Mi accorgo che sono le dieci di mattina quando io e Marylin finiamo di parlare, e quest'ultima mi dice, leggendo un messaggio sul suo telefono:-Rich e Madison arriveranno nel pomeriggio, perciò possiamo anche entrare- io sospiro, cercando la schiena di Tyler tra un gruppo di infermieri, dato che ho bisogno di conforto. Mi sono sviscerata dopo Marylin, perciò il dolore delle mie parole è ancora una ferita aperta per me, e sfortunatamente, la chiacchierata che ho fatto con Marylin non ha fatto che rigirare il coltello nella piaga, che ormai non sanguina più ma fa un male cane. E il conforto di questa ragazza, una specie di sconosciuta, non mi basta, dato che sono avida di emozioni e l'unico che ne ha sempre trasmesse di forti è Tyler, il mio cavaliere, il mio marinaio, il mio fidanzato. Arrossisco leggermente, e Marylin non lo nota. -Sei sicura che entrare insieme non sia peggio?- le chiedo, per cercare di allontanarmi qualche minuto da questo corridoio e correre, anche solo per trenta secondi, tra le braccia di Tyler. -Sì, anche perché quando sono arrivata non ti ho vista particolarmente propensa ad entrare, perciò se ci sono io forse ti sentirai meno in imbarazzo- ha ragione, ma io ho la nausea a ripensare al passato, a ciò che ho fatto, detto e pensato, e non voglio vomitare. Non di nuovo. -Andiamo- le dico, sospirando e buttando la bile dove deve stare, in quel mio piccolo stomaco capriccioso.
>Gerald's P.O.V.<
Voglio uscire di qui. Non ce la faccio più a camminare per questi corridoi, vedere i due soliti canali di giornalismo, mangiare il solito cibo da malati, vedere le solite persone che mi vengono a trovare. Vorrei rimettermi i miei vestiti, mangiare qualche schifezza e poi andare da Eleanor, chiederle spiegazioni vere, rivedere il suo bel viso, sentire di nuovo la sua voce dolce e lenta come miele d'acacia. Però sono molto avanti nello studio, e questo è l'unico fatto positivo: stare circa 20 ore nella stessa stanzetta senza nulla da fare se non aprire i libri è utile, e inoltre il poco rumore che passa dalle pareti aiuta la concentrazione. Ma, inaspettatamente, sento bussare alla porta. Spengo la televisione, che stavo guardando, e alzo lo schienale del lettino, per poi mettermi una t-shirt bianca e urlare:-Avanti- molto probabilmente sarà un'infermiere, dato che Rich e Madison verranno nel pomeriggio. Invece, con mio stupore, è Marylin:-Ehi- mi dice, rimanendo alla porta:-Che c'è?- le chiedo, vedendola di nuovo dopo il giorno dell'incidente. Attribuisco a lei la colpa, perché durante quella giornata ero stato distratto dalle sue parole, dal suo cambiamento, e la distrazione mi aveva portato ad agire d'istinto, cosa che non avrei mai fatto durante il mio lavoro. Se non ci fosse stata, probabilmente non sarei stato sparato ma anzi, avrei fatto il culo a quel coglione in pelliccia e stivali. -Posso entrare? Ho compagnia- dice, e io, con un'enorme punto di domanda intesta, le rispondo:-Ma certo. Chi è?- e a quel punto, Marylin lascia la porta, facendo entrare l'ospite. Non maledico più Marylin, dato che ciò che vedo compensa il proiettile al fianco, il mio istinto, la mia distrazione. Il cuore sembra smettere di battere, si fa più pesante e poi batte velocemente tutto insieme, mandando a puttane il macchinario che controlla il mio battito. Le vene delle braccia diventano più grandi, la bocca si fa arida, gli occhi invece diventano umidi. Sto piangendo troppo spesso per essere un uomo, per essere un delinquente, per essere uno stronzo. Ma sappiamo tutti benissimo che Eleanor mi ha sempre fatto questo effetto.
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ℭ𝔯𝔲𝔪𝔟𝔩𝔢 ✔️
ChickLit(DA REVISIONARE COMPLETAMENTE) Eleanor è strana, è diversa dagli altri. Ma, invece che renderla felice, scatena l'opposto in lei, in quella mente contorta e creata nel modo sbagliato. La fa sentire non accettata, continuamente sotto stress e nervosa...