13. Aluminum

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"C'è in me una ragazza un po' fragile e poi un'altra invincibile che ogni giorno continua a ripetersi: tu puoi credere in te"



La chimica è rassicurante perché c'è un'armonia sottesa al tutto che riesci a cogliere solo una volta che l'hai studiata davvero. Si nota soprattutto nel modo in cui vengono riempiti gli orbitali atomici, le funzioni d'onda che descrivo il comportamento degli elettroni. Perfino delle particelle così instabili trovano nell'immenso disegno della chimica il loro posto.
Eppure, anche se fossi un elettrone, faticherei di certo a trovare pace in questo momento.

***

Max è stato così gentile da non fare parola con nessuno di quello che è successo la settimana scorsa a Montecarlo ed io comincio a pensare che la prospettiva di un'amicizia con lui non sia poi così inimmaginabile.
Eccoci di nuovo a Montmelò, dove tutto è cominciato, per il Gran Premio di Spagna. Quando si dice avere sfiga anche con le date del calendario.
Tornare a lavoro mi ha aiutato: avevo un disperato bisogno di concentrarmi su altro. Fortunatamente Caterina seguirà per la prima volta Pierre dal vivo questo weekend, la sua presenza qui mi dà un po' di coraggio e trascorriamo il giovedì a passeggio per Barcellona, tra la Rambla e la Sagrada Familia, con una tappa d'obbligo a Barceloneta che mi sembra tanto la Venice Beach d'Europa.
Durante le prove faccio di tutto per non soffermarmi sulla vettura numero 16, la mia attenzione è totalmente rivolta a Sebastian e Kimi, sempre gentili e premurosi nei miei confronti. Si meritano una macchina perfetta per questo weekend e Maurizio mi dà il via libera per poter lavorare finalmente su entrambe le vetture.
I ragazzi vanno davvero forte per gran parte delle qualifiche e perdono la pole senza demerito, perché stavolta Lewis compie una magia da quattro volte campione del mondo.
Il sabato sera ci aspetta il solito briefing con il team, che Maurizio ha deciso stranamente di spostare in hotel.
"Seb è il solito ritardatario" commento, alzando gli occhi al cielo.
Insomma, quando mai un tedesco è in ritardo?
Io e Kimi abbiamo deciso di aspettarlo prima di raggiungere gli altri membri della squadra.
"Se ti sentisse ti risponderebbe che è solo una persona rilassata"
Scuoto la testa divertita. Sì, sarebbe proprio una risposta alla Sebastian.
"Tu come stai?" mi chiede Kimi, indagatore. Apprezzo che si preoccupi per me, ormai lui e Seb sono diventati come due fratelli maggiori molto meno stronzi di quelli che già ho.
Gli faccio un mezzo sorriso, appoggiata alla parete opposta a quella dove è poggiato lui.
"Me la cavo"
"Potrebbe essere giù con gli altri, possiamo andare a chiamarlo... se te la senti"
So che la possibilità di trovare Charles nella hall a chiacchierare insieme a tutti i piloti è molto alta ma decido di far compagnia a Kimi comunque, perché prima o poi dovrò superare la cosa.
Magari mostrarmi positiva e rilassata potrebbe non solo tranquillizzare gli altri ma anche me stessa.
Sebastian è effettivamente al piano di sotto, seduto sui divanetti insieme a Daniel, Lewis e Fernando. Sono impegnati in una divertente conversazione probabilmente volta a prendere in giro Max e Stoffel, che seduti un po' più in là provano a difendersi senza risultati. Avere dei compagni di squadra con così tanta esperienza dev'essere una lama a doppio taglio. Valtteri cammina attorno a loro placidamente, sorridendo di tanto in tanto quando coglie qualcosa di simpatico.
C'è anche Charles, seduto però con il gruppetto opposto. Pierre, Carlos ed Esteban parlano animatamente tra loro ma lui non proferisce parola. Ho la sua visuale solo di profilo, per fortuna non mi ha visto, e posso notare da qui le occhiaie profonde che gli solcano il viso. Da quant'è che non dormi, Charles?
Vederlo mi causa una dolorosa stretta allo stomaco, non ce l'avevo così vicino da quando ci siamo incontrati fuori casa mia.
Distolgo lo sguardo, concentrandomi sul perché sono venuta qui.
Io e Kimi siamo sulle scale che danno proprio sulla hall ed io con un tono serio ordino: "Kimi, ciabatta". Lui con altrettanta serietà si sfila la pantofola nera e me la porge.
Per fortuna sdrammatizzare resterà la mia miglior dote.
Fingo di prendere la mira come se tra le mani avessi chissà quale arma e lancio la ciabatta al piano di sotto; quella con una precisione disarmante atterra sulla spalla di Sebastian, che fa un salto per lo spavento.
"Ma che cazzo...!"
Tutti scoppiano a ridere, attirando l'attenzione dei piloti più giovani, anche se io tengo lo sguardo fisso su Seb che finalmente alza la testa verso me e Kimi, imitato dagli altri.
"Mi sembrava di aver visto due stronzi!"
"Sei in ritardo per la riunione" dico, mettendo su la mia migliore faccia da schiaffi. Lo sguardo di Charles mi perfora come se fosse un raggio laser ma io m'impongo fermamente di non girare la testa nella sua direzione.
Sebastian mi dà ragione dopo aver controllato l'orologio da polso e con uno scatto ci raggiunge su per le scale.
"Appostati lì sopra mi fate paura, voi tre" commenta Lewis divertito.
"Dobbiamo farvi paura" risponde tranquillamente Kimi.
Circondo le spalle dei due biondi con le braccia, rivolgendo una linguaccia ai piloti di Red Bull e Mercedes.
"Loro sono i miei bodyguards!"
"Cazzo Max allora stai attento!" lo prende in giro Daniel ma l'olandese non si arrabbia e scuote la testa divertito.
Io e i miei due ferraristi spariamo lungo il corridoio mentre la sensazione dello sguardo di Charles addosso non mi abbandona per il resto della serata.

Chemistry | Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora