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"Oh mio dio," ansimò Zack, mentre i suoi occhi rimasero incollati allo schermo della televisione.

"Cosa?" Chiese Tyler con nonchalance, mentre si riempiva la bocca con del pane al burro.
"Un signore fu trovato morto nel suo appartamento la scorsa notte, con almeno quindici pugnalate addosso. È ovunque tra le notizie. Viveva a solo qualche miglia di distanza da noi, nella Queen's Street," dichiarò.

"Non può essere, che cosa tremenda!" Esclamò Tyler con quella che sembrò incredulità. Ma ogni aspetto della sua reazione fu falso.

"In ogni caso, la polizia non ha ancora nessun sospetto. Spero che trovino la persona che ha fatto questo e che la chiudano dentro a vita. È terrificante pensare che qualcuno di così vile si trovi proprio nel nostro vicinato, e che compia cose così orribili." Disse Zack, con puro disgusto.

"Lo so," mormorò bruscamente Tyler. La verità era che si sentiva in cima al mondo. La gente lo stava cercando ma nessuno sapeva chi fosse. La situazione era simile a quella di Banksy (a parte l'omicidio). Era la più bella ed indescrivibile sensazione che ebbe mai provato. Nessuno pensava a Tyler come ad un maniaco sadico, ma solo come a un ragazzo così gentile e premuroso che non avrebbe fatto male ad una mosca. Infatti, aveva bisogno di aiuto, e lo sapeva. Non poteva dire a nessuno la verità, altrimenti l'avrebbero sbattuto dentro. Comunque, Tyler sentì un'immaginabile rimorso per quello che aveva fatto, ma per quanto desiderasse tornare indietro, non fu possibile. Era come il nuovo Dottor Jekyll e Mister Hyde.

Corse su per le scale e giunse alla sua camera da letto, trovando la porta aperta. Andò dritto verso il letto e prese la borsa che usò la notte precedente. Guardò da entrambi i lati prima di uscire dalla stanza e camminò velocemente verso il bagno, chiudendo a chiave la porta.

Tirò fuori il coltello che usò per commettere l'atto e lo resse di fronte ai suoi occhi, esaminando il lungo pezzo di metallo. Un improvviso flashback di ricordi gli invase la mente mentre lo osservava. Dopo essere uscito dalla trance, sciacquò il coltello nell'acqua calda che continuava a sgorgare dal rubinetto, poi fece lo stesso con lo zaino, e tolse ogni traccia di sangue.

Ora, l'unico problema era: dove avrebbe messo il coltello? Non poteva rimetterlo nel cassetto delle posate in cucina, perché la sua famiglia lo avrebbe usato per tagliare il cibo. Non sarebbe stato in grado di mangiare sapendo che il cibo che stava consumando fu possibilmente stato tagliato con lo stesso coltello che usò per uccidere un uomo. Ma non poteva neanche nasconderlo sotto al letto. Se l'avessero trovato, avrebbe dovuto dare delle maggiori spiegazioni. L'unica opzione che aveva era quella di liberarsene, ma come?

"Ty? Sei lì dentro?" Chiese suo padre, bussando alla porta.
"Uh, sì. Solo un secondo!" Disse nascondendo il panico con un tono calmo.
Una sensazione di déjà-vu lo colpì quando realizzò che si trovava in una situazione simile meno di dodici ore prima. Il suo pensiero ebbe dovuto aiutarlo velocemente, anche se la decisione non fu la migliore.

Tirò lo sciacquone per nascondere il suono della finestra del bagno che veniva aperta per lanciare fuori il coltello, che rimbalzò sui bidoni della spazzatura dei vicini. A quel colpo prese spavento, ma accese il rubinetto per far sembrare che fosse entrato in bagno per una ragione normale.

Tyler passò vicino a suo padre in corridoio, ma evitò il contatto visivo mentre tornava nella sua camera. Un sospirò gli uscì dal corpo quando si sedette sul letto, e poi si stese giù del tutto sul suo materasso spesso. Sperava solo che i suoi vicini non pensassero molto al coltello e che lo buttassero semplicemente via, ma questo sembrò troppo irrealistico.

Passarono alcuni giorni da quello in cui Tyler si sbarazzò della prova evidente, ma dei colpi alla porta di casa interruppero la serenità della famiglia Joseph. La madre di Tyler rispose e si sentì che stava avendo una breve conversazione con le persone che si trovavano allo stipite della porta.

"Buongiorno, sono P.C. Johnson del dipartimento di polizia dell'Ohio, e questo e P.C. Moore," constatò la voce profonda mentre alzarono entrambi il cartellino. "Possiamo entrare?"
"Oh, certamente," disse lei e li fece accomodare prima di proporgli di offrirgli da bere, cosa che rifiutarono educatamente.

"C'è qualche problema, signori?" Chiese il fratello più giovane di Tyler, Jay.
"Temiamo che un residente di questa casa possa essere coinvolto nell'omicidio di Todd Gibson." In quel preciso momento, il cuore di Tyler crollò.

"Abbiamo ricevuto una telefonata da un vicino, diceva che venne trovato un coltello nel loro giardino. Con ispezioni più specifiche, abbiamo identificato che quel coltello fu stato usato per uccidere il dottor Gibson nella notte del 20 luglio. La punta del coltello si rovinò per la pressione di quando atterrò, indicando che probabilmente fu stato lanciato da una certa altezza. Qualche impronta digitale fu trovata nel manico e fu stata registrata nel database di polizia. Vennero identificate anche alcune gocce d'acqua, ciò significa che fu stato lavato recentemente.

"Le persone che trovarono il coltello hanno scannerizzato le proprie impronte digitali, come altri dei vostri vicini, ma non si trovò nessuna corrispondenza.

Vorremmo chiedere a voi tutti di seguirci verso la stazione per qualche test e altre domande."

Tutte quelle informazioni erano davvero troppe per chiunque, infatti nessuno volle farlo tranne Tyler, che li seguì alla stazione. Madison, la sorella di Tyler, iniziò a piangere a dirotto in questa spaventosa occasione, ma il loro padre la rassicurò che sarebbero tutti stati bene perché erano innocenti. Ecco dove Tyler era più informato di loro.

Passarono circa un paio d'ore, ma il cuore di Tyler non smise mai di battere velocemente. Tutti loro vennero raggruppati in una piccola stanza, quando gli agenti tornarono dentro.
"Tyler Joseph, ti arrestiamo per sospetto per l'omicidio di Todd Gibson," queste parole devastanti fecero uscire delle grida e singhiozzi dalla famiglia di Tyler in un istante. "No! Non può essere vero!" Gridò sua madre, mentre il padre cercava di rassicurarla meglio che poteva.

"Hai il diritto di rimanere in silenzio, ma potrebbe torcertisi contro se non menzioni quanto ti chiederanno più tardi. Qualsiasi cosa tu dica, può essere usata come evidenza. Hai il diritto di avere un avvocato presente durante qualsiasi domanda. Se non te ne puoi permettere uno, te ne verrà assegnato uno d'ufficio," spiegò un agente di polizia, mentre l'altro ammanettò Tyler con le mani dietro la schiena. Guardò la sua famiglia con uno sguardo pieno di dolore, e sussurrò due parole prima di abbassare lo sguardo verso il pavimento e venire scortato fuori dalla stanza: "mi dispiace."

The Run And Go Fic - Traduzione ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora