-Sei hai domande, fammele dopo. Lasciami sfogare- dice Eleanor, e io annuisco in silenzio, aspettando che lei lo colmi con la sua dolce voce. -Io ti amavo. O almeno, credevo di amarti. Poi però c'erano lui e le sue parole taglienti, che ad un certo punto hanno fatto breccia nel mio cervello, togliendo tutte le impurità che lo popolavano. Tutti i miei mostri sono scappati, impauriti da quella luce: amavo stare con te perché mi consolavi, mi desideravi, cercavi di bruciarmi con la tua passione. Ma io non riuscivo a starti dietro, e iniziavo ad avere paura di quelle fiamme. Il secchio d'acqua fredda che Tyler mi ha tirato ha spento quelle fiamme e mi ha fatto realizzare che tu non eri quello giusto per me, e che io non ero quella giusta per te. Voglio starti vicina, come amica, ma non riesco a farlo come fidanzata, e voglio che tu lo capisca. Mi dispiace che tu ora sia coinvolto in questo modo nella faccenda, ma ti sto chiedendo di non metterci più il naso. Io e te non possiamo essere ciò che vogliamo, perché vogliamo due cose diverse. Mi dispiace, perché anche io credevo che avremmo potuto funzionare, ma eravamo due meccanismi che giravano in modi opposti. Ho scoperto che di amore non ce n'è uno solo, ma ce ne sono infinite sfumature, e io, vedendo solo bianco o nero con te, non ero riuscita a percepirle. O almeno, avevo percepito solo quelle grigie. Il problema è che l'amore è colorato, è sgargiante, è vivo, e oltre alle sfumature di bianco e nero, ce ne sono altre migliaia, se non di più- annuisco, e una piccola, innocente lacrima scende dal mio occhio destro. -Ti ho causato più dolore che felicità- le dico, e lei risponde, mordendosi prima il labbro inferiore:-Anche io. Scusa- e mi abbraccia. Il suo profumo, che è un misto di vaniglia e riso, mi abbraccia a sua volta, e i suoi capelli sono sparsi dappertutto, il loro colore castano, aranciato e dorato al tempo stesso mi colpiscono al cuore, riempiendolo di malinconia e nostalgia. Il nostro dolore è concime per i semi dell'amore, e Eleanor sembra averne piantati già alcuni. Io sono curioso di vedere quanto succederà la stessa cosa a me. La stringo come non avevo mai fatto, noncurante dei tagli, del suo corpo, della sua mente. Ho bisogno di farle capire che la ringrazio per le sue parole senza entrare nel banale. Le parole che ci siamo detti ormai sono troppe, ed entrambi preferiamo i gesti. -Spero che troverai la felicità come ho fatto io. Ciao, G- dice Eleanor prima di uscire, e una volta chiusa la porta, piango. Ebbene sì, l'ho persa.
>Eleanor's P.O.V.<
Chiudo la porta della stanza 107, finalmente senza quel peso asfissiante sul petto. Libera di respirare, controllo l'orologio, e noto che Tyler finisce tra quaranta minuti, alle tre di pomeriggio spaccate. Vorrei uscire, ma so che fuori ci sono Madison e Logan che parlano, perciò decido di seguire le indicazioni per il tetto dell'ospedale, dove di solito si rifugiano i fumatori. Lo raggiungo, e come avevo previsto, la porta è aperta e l'ingresso è aperto anche ai visitatori; mi siedo appoggiando la schiena contro la parete dell'ingresso, e tiro fuori dalla tasca dei pantaloni un foglietto, preso nella sala ristoro degli infermieri, e una matita consumata. Prendo la matita e comincio a disegnare delle righe. Mi lascio trasportare lentamente dal movimento della mia mano, e mi metto a disegnare qualcosa che non capisco bene neanche cosa sia io: sono talmente trasportata che non mi rendo conto del cuore pulsante che sto disegnando, del pugnale che lo trapassa e del sangue che vi esce placidamente fuori. Quando finisco la mia opera, sento il telefono squillare, e il rumore mi riporta bruscamente alla realtà:-Pronto?- chiedo, e una voce familiare ed energetica mi risponde:-Eleanor! Come va? Scusa se non ti ho chiamata prima, ma ero occupata con Markus!- sorrido al tono felice di Arleene. -Benissimo. Te, tutto bene?- la sento borbottare, poi dice:-Beh, diciamo che a parte Shaq tutto bene- Shaq? E che cazzo ci fa da Arleene a Las Vegas, Shaq?
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ℭ𝔯𝔲𝔪𝔟𝔩𝔢 ✔️
ChickLit(DA REVISIONARE COMPLETAMENTE) Eleanor è strana, è diversa dagli altri. Ma, invece che renderla felice, scatena l'opposto in lei, in quella mente contorta e creata nel modo sbagliato. La fa sentire non accettata, continuamente sotto stress e nervosa...