Elementi chimici essenziali per la nostra esistenza sono rimasti nascosti per secoli agli occhi degli scienziati mentre per me tenere segreta la relazione? storia? frequentazione? con Charles si sta rivelando una fatica immane.
Continuo a ripetermi che non dovrei preoccuparmi così tanto dei ragazzi, loro manterrebbero sicuramente il segreto, ma l'ansia che qualcuno della squadra o peggio, i giornalisti, possano saperlo mi fa venire il panico.***
"Alla fine Pierre e Cate ne sono a conoscenza, sono certa che potrebbe essere perfino utile per noi dirlo a Seb e Kimi" propongo, mentre faccio zapping seduta sul divano di casa Leclerc.
L'appartamento di Charles è immenso, un mix di architettura moderna e vetrate mozzafiato che affacciano sul Jardin Exotique.
Sto passando qui praticamente metà delle mie giornate da quando siamo tornati dalla Spagna e il resto del tempo lo trascorro tra l'ufficio Ferrari e le strade del Principato sempre con il mio monegasco preferito.
Il fatto che il prossimo Gran Premio si corra proprio qui aiuta molto la nostra causa.
Charles sta smanettando in cucina ma nonostante la presenza di elettrodomestici di ogni tipo resta molto negato nel preparare da mangiare, però lo lascio fare perché la scena è divertente.
"Provare a riconquistarti mentre i tuoi compagni di squadra giudicano ogni mia mossa è molto controproducente, lo sai?"
Al momento sta litigando con una padella ed io trattengo una risata.
Charles ha un sano rispetto e un po' di terrore nei confronti di Kimi e Sebastian, più di persona che in pista, perché dopo quello che è successo hanno paura che possa farmi stare male di nuovo.
"Cercano solo di proteggermi e poi per la cronaca mi hai già conquistato"
"Non con le mie doti culinarie, immagino" gli hamburger carbonizzati finiscono nella spazzatura e lui mi propone una pizza d'asporto.
Decido di alzarmi in suo soccorso.
"Questa è roba da donne, principino"
Charles alza le mani in segno di resa mentre io in meno di mezz'ora riesco a farci mangiare del pollo arrostito con insalata e pomodori.
"Secondo me dovremmo dirlo agli altri, sono nostri amici" continuo ad insistere durante la cena ma Charles sembra non voler sentire la ragioni.
Questa cosa inizia leggermente ad urtarmi i nervi.
"Non capisco perché tutta questa fretta Marty, non stiamo neanche insieme!"
Gli lancio un'occhiataccia e lui subito si pente di ciò che ha detto.
"Ehi scusa piccola... lo sai che non intendevo quello..."
"Staremo insieme quando tu deciderai che vuoi che stiamo insieme!" sbotto, alzandomi senza nemmeno aver finito di mangiare.
Charles si passa una mano sul viso stancamente, anche se l'unica stanca qui dovrei essere io. Possibile che ogni volta che le cose vadano bene succede sempre qualche intoppo?
"Marty ma dove vai? Dai per favore..."
"Passa una bella serata!" esclamo torva, sbattendomi la porta di casa sua alle spalle.#
Il Gran Premio di Monaco è pura magia. Penso di aver visto più persone famose al circuito in questi giorni che in tutta la mia vita.
Le prove si anticipano di un giorno visto che il venerdì è il giorno delle feste mondane per eccellenza. Metà dei piloti è ospite al Festival del Cinema di Cannes mentre i nomi più bollenti della griglia sono al Gala della FIA al Casinò.
Tutto decisamente troppo sfarzoso per i miei gusti.
"Marty sei dei nostri stasera?" mi chiede Seb, smanettando un po' con il telefono.
Lui manterrà la candela a Kimi e Minttu perché Hannah, che la pensa come me su questo genere di eventi, è rimasta in Svizzera con le bambine.
Al momento però siamo al circuito perché tra Sky ed altre enti televisive ci siamo concessi a parecchie interviste. Qui tutto è amplificato rispetto ad un normale weekend di gara.
"Che il cielo me ne scansi, sto rifiutando l'invito di Max a questo Gala da quando è iniziata la settimana"
Se pensavo che l'episodio avvenuto a Monaco avrebbe limato l'insistenza dell'olandese mi sbagliavo di grosso. Certo che Max è uno con non molla mai.
La situazione tra me e Charles è in stallo invece.
Ci parliamo almeno ma in maniera molto fredda perché ognuno è fermo sulle proprie posizioni. Se il suo modo di recuperare le cose è questo allora mi dispiace dirgli che non sta funzionando; non m'importa passare giornate meravigliose insieme se poi abbiamo tutta questa discordanza sulle questioni che importano davvero.
Sebastian e Kimi sono diventati la mia famiglia e ho bisogno che sappiano una cosa del genere, mi sento una falsa nei loro confronti a tenerglielo nascosto.
Mi ricordo stupidamente che Charles non mi ha ancora detto di amarmi quindi per lui forse la lista delle priorità è differente.
Dall'altro canto posso dire che sopprimere i miei sentimenti per non mettergli fretta si sta rivelando più logorante di quanto mi aspettassi.
Bello schifo.
Ritorno con i piedi per terra solo quando noto la mano di Sebastian che sventola davanti alla mia faccia.
"Terra chiama Martina, rispondi passo!"
"Oh scusa, dicevi?"
Sia lui che Kimi, con i loro rispettivi ingegneri, mi guardano con un alone di divertimento nello sguardo. Lo sanno tutti che ho sempre la testa tra le nuvole.
"Maurizio ha dimenticato dei documenti nell'ufficio di Charlie, potresti andare a prenderli? Così nel frattempo noi chiudiamo"
Ufficio di Charlie Whiting, bene. Spero proprio che lui sia già andato via altrimenti comincerebbe l'ennesimo discorso su mio padre che ora non sono proprio in vena di affrontare.
Miracolosamente la fortuna mi assiste e riesco a svignarmela in fretta con i documenti di Maurizio quando per uno dei corridoi del paddock club qualcuno mi tende un vero e proprio agguato, trascinandomi in uno stanzino che neanche avevo notato.
Faccio per cacciare un urlo ma il mio assalitore mi copre la bocca con una mano.
Per istinto di sopravvivenza decido che mordergliela non è una cattiva idea.
"Ehi calmati furia, sono io!" esclama Charles, massaggiandosi la mano.
Tiro un sospiro di sollievo, ancora scossa per lo spavento.
"Ma il cervello non ti aiuta?! Le persone normali si telefonano!" la penombra di questa stanza destinata agli inservienti non gli permette di vedere i miei occhi che lanciano lampi, peccato.
"Mai sentito parlare di effetto sorpresa?"
"Chiudi quella boccaccia"
Lo trascino in un bacio decisamente poco casto come tutta la situazione in generale, perché siamo decisamente troppo vicini in uno spazio decisamente troppo piccolo.
Charles è piacevolmente sorpreso mentre le mie guance assumono un colorito simile a quello della Ferrari di Kimi.
Gli punto l'indice al petto.
"Sono ancora arrabbiata con te" spero di apparire convinta.
"Lo vedo" commenta lui, divertito.
"Charles! Ero seria, è una cosa importante per me quello per cui stiamo litigando!"
Mi poggia le mani sulle braccia, accarezzandomele piano per calmarmi. Odio il fatto che stia funzionando.
"Ehi bimba lo so, è per questo che sono qui... vuoi venire al Gala con me, stasera?"
Okay, questo decisamente non me l'aspettavo.
Come siamo passati dal non volerlo dire a Seb e Kimi al presentarci insieme ad un evento di dominio pubblico?
Decido di farglielo presente.
"Tranquilla, conosco un modo per entrare che ci permette di evitare il red carpet e i fotografi, tanto non credo che tu ci tenga" decisamente.
"E mentre siamo lì possiamo parlare un po' con i ragazzi... penso che capiranno ciò che c'è da capire"
Sto già gongolando tutta contenta.
Alla fine Charles riesce sempre a trovare un modo per venirmi incontro e risolvere la situazione, ammiro la sua capacità di superare i miei drammi.
"Cosa c'è da capire?" gli chiedo innocentemente.
Anche nel buio posso vedere il suo sorrisetto sfavillante che mi attorciglia lo stomaco in una morsa per quanto è bello.
Fa scivolare le mani fino ai miei fianchi, attirandomi contro il suo corpo allenato, ed io trattengo il respiro.
"Che sei roba mia" mi sussurra a pochi millimetri dalle labbra, mandandomi definitivamente in tilt.
Charles non è un tipo sfrontato di natura ma potrei decisamente abituarmi a questa sua versione così provocante ed intraprendente.
"Corri in casa, eh Leclerc?"
"Puoi dirlo forte"
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Chemistry | Charles Leclerc
Fanfiction❝La chimica tra due persone è la scienza più strana che esista❞ Sono convinta che quasi tutto, nella mia vita, abbia a che fare con questa maledetta chimica. Dopotutto ci sarà un motivo se ho deciso di studiarla all'università, no? Non mi sarei di c...