Cap.11

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Pov. Joker

Sono passati alcuni giorni da quando sono venuto a casa di Izuku. Ogni mattina lui va a lavoro mentre io dormo fino a tardi a dormire tra le soffici coperte della stanza degli ospiti. Peró prima di andare mi lascia sempre una colazione bella abbondante.

Torna dall'ospedale verso le 2:00 o 3:00 e si mette a cucinare per il pranzo mentre mi racconta cosa é successo durante il lavoro. Poi o lui passa il tempo e compilare qualche documento oppure passiamo tutto il pomeriggio a guardare film.

Potrei farci l'abitudine a questa vita ma la mia scusa non reggerà a lungo.

Flashback

Joker: Casa dolce casa!

Dico buttandomi a peso morto sul mio letto. In questo momento mi trovo nella mia villa in montagna. Saranno passate due ore dalla mia fuga dall'ospedale ma sento ancora il fremito di accettazione provato mentre scappavo.

Mentre penso a questo mi viene in mente Izuku e faccio un lieve sorriso. Da una parte avrei voluto portarlo con me visto che lo amo ma dall'altra lui non é pazzo e sarebbe stato un palla al piede. Alla fine penso che dovrò reprimere questi sentimenti. Poi ad un tratto mi viene in mente Jacob: il ferramenta che ha dato il mitra a Izuku.

Devo ringraziarlo chiaramente ma quando?

Ma si di! Mi alzo dal letto e vado verso la porta di casa afferrando le chiavi della mia Ferrari nera. Salgo e comincio a sfrecciare sulla strada sorpassando tutti gli altri guidatori, troppo lenti per i miei gusti.

Dopo qualche ora di guida arrivo davanti al negozio di ferramenta di Jacob ed entro facendo risuonare nella stanza il tintinnio del campanello. Lui a quel suono si gira verso di me e sul suo volto si forma un piccolo sorriso.

Jacob: Ehilà Joker! É da un bel po' che non ci si vede eh.

Mi dirigo verso di lui

Joker: Ehy Jacob! Già hai proprio ragione, sarà un anno che non ci vediamo.

Jacob: beh allora penso ci stia una birra non trovi? C'é un locale qui vicino, vado a prendere due birre e torno!

Prima che possa dire qualcosa é già uscito. Sospiro e mi siedo sul bancone e mi guardi in giro.

Dopo un po' torna con due birre in mano e con sorriso stampato in faccia. Me ne porge una e si siede accanto a me.

Jacob: Sei venuto qui per un motivo giusto? Qual'é ?

Bevo un po' di birra prima di rispondere

Joker: ti volevo ringraziare

Lui mi guarda interrogativo

Joker: del mitra che mi hai prestato

Lui mi guarda ancora più confuso

Jacob: io non ti ho prestato nessun mitra in questo periodo

Questa volta é il mio turno di guardarlo confuso

Joker: scusa ma ieri non é venuto un ragazzo dai capelli ricci e verdi a chiedertene uno per me?

Lui fa non con la testa mentre beve la sua di birra.

Ma come é possibile? Se Izuku non é venuto qui allora da dove ha preso il mitra? Magari da un'altro negozio di ferramenta qui vicino...no, é impossibile. Qui di persona mi conosce solo Jacob.

...

Ok devo capire come stanno le cose

Fine flashback

Il motivo per cui sono qui non é perché la mia casa é stata circondata dai poliziotti (anche perché in quel caso gli avrei semplicemente uccisi u.u), volevo semplicemente fare chiarezza sulla faccenda.

Mi alzo dal letto e cammino silenziosamente verso la camera di Izuku. Apro la porta con delicatezza e rimango qualche secondo ad osservare il ragazzo addormentato sul letto: è semplicemente bellissimo.

Sta dormendo tranquillamente con la luce lunare che si riflette sul suo viso dai tratti delicati e femminili. Mi avvicino e lentamente ,quasi tremante, gli accarezzo le guance piene di lentiggini.

Sembrano costellazioni...

Passo poi alle sue labbra sottili e soffici come una nuvola. Anche i suoi capelli non sono da meno, sono così fluffy!

Tolgo le mani dal suo viso e le appoggio sul letto con la mia testa sopra mentre continuo ad osservare il verde. Non riesco a smettere di guardando nonostante io conosca il suo viso a memoria.In quel momento tutto passa in secondo piano: il mio essere Joker, la mia vita, i miei crimini,la mia famiglia, il fatto che lo avessi usato per scappare, il mondo fuori da questa stanza .Tutto.

Rimaniamo solo noi due e a quel punto si fa largo nella mia mente un sentimento al quale non davo molto peso

Sospiro e sorrido dolcemente

Ti amo Izuku...

Skip time

Mi sveglio nel mio letto come ogni mattina. Guardo fuori dalla finestra e rimango nel letto per un tempo indefinito.

Dopo quasi due ore decido di alzarmi e andare giù per fare colazione. Come sempre trovo sul tavolo un piatto con la colazione. Oggi Izuku ha preparato un panino con bacon e uova tostate con accanto una spremuta. Sorrido e comincio a mangiare come un dinosauro, avevo proprio fame.

Dopo aver finito di fare colazione poso il piatto nel lavandino e assumo un'espressione seria. Prendo un coltello e vado al piano di sopra.

In tutti questi giorno ho osservato molto Izuku e ho notato che tiene sempre chiusa a chiave una stanza al piano di sopra. Vado proprio verso di essa e appena arrivo la trovo prevedibilmente chiusa a chiave con tanto di lucchetto. Prendo il coltello e lo metto dentro le serratura cominciando a muoverlo un po' (madonna il doppio senso).

Dopo qualche secondo il lucchetto si apre. Faccio la stessa cosa con la serratura della porta e dopo qualche secondo anche la porta si apre.

Ghgno ed entro dentro chiudendomela alle spalle. Mi guardo intorno ma non c'è nulla di speciale: ci sono libri, gli atrezzi per le pulizie, valigie , quadri e altre cose del tutto normali. Tiro tutti i libri in avanti aspettandomi una sorta di passaggio segreto ma nulla. Sposto ogni cosa almeno un po' e provo anche ad appoggiarmi sui muri per vedere se si apre un passaggio.

Ma nulla.

Sospiro e mi siedo per terra sul tappeto. Ma se non c'è nulla allora perchè Izuku teneva questa camera chiusa a chiave? Passo la mano sul tappeto ma mi blocco appena sento un piccolo rigonfiamento. Mi alzo in fretta e tiro via il tappeto rivelando una specie di botola.

La apro in fretta e noto delle scale. Scendo lentemente stando attento a non cadere. Appena arrivo in fondo tasto un po' il muro per trovare l'interruttore.

Dopo qualche secondo di ricerca riesco a trovarlo e ci clicco sopra. La stanza viene illuminata e io chiudo gli occhi per abiturmi.

Li apro dopo qualche secondo e li sgrano subito dopo.

Ci sono armi di tutti i tipi : da semplici fucili a mitragliatrici che di solito si usano in guerra. Però la cosa che attira subito la mia attenzione è il costume che si trova appeso al muro opposto dove mi trovo io.

Sgrano gli occhi alla vista di quel costume : una maglietta rossa e blu con su scritto "Call me Daddy" , dei pantalonicini corti, delle adidas un po' sporche, una mazza con sopra scritto "Good Night" e una pistola bianca, blu, verde e rossa.

??: lo sai che è maleducato ficcanasare nelle stanze degli altri, eh Joker?

Verdi come lo smeraldo, Rossi come il sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora