9. Capitolo Finale

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Passarono settimane e Tyler cadde in uno stato depressivo. Ogni secondo che passò senza Josh lo fece soffrire sempre di più. Gli scrisse una lettera ma non era sicuro che Josh l'avesse ricevuta, perché non ricevette nessuna risposta.

Odiava il suo nuovo compagno di cella. Era troppo rumoroso e odioso. Tyler ricordò quello che gli disse Julián, del fatto che quella era la sua cella e che doveva farlo capire al nuovo arrivato. Non avrebbe avuto questo problema se Josh fosse stato lì, ma non aveva senso pensarci. Doveva in qualche modo fingere di stare bene.

Dovette ricostruire di nuovo la sua immagine. Degli esercizi intensi sembravano consumare tutte le sue giornate. Prese parte in multiple lotte per colpa della sua attitudine. Era come se Tyler se ne fosse andato con Josh, ma il suo corpo fosse rimasto lì.

Tiger lo avvisò di non comportarsi così. Andava bene sembrare duri ma non violenti. Gli disse di immaginare Josh guardarlo mentre faceva tutto questo, per farlo pensare prima di agire.

In un tentativo di cercare di farlo, Tyler prese parte al programma di musica per cercare di non pensare a Josh. Ma non ci riusciva. Guardava la batteria che stava suonando qualcun altro e riusciva solo a pensare che quello era il posto di Josh.

Cercò di non lasciare che i pensieri di Josh rovinassero il suo tempo nel programma, provò con tutte le sue forze di dimenticarsi completamente di lui. Ma chi ci riuscirebbe? Era fuori da questo mondo. La sua generosità e la sua simpatia erano solo poche delle tante qualità che Tyler amava di lui. I suoi occhi e il suo sorriso potevano rendere la giornata di Tyler più felice. Cercò di trovare in prigione un sorriso e degli occhi che potessero fare lo stesso, ma stava solo sprecando il suo tempo. Josh non era rimpiazzabile.

La testa di Tyler correva sempre pensando ai ricordi di Josh. Ricordava quanto era gentile durante i loro momenti intimi e come era sempre attento a non fargli male. Ricordava quando lo baciava sofficemente, e sembrava così genuino e sincero. Ricordava che si stendevano insieme per ore senza dire una parola, ma si sentiva così collegato a lui anche attraverso il silenzio. Tyler non avrebbe mai trovato qualcuno come lui, e anche se ci fosse riuscito non sarebbe stato lo stesso, non sarebbe stato Josh.

Non si aspettava che lui l'avrebbe aspettato per 11 anni, nonostante quello che diceva la lettera. Cercò di pensare che Josh avrebbe potuto sposarsi e avere dei figli con qualcuno completamente nuovo mentre era bloccato lì. E doveva andargli bene, per il bene di Josh.

Tyler non sapeva neanche come sarebbe riuscito a trovare Josh fuori da lì. Non aveva un numero da chiamare o un indirizzo da visitare. Questo fu il momento in cui Tyler realizzò che non l'avrebbe mai più rivisto.

Lasciava la sua cella raramente, a meno che il suo compagno gli avesse dato fastidio o decideva di esercitarsi fuori. Quel giorno non fece eccezione. Rimase bloccato dentro per ore, esercitandosi, scrivendo, dormendo, mangiando o disegnando. Non voleva che qualcuno lo disturbasse, e ringraziò dio che il suo compagno di cella se n'era andato da qualche altra parte.

Tyler sentì dei passi che si avvicinavano velocemente. Tiger corse per tutto il corridoio fino alla cella di Tyler, senza fiato e senza riuscire a parlare abbastanza veloce.
"Woah, che c'è?" Disse Tyler, preoccupato.

"Vieni...fuori..." ansimò Tiger, prendendogli un braccio.
"Non ho tanta voglia di-"
"Veloce! Mi ringrazierai più tardi!" Corse, trascinandolo con se'.
"Cosa succede, c'è una rissa?"
"Meglio."
"Che c'è di meglio di una rissa qui?" Gli chiese Tyler.
"Tyler, sta' zitto e fidati di me."

Mentre uscirono, andarono verso le scale dove di solito si riunivano e Tyler vide i ragazzi ammassati insieme, mostrandogli la schiena.
"Ragazzi, che succede? Sarà meglio che qualcuno si sbrighi a dirmelo, perché voglio tornare den-"
Brett, Jace e Matty si voltarono verso di lui e si spostarono, rivelando un volto molto familiare con dei capelli rosso chiaro.

"Josh!" Gridò Tyler così forte che fu strano che le sue corde vocali non si spezzarono. Corse verso Josh e praticamente gli saltò addosso, abbracciandolo il più forte possibile, avendo quasi paura di doverlo lasciare di nuovo.

Josh lo strinse velocemente e lo baciò appassionatamente.
"Mi sei mancato," Singhiozzò Tyler, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.
I ragazzi gli lasciarono un po' di spazio, ma loro erano così presi dal momento che non se ne accorsero neanche.

Josh spostò le mani per prendere la faccia di Tyler e lo baciò ancora più forte.
"Sono tornato per te," sussurrò senza spostarsi completamente, ma rimase abbastanza vicino in modo tale che i loro nasi si toccassero.

"Hai ricevuto la mia lettera?" Chiese Tyler.
"Quale lettera?"
"Lo prendo come un no."
"Sono stato in prigione e in tribunale per tutto il tempo!" Esclamò Josh.

"Che hai combinato?"

"Ho ucciso un uomo," replicò lui, sorridendo.

"Perché?"

Tyler era genuinamente confuso del perché Josh avrebbe dovuto fare esattamente quello che aveva fatto lui, quando sembrava così addolorato quando scoprì cosa aveva fatto. Ma con cinque semplici parole che uscirono dalla bocca di Josh, tutto ebbe un senso per lui.

"Avevi bisogno che restassi."

CONTINUAZIONE: GUNS FOR HANDS FIC
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The Run And Go Fic - Traduzione ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora