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Il gioco durò per circa trenta minuti, e Josh fu sorpreso da quanto era vicino dal perdere. Tyler era bravo, ma non abbastanza. Josh fece un gran sorriso mentre posò le carte sul tavolo. Aveva una scala reale, mentre Tyler lo seguì poco dopo con un tutto esaurito. "Devo dire che sei stato bravo, contando che è stata la tua prima volta contro di me," ammise Josh. "Questa volta non te la farò pagare, considerando che sei un novellino."

Josh uscì, e gli altri si riunirono in un angolo per scambiarsi la merce di contrabbando. Tyler pensò bene di non immischiarsi in situazioni che l'avrebbero messo nei pasticci, non ancora almeno, e decise di seguire Josh.

Quando uscì, il sole era alto e faceva estremamente caldo, ma Josh passeggiò fino al recinto senza sembrare disturbato dal calore. Sbottonò la parte superiore della tuta e si arrotolò le maniche intorno ai polsi, prima di aggrapparsi alla rete metallica e sollevarsi da terra. Tyler cercò di non fissarlo, ma stava diventando sempre più difficile non farlo.

Tyler non era gay, e non pensava neanche che Josh lo fosse, ma provava uno strano fascino per lui. I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di Josh che rimbombò nelle sue orecchie.

"Come ti trovi qui?" Ansimò Josh, mentre Tyler si girava verso di lui. Lo guardò in viso, che era ricoperto da gocce di sudore. "Non mi sto ambientando molto bene. È un cambiamento improvviso," disse Tyler mentre guardava il terreno, e si stravaccò su una panchina situata vicino a Josh.

"Penso che resterai qui a lungo. Ti mostro le cose qui intorno. Hai già trovato il tuo trambusto?" Chiese Josh, che ora aveva portato le ginocchia al petto.
"Il mio trambusto?"
"Sì. Il tuo sistema per fare soldi. Ce l'hanno tutti. Che sia portare dentro droga che sei riuscito a rubare, aggiustare le cose rotte della gente o fare sesso, abbiamo tutti un modo per ricevere soldi. Il mio è giocare a poker." Constatò Josh.

"Quale fu la tua condanna?" Lo interrogò Tyler. Josh si fermò di colpo a metà aria e lo guardò. Stette a fissarlo per alcuni secondi prima di riprendere ad esercitarsi. Apparentemente alle persone non piaceva che gli venisse fatta questa domanda, Tyler ne prese nota. "Rapina a mano armata con feriti," disse Josh. "Sono rimasto bloccato qui per cinque anni. E tu? Qual'è la tua sentenza?"
"Due anni," mentì Tyler. Se Josh avesse scoperto che sarebbe rimasto lì per i seguenti undici anni per omicidio colposo, Tyler pensò che gli si sarebbe rivoltato contro.
"Due anni voleranno amico, non preoccuparti," mentì anche Josh. Per lui gli ultimi cinque anni furono come trenta, non vedeva l'ora di andarsene. Scese dall'attrezzatura e si asciugò il sudore di dosso con le maniche della tuta, ma se la legò di nuovo intorno alla vita.
"Gli ufficiali ti hanno mostrato il posto?" Chiese Josh.

"Non proprio," replicò Tyler. "Mi hanno solo scortato nella cella."
"Maiali," tossì Josh, scuotendo la testa. "Credo che dovrai affidarti a me, allora." Iniziò a camminare, e Tyler lo seguì da vicino. Josh gli spiegò delle diverse gang e dei loro punti di ritrovo, i programmi della prigione e si accertò che Tyler sentisse la cosa più importante, "Non far cadere la saponetta della doccia."

Mentre tornavano verso l'area centrale, Tyler fu colpito da alcuni detenuti che passavano di lì. "Hey!" Gridò Josh, attirando la loro attenzione. "Perché cazzo l'avete fatto?"
"In tutta onestà, sono sorpreso che non si sia spezzato in due," fischiò uno dei ragazzi, facendo ridere gli altri.

Josh si avvicinò al tizio, e le grida di Tyler per fermarlo diventarono distanti. Smise di camminare quando i loro nasi si trovavano solo a pochi centimetri di distanza, e disse duramente, "Puoi prendermi per il culo quanto vuoi, ma non osare farlo con lui. Torna indietro. E chiedigli scusa." Josh strinse i pugni, mentre sentiva la rabbia crescere dentro di lui.

"E cosa hai intenzione di farmi, grande ragazzo?" Sogghignò.
"Ti slogherò la tua fottuta mascella con un colpo solo, che ne dici, grande ragazzo?"
Il detenuto fece un passo indietro prima di alzare le mani in segno di resa, e poi guardò Tyler attraverso le spalle di Josh. "Va bene, mi dispiace che il tuo culo ossuto sia stabile come una sedia con due gambe."

Questo fu tutto quello che mancava per far incazzare del tutto Josh. Mentre il gruppo pensava che stesse bluffando, il suo colpo destro provò che si sbagliavano. Un colpo di pistola si sentì dalla torre delle guardie, come un'indicazione a far fermare immediatamente qualsiasi contatto, e due guardie separarono Josh e l'uomo.

Tutti furono istruiti a tornare nelle proprie celle per il coprifuoco, fino a nuovo avviso. Tyler odiò che il suo compagno di cella era Julián e non Josh, ma il fatto che la sua cella si trovava a due blocchi di distanza da lui gli scaldò il cuore. Poteva ancora vederlo.

The Run And Go Fic - Traduzione ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora