5.

107 20 0
                                    

Durante i giorni seguenti, Josh pensò costantemente ad un modo per conquistare Tyler. Di notte si stendeva sulla sua branda e cercava di escogitare un modo per fare o dirgli qualcosa. Fu più difficile del normale considerando che si trovavano in un carcere di massima sicurezza, ma questo non fermò Josh.

Tyler iniziò ad odiare il fatto di non avere un compagno di cella. Anche se sembrava meglio non condividere uno spazio vitale con qualche sconosciuto, diventò sempre più annoiato dal fatto di non poter fare nulla oltre ad esercitarsi, e soprattutto dal non poter parlare con nessuno senza dover urlare.

"Joseph," parlò una guardia, attirando l'attenzione di Tyler. "È ora del pasto." L'ufficiale sbloccò un piccolo scompartimento nella porta della cella e gli passò un vassoio. Il cibo lì era veramente disgustoso, e il fatto che avrebbe dovuto mangiarlo per i prossimi 11 anni lo ripugnò. Lo spaccio era un'occasione per poter mangiare cose molto più buone del cibo che servivano, e poteva ricevere altre cose utili.

L'unico problema era che Tyler non aveva nessun soldo per comprare quello che di cui aveva bisogno. Le famiglie di solito spedivano del denaro ai loro cari per comprare qualcosa al bar, ma non la sua. Pensavano che se gli avessero dato dei soldi sarebbe stato come ricompensarlo delle proprie azioni, e certamente non era qualcosa da congratulare.

In quel momento Tyler capì di doversi sbrigare. Non poteva vendere nulla perché non aveva niente da dare via, ma poi si ricordò una cosa che imparò alle superiori con qualche amico: come costruire una pistola per fare tatuaggi. Tutto ciò di cui aveva bisogno era il motore di un lettore cd, l'inchiostro di una penna, alcuni fili e una corda di chitarra appuntita.

"Hey Josh, sei nel programma di musica giusto?" scrisse Tyler in un pezzo di carta prima di piegarlo, lo chiuse con dello scotch e lo spedì nella sua cella.

"Sì, perché? Vuoi venire?" Rispose Josh.
"No, non ancora almeno. Ho bisogno che tu prenda per me la corda di una chitarra."
"È un po' strano ma va bene. Perché?"
"Ho trovato il mio impiego."
Nelle multiple note che i due si passarono, Tyler gli chiese anche se qualcuno dei ragazzi potesse prendergli dell'inchiostro dal programma d'arte, e Josh rispose che Matt gliene avrebbe potuto procurare un po'.

Tyler aveva già messo insieme il motore del lettore cd e l'inchiostro della sua penna, ma aveva bisogno di trovare dei fili da qualche parte. Mentre cercava nella stanza, i suoi occhi si posarono su una luce situata vicino alla porta della cella. Dopo aver controllato se ci fossero stati degli agenti nelle vicinanze, Tyler tolse la lampadina dal soffitto e tirò fuori due fili elettrici. Poi la rimise a posto, anche se non funzionava più. Se le cose non fossero venute usate per il loro scopo, Tyler avrebbe messo nei casini gli altri detenuti. Ma quale rischio stava per compiere Tyler.

Dovette aspettare che il resto degli oggetti gli venissero consegnati, e nel frattempo nascose quello che aveva in un buco scavato nel materasso.

Durante l'ora libera, Tyler andò verso la cella di Brett, dove gli altri ragazzi si erano già riuniti. "Che succede?" Chiese Tyler.

"Brett ha avuto un fottio di erba da Dwight e la stiamo condividendo. Ne vuoi un po'?" Disse Jace. Con 'erba', Tyler potè solo assumere che si trattasse di cannabis. Tutti gli occhi ora erano puntati su di lui, e se avesse rifiutato avrebbe rovinato l'immagine che aveva creato per se' stesso.

"Uh, sì, certo," disse, e i palmi delle mani iniziarono a sudargli.
"Tyler, non devi-," interruppe Josh, ma lo fermò velocemente.
"No, no, va bene. L'avrei fatto comunque. A questo punto la prendo ora," mentì Tyler.
"Questo è il mio ragazzo," disse Brett mentre gli passava una borsa di plastica con la droga impacchettata dentro.

Dei passi pesanti che provenivano dall'atrio interruppero il gruppo, che iniziò a nascondere la droga dentro alle tute.
"Che state facendo qui?" Chiese una guardia, donna.
"Stavamo solo parlando," replicò Tiger.
"Non avete niente di meglio da fare durante la vostra unica ora di tempo libero?" Chiese lei con scetticismo.
"Be', vede, pensavamo di farlo più tardi, quando nessuno avrebbe guardato, agente Conner," Tiger ammiccò e sorrise, guadagnando delle risate dagli altri per il suo scherzo volgare.
"Non stuzzicarmi, Barron," constatò.
"E Matty, hai un visitatore. Ora ti accompagno di sotto."

L'ufficiale Connell prese Matty e lasciò la cella con lui, lasciando gli altri cinque alla loro distribuzione di droga.
Tyler non volle farsi aumentare la pena, quindi disse ai ragazzi che avrebbe fatto un giro fuori.
"Vengo anch'io," disse Josh, seguendolo.

"Non ti facevo un tipo da droga," disse Josh rompendo il silenzio una volta che si sedettero sotto le scale al lato della struttura.
"Non lo sono," rispose Tyler senza guardarlo, e invece fissò il suolo sotto di lui mentre si abbracciava le ginocchia.
"Però non vedo una ragione per non esserlo."
Josh scosse la testa per l'incredulità e tossì. "Cosa stai facendo, Ty?"
Ty. Fu la prima volta che Josh lo chiamava così.

"Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando," replicò senza emozioni.
"È una cosa positiva il fatto che tu ti stia creando da solo una reputazione migliore, ma perché stai facendo tutto questo?"
Tyler si alzò velocemente e iniziò a camminare, non preoccupandosi di rispondere a nessuna delle domande che Josh gli stava facendo.

"Wow, molto maturo, Tyler," gridò poi Josh, seguendolo.
"Hai intenzione di continuare ad essere così con me o vuoi-" Josh fu interrotto quando Tyler si girò dalla sua parte e gli prese il viso con entrambe le mani, si avvicinò a lui lentamente e lo baciò.

"Ecco perché mi sto comportando così," ammise Tyler quando si separarono. Josh non disse niente e lo guardò per qualche secondo prima ricongiungere di nuovo le sue labbra con quelle di Tyler, e iniziarono a muoversi in sincronia. Una voce parlò attraverso gli altoparlanti e li fermò dal loro momento appassionato, dicendo che l'ora di libertà era giunta al termine e li avvisò di tornare verso le loro celle per dormire.

Durante la serata, Tyler pensò di nuovo al momento in cui lo baciò più e più volte, sperando che potesse accadere ancora. Delle forti grida bloccarono il suo filo di pensieri.

"Che succede?" Chiese Tyler all'uomo che si trovava nella cella in parte alla sua.
"Ispezione delle celle," gli rispose lui.
Il cuore di Tyler si fermò per un momento. Aveva la droga. Si guardò intorno freneticamente pensando a cosa farne, perché non poteva nasconderla da nessuna parte senza che non venisse poi trovata.

Gli occhi terrorizzati di Tyler attirarono l'attenzione di Josh, come se avesse istantaneamente capito cosa non andava. "Dalla a me," sussurrò lui, ma Tyler era riluttante. Josh sarebbe stato scoperto. Sentì gli ufficiali avvicinarsi sempre di più alla sua cella, e si spaventò sempre di più. Cosa avrebbe fatto?

"Veloce!" Josh sussurrò di nuovo, convincendo finalmente Tyler a passargli la borsa di plastica con dentro la droga. Gliela diede da sotto il confine tra le due celle, e non se ne accorse nessuno. Josh prese la borsa dal pavimento e si alzò, scomparendo dalla vista di Tyler.

Poteva solo sperare per il meglio e pregare che Josh non finisse nei casini. I minuti passavano e la cella di Tyler fu ispezionata e valutata come libera dal contrabbando (così pensavano). Grazie al cielo non vennero trovati gli strumenti che Tyler nascose sotto il materasso, ma gli agenti ora stavano andando verso la cella di Josh.

Aspettò vicino alla porta della sua cella, diventando sempre più impaziente. In ogni caso, non passò molto tempo prima che vedesse due ufficiali andare via con due detenuti davanti alla sua cella. Uno di loro era Josh.

The Run And Go Fic - Traduzione ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora