Sono ancora qui, e tra meno di un giorno devo partire.
Tyler, gentile com'è, è andato a lavoro lasciandomi un po' di tè freddo sul tavolino, senza svegliarmi dal mio sonno quiete preso ieri sera su uno dei suoi divani, mentre lui studiava e io rimuginavo riguardo Gerald, provando già nostalgia ogni volta che sentivo Tyler sussurrare i concetti base dell'argomento che stava studiando. Mi alzo e allungo le braccia per cercare di diminuire i dolori dovuti alla scorretta posizione in cui mi sono addormentata, mi sistemo i capelli scompigliati e bevo avidamente il tè, poi gli lascio un post-it e me ne vado, come se fossi un ectoplasma dal cattivo alito. Fuori, attivo il GPS e raggiungo casa mia in un quarto d'ora; appena arrivo, Logan e Shaq, seduti sul divano, si girano e si alzano, venendomi incontro:-Dov'eri finita?- chiede Shaq, mentre Logan mi dice:-Gerald è passato quattro volte a cercarti- vado verso il bagno, e rispondo a entrambe le domande:-Ero da un amico, e dite a Gerald che sono morta- e chiudo la porta del bagno a chiave, per poi fissare la lametta e la tavoletta del cesso. Quali delle due per prima?
Preparo le valigie con calma, stando attenta alle fotografie e scrivendo le date con un pennarello indelebile, poi decido di mangiare un panino insieme a Logan e Shaq, che guardano la televisione pensierosi: nessuno si guarda negli occhi, nessuno dice una parola o fa un gesto, il che mi fa rilassare un attimo, anche se il campanello deve rovinare tutto. "È Gerald", e da una parte spero che sia lui, perché mi manca, mentre l'altra spera vivamente che sia a scopare con Marilyn, almeno concede ad entrambi del tempo per riflettere sul da farsi. Invece, sono Madison e Rich, che ci sorrido con delle birre nelle mani:-Ecco la festeggiata!- esclama Madison venendomi incontro, sculettando: la sua gonna nera le copre appena le cosce, mentre gli stivaletti col tacco le donando un aria elegante, e i capelli rossi svolazzano al vento in tutta la loro chioma liscia. La abbraccio e la ringrazio:-Non è il mio compleanno- Rich scuote la testa sorridendo:-No, ma almeno sei la prima ad andarsene, la fortunata- e mi passa una lattina, che apro con vigore. -Già, perché San Diego fa schifo- commenta Madison, scolandosi una birra per poi salutare Shaq e Logan con la mano smaltata e con fare adulatorio. -Allora, sei già pronta?- chiede Rich, sedendosi: annuisco e gratto l'etichetta della lattina, pensierosa, non riuscendo a portare quel liquido ambrato alle mie labbra. -G?- chiedo solamente, e Rich alza le spalle. -Non lo vedo da un paio di giorni- Mad alza la mano:-Oh,io so qualcosa di più- e le sorrido, facendo come i professori e dandole la parola con un gesto della mano. -Dopo che avete litigato, è andato alla Chimera e gli ho servito un po' di birra per calmarlo. Poi è crollato sul bancone. Nulla di grave. Adesso sarà a casa a studiare- annuisco e finalmente bevo la mia birra, che ha già assunto quel sapore troppo amaro, che mi fa venir voglia di rigettare tutto davanti a tutti. -Avete litigato?- chiede Logan, scompigliandosi quella massa informa bionda che chiama capelli. -Già. Lui vuole impegnarsi, io no. O almeno credo...- mormoro, e Shaq abbassa la testa: "ti dice qualcosa, stronzo?" pensa la mia mente, ma un po' sono in pena per lui. In fondo, alla fine quella ragazzina e Arleene adesso vivono cercando di dimenticarsi l'accaduto, lui invece è chiuso in una casa a San Diego con un suo amico e tre sconosciuti a bere della Tuborg, una delle birre peggiori che siano mai esistite. -Sicura di andartene in questa situazione?- annuisco decisa alla domanda di Shaq, perché sono fatta così. -Se mi chiama che gli dico?- chiede Rich, preoccupato per l'amico, e io rispondo facilmente:-Che non lo voglio sentire. Che pensi un attimo a ciò che gli ho detto e che ha detto. Che si concentri sulla Loyola- annuisce e cambiamo argomento, parlando dell'università di Mad, imminente, e stacco la parte razionale del mio cervello come se fosse una spina. Sento parlare ma non sento le parole, sento le risate ma non capisco a quale battuta si riferiscano, sento il metallo della lattina ma non sono sicura di tenerla in mano. La mia mente è di nuovo offuscata da quelle maledette nuvole grigie, che mi attirano verso un posto che non riesco a capire dove si trovi. Poi, come un allarme che mi intima di svegliarmi, sento suonare il campanello della porta, e allora la mia mente scatta come il grilleto di una pistola e scaccia tutte le nuvole: Rich si alza, mi guarda allibito per un istante e apre leggermente la porta:-Posso entrare?- dice una voce profonda e seria. -L'infermiere?!- esclama Rich, salutandolo con una stretta di mano e una pacca sulla spalla: Tyler, nella sua camicia azzurrina e pantaloni neri, saluta tutti rigido. -Madison mi ha invitato e mi ha inviato il tuo indirizzo- si spiega, e gli sorrido caldamente, apprezzando sempre di più il dono che ha, quello di leggermi nel pensiero. Mi sistemo sul divano per fargli spazio, e Mad, seduta a terra, prende il telecomando e annuncia:-Ho sentito che danno "Final Destination 5"! Guardiamolo- e inizia a scorrere i canali, mentre Rich e Shaq commentano ogni programma che vorrebbero vedere e Logan guarda quella chioma rossa e bionda fare pazzie usando solo un telecomando:-Pronta?- chiede Tyler, sfacendosi lo chignon e facendoselo alla sua maniera, scompigliato e lente. Annuisco poco convinta, e gli dico:-In fondo, speravo venisse...- lui prende una lattina e la apre, bevendo un po' di birra. -Meglio non venire che venire e fare casino. Anche perché, anche se non lo conosco, la sua storia mi sembra piena di casini solo dalla cartella clinica- sospiro e cambio argomento:-Eri a lavoro?- questa volta, annuisce lui, e sorride leggermente:-Aiutavo mio padre. Fa il macellaio, ovvero il chirurgo degli animali morti. Bel lavoro, però- rido amaramente, mentre mi rendo conto che questa serata fa schifo: sono con un infermiere che si sta inoltrando dentro le ferite della mia vita con una velocità pazzesca e dentro il mio cervello con abile prepotenza, una pazza che è fin troppo intelligente, un tabaccaio troppo socievole dagli occhi gialli, un drogato depresso con mille rimpianti e Logan, triste e serio che guarda la televisione come se potesse salvarlo dai suoi pensieri. L'unico che cerco probabilmente si sta mettendo nella merda da solo, correndoci dentro. -Fa freddo, vero?- mi chiede Tyler appena inizia il film, e io gli rispondo, senza pensarci:-In realtà io ho caldo- scuote la testa, mi sorride e si tocca il petto:-Dentro, intendo- arrossisco come una bambina di dieci anni e lo vedo sorridere; sono stata davvero così superficiale da non capire il significato di una sua domanda? "Già". -Sì- sospiro, e lui annuisce, brindando con la birra che tengo sempre in mano, anche se non bevo più. -Buon viaggio- conclude le sue parole, e poi si sistema sul divano, guardando quel film stupido dove la gente muore a casaccio. Io lo guardo, e non posso fare a meno che chiedermi perché la vita mi abbia servito così tante persone meravigliose tutte insieme, tutte in un piccolo punto della Terra chiamato San Diego. Un tuono viola mi passa per la colonna vertebrale, e mi rendo conto che ricorda quello che Tyler ha all'occhio sinistro. Scossa dal brivido, sospiro cercando di capire me stessa, non riuscendoci. Guardo Tyler, senza motivo. Mi sento... strana, e l'unico a cui posso attribuire la colpa è lui.
Come promesso, eccovi il capitolo. Spero che vi piaccia, ci sentiamo martedì ;)
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ℭ𝔯𝔲𝔪𝔟𝔩𝔢 ✔️
ChickLit(DA REVISIONARE COMPLETAMENTE) Eleanor è strana, è diversa dagli altri. Ma, invece che renderla felice, scatena l'opposto in lei, in quella mente contorta e creata nel modo sbagliato. La fa sentire non accettata, continuamente sotto stress e nervosa...