9. Fluorine

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Per tutto il weekend mi sveglio con il sorriso sulle labbra, rivivendo all'infinito il momento del bacio con Charles e immaginando come sarebbe dormire accanto a lui.
La gioia che mi porto dietro ovunque vado sembra essere entrata anche nel box Ferrari visto che per la seconda volta strappiamo la pole position dalle mani di Lewis.
"Se continuiamo così a Toto servirà un trapianto di fegato" commenta Britta, l'assistente personale di Seb, tutta contenta.
"Dai ragazzi, siate sportivi" ci ammonisce Maurizio, anche se non sembra troppo convinto neanche lui.
Siamo alla solita riunione del sabato sera, in cui ci aggiorniamo con tutta la privacy possibile circa le varie strategie per il giorno dopo.
"In fondo la Mercedes non è così male..." dico, giocherellando con una penna.
"Infatti, c'è sempre di peggio" mi dà man forte Kimi. Lui e Seb si lanciano un'occhiata complice.
"Tipo Max!" esclamano poi in coro ed io non posso fare a meno di scoppiare a ridere insieme a loro. Alla faccia degli uomini maturi, grandi e cresciuti.
"Ma che avete contro questo povero ragazzo?" chiede Riccardo, un po' perplesso e un po' divertito.
"A parte il fatto che ha istinti omicidi e suicidi una gara sì e una gara no?" chiede di rimando Sebastian, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Proprio non tollera il modo di guidare di Max, eppure è stato giovane anche lui.
Io onestamente non mi spingo molto in là con i pareri sulla guida perché resto ancora troppo ignorante a riguardo.
Ormai vado per stereotipi.
Guidi come Schumacher, Senna o Lauda? Sei una leggenda.
Guidi come Lewis o Seb? Sei un campione.
Guidi come Max? Sei un folle.
Ma il mio obiettivo nei prossimi mesi è studiare seriamente un po' di storia della Formula Uno.
"A quanto pare Mad Max ci sta provando con Martina" mi sorprende che a dire una cosa del genere sia Kimi.
Maurizio mi lancia un'occhiata sconvolta e vorrei tanto scoppiare a ridergli in faccia ma, nonostante sia come un secondo padre per me, non mi sembra molto carino.
"Ma davvero?"
"È senza speranze" lo rassicuro, suscitando altre risate generali.
"Chi lo sente tuo padre se scopre che sei qui a fare strage di cuori"
Sebastian si trattiene dal ridere con un verso strozzato ed io gli lancio un'occhiataccia, perché se si azzarda a parlare è morto.
Tiro una gomitata a Kimi di avvertimento e lui per tutta risposta ne tira una più forte a Seb, che impreca.
Riccardo ci guarda con un sopracciglio inarcato. Fidati Ric, non vuoi saperlo...
"Per papà andrebbe bene solo un pilota della Ferrari e grazie a Dio questi due soggetti sono già stati presi" dico, con un sorrisetto nervoso.
"Mai dire mai..." commenta Sebastian, senza potersi trattenere.
Tutti ridono, pensando che la sua affermazione si riferisca a se stesso.
Solo io e Kimi sappiamo che era più un "Mai dire mai, che magari Charles corre in Ferrari un giorno".
Se non mi uccide Max quest'anno sono certa che lo farà Seb.
"Mi dispiace, ti vedo solo come un fratello" proseguo lo scherzo.
Ormai il garage è diventato una sala cabaret ed io capisco perché papà ha sempre detto che la Ferrari non è solo una scuderia ma una famiglia. La mia famiglia.

***

Weekend di gara purtroppo vuol dire che tra prove, qualifiche e corse c'è poco tempo per starmene da sola con Charles ma non biasimo nessuno, dopotutto siamo qui per lavorare.
E durante questo gran premio c'è tanto su cui lavorare.
La gara di Sebastian viene compromessa non solo da una brutta partenza ma anche dal karma. Sì, perché Seb ne ha dette di tutti i colori a Max e lui ha deciso di entrargli nella macchina e fargli perdere parecchie posizioni.
"Oh Signore ma questo ragazzo è completamente scemo! Ma che cazzo ha in testa, la segatura?!" urlo, con le mani nei capelli.
La FIA rimanda eventuali penalità alla fine della gara, anche se conoscendo i miei ferraristi opterebbero per radiarlo dalla Formula Uno direttamente.
Maurizio mi chiama come una furia, facendomi correre dal box di Kimi a quello di Seb.
"Controlla i parametri strutturali della vettura" mi ordina. Mi costa tanto dirgli che siamo messi veramente male dopo aver controllato i monitor. Queste macchine sono delle bestie incredibilmente fragili.
"Gli elementi ceramici sono compromessi"
"E il resto?"
"Il resto viene compromesso... se le parti in ceramica cedono"
"Allora tu fai in modo che questa macchina rimanga integra perché non ritirerò nessuno per colpa di quello psicopatico di Verstappen!"
Il nostro team principal urla talmente forte da farmi sobbalzare, mandando in allarme l'intero garage. Maurizio Arrivabene in collera mi spaventa notevolmente, spero per Max che non lo incontri nel post-gara.
"Posso riuscirci ma non so se ce la facciamo a spingerla al massimo e sorpassare..." dico debolmente.
"Non mi interessa! Tenete quella dannata macchina in pista!"
Probabilmente tutta Shanghai sta sentendo le sue grida.
A quel punto nel box c'è il caos ed io sono costretta a dividermi tra le componenti ceramiche di Seb che sono più fragili di una bomba a mano e quelle di Kimi, che devono rimanere perfette per prenderci il podio.
Insomma, un delirio.
Per fortuna la crisi delle gomme di Lewis che avevo individuato nelle gare precedenti persiste e per Kimi va tutto in salita, così il tracollo psicologico di Maurizio inizia a migliorare. È davvero difficile lavorare con questa pressione addosso.
Seb continua a perdere posizioni.
"Vi prego mie amate leghe di tungsteno resistete altri due giri" mi ritrovo a supplicare davanti allo schermo del computer.
Il nostro Ice Man per fortuna arraffa il terzo posto prendendo punti importanti per il mondiale costruttori; Sebastian va comunque a punti ma purtroppo Hamilton si piazza più avanti di noi. Fanculo.

***

Vado comunque sotto il podio per festeggiare Kimi – ed evitare altri sfoghi violenti di Maurizio – così dopo ho una scusa per fare un salto nel box Alfa Romeo.
Charles ha concluso penultimo e sembra un po' deluso, il Bahrain pareva aver portato una svolta. E soprattutto, il suo compagno di squadra continua a stargli davanti.
Si sta asciugando il sudore dai capelli quando faccio capolino nel suo motorhome, lui non sembra avermi notato.
"Ehi vuoi stare da solo o posso abbracciare il mio pilota preferito?"
Giusto qualche sera fa mi ha rivelato di essere un perfezionista in pista e quando le cose non vanno come dice lui diventa molto nervoso e preferisce chiudersi in se stesso.
Non è tipo da scenate rabbiose, Charles. La sua è una collera gelida, silenziosa, perfino in quella riesce ad essere composto.
Alza lo sguardo verso di me e mi sorride lievemente, invitandomi ad avvicinarmi.
Mi stringo al suo corpo che emana ondate di calore ed adrenalina.
Avverto la tensione nei suoi muscoli quando mi abbraccia più forte del solito, nascondendo il viso tra i miei capelli.
"Brutta giornata...?" mormoro, ricambiando la stretta. Lui annuisce.
"Vorrei che finissero tutte così però" risponde in un sospiro.
Rimaniamo immobili in questa posizione per un po' perché so che è ciò di cui ha bisogno in questo momento. Ed io voglio solo fargli del bene.
Passare dalla Formula 2 in cui sei praticamente campione alla Formula 1 in cui guidi una vettura che lotta per andare a punti deve essere un bello shock.
"Questa settimana sono in Italia, riunioni a Maranello, poi mi vedo con Pierre e Cate a Faenza" gli rivelo appena ci stacchiamo.
"Ti va di venire?" aggiungo, dondolando sui talloni.
Lui mi regala un sorriso dolce, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Non so se riesco a liberarmi ma prometto che ci provo, piccola"
"Mi manchi già" sbuffo, facendolo ridere.
Si sporge per lasciarmi un morbido bacio sulle labbra.
"Tu mi manchi sempre" mi dice.

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