circuito ragazzi!"
Quando si allontana dal nostro tavolo si alza un coro di fischi da parte di Daniel, Lewis e Seb mentre io divento ancora più rossa.
Max, livido di rabbia, sprofonda ancora di più nella sua sedia.
"Meglio andare o Maurizio si arrabbia" dico poco dopo, alzandomi, con ancora una fetta di torta tra le mani.
"Sì, scappa scappa signorina, poi mi dici tutto!" mi urla dietro Sebastian.
"Pettegola!" gli rispondiamo in coro io e Kimi.
Prima di allontanarmi sento la grassa risata di Lewis che dice: "Accidenti ragazzi, vorrei proprio passarla una giornata con voi tre".
In effetti io e i miei due ferraristi sappiamo essere parecchio esilaranti.

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La doppietta tutta Rossa in qualifica mi fa urlare così tanto che quando arriva il sabato sera non ho più voce.
Dopo la terza sessione di prove l'alluminuro di titanio su entrambe le vetture mi stava facendo diventare matta, non capivo come potessimo tenere in temperatura le gomme. Con l'aiuto di Riccardo abbiamo limato un po' l'estremità dell'alettone, così con un gioco di aerodinamica siamo finalmente riusciti a raffreddare la macchina.
"Martina porti fortuna!" mi urla Davide Valsecchi tutto contento dalla pit lane.
Da quel momento nel paddock si sparge la voce che l'esperta in chimica della Ferrari, nonché figlia di Luca Cordero di Montezemolo, sta facendo magie.
Toto Wolff e Chris Horner mi squadrano ogni volta che passo davanti ai loro box ma io procedo a testa alta.
Pensavo che questa notorietà mi avrebbe infastidito, messa a disagio, invece ora tutti parlano di quanto sto facendo bene il mio lavoro ed io ne vado fiera.

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Era da un po' che la Ferrari non iniziava il campionato con due vittorie di fila. Potete dire che è solo fortuna ma nel frattempo siamo noi, con il primo posto di Seb, a portarci a casa la vittoria del Gran Premio del Bahrein.
Mi dispiace tanto per il ritiro di Kimi ma lui è un campione e il tempo di dormici sopra una notte gli basterà per superare la cosa e concentrarsi sulla prossima corsa.
Accetto volentieri l'invito di Charles per andare a ballare questa sera, visto che c'è tanto da festeggiare oltre alla nostra vittoria: Pierre ha concluso al quarto posto, che è praticamente un'impresa a bordo di una Toro Rosso, mentre Charles ha fatto una scalata paurosa arrivando dodicesimo. Non basta ancora per andare a punti ma il salto di qualità è evidente.
Ci fanno compagnia anche Carlos ed Esteban, che non dicono mai di no ad un po' di divertimento, e chissà come si autoinvitano anche Daniel e Max.
Voglio molto bene a Dan, sul serio, ma dovrebbe smetterla di sostenere il suo compagno di squadra in questo corteggiamento disperato.

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Il Club XS è una delle discoteche più eslusive di tutto il Bahrein, anche se ha poco a che fare con il lusso raffinato che si trova al Jimmy'z. I locali notturni continueranno a non essere il mio posto preferito ma decido di viaggiare sull'onda dell'entusiasmo post-gara trascinata dai ragazzi.
Mi chiedo cosa ne pensino Caterina, Jemma ed Elena dei loro fidanzati che vanno a ballare ad ogni occasione buona!
Questo weekend invece ho conosciuto Minttu, la moglie di Kimi, una delle donne più eleganti che abbia mai incontrato.
La discoteca è sviluppata su due piani, a quello superiore c'è il bar e i vari priveé. E' lì che ci dirigiamo innanzitutto e ci godiamo un paio di cocktail a testa.
Con l'alcool che fa la sua parte rido a crepapelle alle battute di Esteban e Pierre mentre Charles, anche lui reso più coraggioso dai suoi due Quattro Bianchi, tiene salda la sua mano sul mio fianco. Io non protesto.
Quando parte finalmente una canzone dance che conosco afferro la mano nel monegasco e lo trascino giù a ballare, sotto le occhiate allusive dei suoi compagni.
Max è impegnato in un battibecco abbastanza acceso con Daniel, che prova invano a calmarlo, ma non me ne preoccupo.
Io e Charles balliamo praticamente incollati e lui mi afferra il bacino solo dopo che io ho circondato il suo collo con le braccia. Ci sorridiamo spensierati e non ce ne importa niente di andare fuori tempo.
Sento su di noi lo sguardo bruciante di Max, poggiato alla ringhiera del piano di sopra che dà sulla pista da ballo.
"Sei ubriaca?" mi chiede Charles, sinceramente interessato.
Per farsi sentire da sopra la musica me lo sussurra nell'orecchio e il mio corpo viene assalito dai bravidi.
Rido, perché forse un po' ubriaca lo sono, ma sento che va bene così.
"Un pochino. Tu?"
"Più di te"
Ringrazierò per sempre quei due Quattro Bianchi che Charles ha bevuto, perché gli permettono di stamparmi finalmente un bacio sulle labbra di sua spontanea volontà.
La prima reazione esplosiva che mi hanno insegnato in facoltà è quella che avviene quando la nitroglicerina, C3H5(ONO2)3, entra in contatto con anidride carbonica e ossido d'azoto.
Si tratta di un composto incolore, talvolta tendente al giallo.
Per me da oggi la nitroglicerina ha il colore degli occhi di Charles.
Non lo lascio andare e avvicino di più il suo viso al mio; le nostre lingue giocano insieme per un po' finché non ci stacchiamo.
Ci scambiamo un sorrisino consapevole e continuiamo a scaternarci a ritmo di musica.
Quando alzo lo sguardo Max non c'è più.

Chemistry | Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora