Non andartene

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Mi sveglio di soprassalto lo stesso incubo di sempre ,incrementato dalla mia paura per le cose che ho scoperto questa notte
Odio fare incubi mi obbligano a rimanere sveglia anche quando ho tremendamente bisogno di dormire
mi vesto e Scendo di sotto e come immaginavo non c'è nessuno, mia nonna dovrebbe tornare a momenti,e infatti con mio stupore me la ritrovo sbucare da dietro la cucina
È una donna forte e ancora molto giovane,ha avuto mio padre quando ancora era una ragazzina e apparte qualche  capello bianco che segna l'età è sempre stata una donna di altissima classe
<<ciao!>> le dico correndole incontro ,ci abbracciamo
<<aspettami vado a svegliare Sebastian >> le dico correndo sulle scale
<<skarlet è già uscito , e ci siamo già salutati>>
Quando l'orologio e noto che sono ancora le sette meno cinque ,dove doveva andare a quest ora?
<<tranquilla ritornerà prima delle otto>> mi rassicura mia nonna
<<come stai ?>> le chiedo cercando di mascherare il dolore che sento
<<sono stata meglio,ma prima o poi sarebbe dovuta arrivare anche a me qualcosa no ,e poi che nessuno me ne voglia ma la mia vita lo finita di vivere già parecchi anni fa>>
Non capisco dove vuole arrivare fin quanto non mi ritorna  in mente il nonno che se nera andato anni fa
<<per il nonno?>> le chiedo
<<si per lui, quando è morto sono morta pure io e poi ho continuato a fare quello che dovevo fare, proteggere te e Sebastian, ma il destino a riservato altro per voi e a tolto me dai giochi, ma sai mi sta bene così , non ho paura di morire>>
Subito un sorriso amaro mi compare involto, purtroppo La capisco a perso l'amore della sua vita ed ha continuato a consigliarci come un angelo per tutto questo tempo, mi chiedo solo che cosa il destino a riservato per me è Sebastian
La porta si apre e compare mio fratello con un sorriso da ebete
Mia nonna per un attimo mi guarda e sorride pure lei
<<ma che? Perché sorridete?>> chiedo quasi spaventata dalle loro faccie
<<skarlet esci un attimo con me?>> mi chiede Sebastian porgendomi la mano
A me mi si illuminano gli occhi ,una sorpresa ?
Scanso la sua mano e mi precipito alla porta ,lui scoppia a ridere e mi insegue coprendomi  gli occhi con le mani
<<okay qualche passo e poi puoi aprirli>> mi dice
Sento l'aria fresca e profumo di prato ,il signor Khirst avrà tagliato l'erba

Okay no, rimani concentrata!

<<Apri!>> mi dice Sebastian togliendomi le mani dal viso
E poi boom!
Quello
Che vedo davanti mi lascia senza parole,davanti casa nostra c'è una moto, la mia moto!
<<oh mio Dio>> dico scandendo mene le parole
Lo abbraccio e lo stritolo tra le mie braccia ,poi corro a vederla da vicino
E la prima domanda che mi passa per la mente è
<<quanto fa?>> dico con occhi sognanti rivolta a Sebastian che mi guarda come si guarda un bambino sotto l'albero di Natale
<<calma ragazzina, provala  e vedrai>> dice e so che spera che non mi distrugga in mille pezzettini
<<oddio grazie ma come hai fatto a trovare i soldi , non te li avrà dati nostro padre ?!>>
<<calma calma nostro padre non c'entra è un mio regalo, prima che me ne vada al college così non farai l'autostop>>
Oddio quanto lo posso amare !
<<posso?>> gli chiedo indicando con le chiavi che ha nella sua mano ,me le porge ridendo
<<stai attenta e non superare i limiti!>>
<<si papà >> dico mettendomi il casco
La moto sfreccia nel quartiere e dopo poco sono in città, imbocco l'autostrada, c'è posto migliore per testarla?
Entro ed è come un lunapark, sorpasso ogni macchina che ostacola il mio "test" e con l'adrenalina nel sangue scopro che la moto, la mia nuova moto fa fino si 250 km orari, darmi questa moto è come dare un bambino ad un pedofilo...
No okay era brutta
È come dare eroina ad un tossico..
Emh no...va bene avete capito!
Rientro a casa e sono super eccitata di dire a tutti della mia nuova bambina, dovrei darli un nome?
Entro e trovo mio fratello e mia nonna parlare ,magari anche di cose serie ma ora devo chiederlo a qualcuno!
<<che nome le do?>>
Entrambi mi guardano straniti
<<alla moto intendo>> dico con un sorriso da psicopatica
<<emh giuliet?>> proporne Sebastian
<<giuliet.. sul serio?>> gli chiedo guardandolo male
<<che ne dite di Mar, come te nonna>> propongo guardando la sua reazione
<<quel coso dovrebbe avere il mio nome?>> dice lei disgustata guardando la moto dalla finestra
<<uffa possibile che non vi sta bene niente però >> dico buttandomi sullo sgabello affianco a Sebastian
<<che cosa vuole da bere signorina?>> mi chiede mia nonna,ma non colgo l'ironia
<<non fa ridere>> le dico e lei se la ride
<<che ne dici di...? Oh andiamo è una moto non le serve un nome!... è quasi da sfigati darglielo>> dice Sebastian frustrato
<<ormai ho deciso si chiama Mar basta è perfetto !>> dico indicandoli e assottigliando gli occhi
<<se lo dici tu>> dicono in coro
Proprio non li sopporto quando si coalizzano contro di me prendendomi in giro , però mi mancherà davvero tanto ,vedere questo,stare insieme e scherzare come se non fosse successo nulla
Ma aspetta e se la moto fosse rubata?, o se fosse di qualche criminale?
Mio fratello vuole mettermi in mezzo a qualcosa ?
No okay seriamente...
Dove ha trovato i soldi?
Decido di chiederglielo quando non ci sarà nostra nonna , chissà che bugia gli ha detto per prendere la moto
<<vieni a scuola con me per una volta?>> gli chiedo dato che sa che odio essere osservata, cioè non mi piace , perché le persone devono guardare quello che fanno le altre ?
<<si certo però Guido io nel caso, con machina è un conto ma su quel coso, non mi fido di te >>
Ritiro tutto,Che delusione di fratello
<<si mr ho paura di tutto>> lo schernisco e lui mi guarda storto
Prendo il mio zaino finisco di fare colazione e poi siamo in sella a Mar
Okay devo ammettere che è brutto chiamare un oggetto per nome, cioè fa proprio strano.
Siamo in sella alla moto, tempo quindici minuti sviando il traffico mattutino e siamo nel parcheggio della scuola , e ovviamente come potete immaginare , si esatto
Ci sono persone che guardano!
Perché ?!
Mi chiedo io, che ho di così bello da guardare!
Scendo prendo le chiavi dalla moto e poi ricordo
<<Sebastian non ci posso credere!>>
<<che hai?>>
<<ho gli allenamenti oggi >> gli dico sbattendo la testa sul muro all' entrata
<<non avete le divise a scuola e tutto il resto?>>mi chiede ingenuo
<<si ma non ho le scarpe, le avevo portare a casa la scorsa settimana>>
Lui ride di gusto e poi inizia a pensare ,e lui non pensa mai cose buone
<<chiedi a una tua compagna di squadra di prestartele>>
<<no seba non può funzionare devo tornare a casa, avvisa Laila da parte mia che entro la seconda ora okay?>>
<<certo cenerentola>>
<<non fai ridere>>
<<non era lei la principessa che aveva perso le scarpe ?>>
<<ne aveva persa una e poi io non le ho perse, le ho dimenticate!>>
Dio quanto è stupido!
A proposito Laila mi ucciderà per l'altra sera?
Rimetto il casco e accendo la moto,esco dal parcheggio e poi lo vedo, Damon, dentro una macchina nuova di pacca con un altro ragazzo , per modo di dire, alla guida, ma non è un ragazzo qualsiasi, è Micael Jackson,aka il più importante spacciatore della città.
Aspettare non pensate male , non centro niente con lui, lo conosco perché il mio amatissimo ex si è scopato la sua ragazza del epoca, non vi devo dire che poi ha quasi ucciso Luke ,ma quella è storia.
Da quando frequenta quel tipo?
Ma perché proprio lui?
Ritorno a casa prendo le scarpe e corro di sotto ,mia nonna è fuori in veranda che beve non so quale intrugli creato da lei, sono passate pochi giorni dall'ultima volta che era a casa eppure la vedo già molto più stanca ed indossa un capello in quanto i suoi capelli stanno iniziando a scivolare via.
<<ehy>> le dico avvicinandomi cautamente per paura di spaventarla
<<e tu che ci fai qui?>> mi chiede spalancando gli occhi
<<sono ritornata per queste ,le dico mostrandogli le scarpe dentro la busta
<<che testa che hai>> mi dice ridendo,noto delle lettere sul tavolo e una scatola con dei fogli di giornale e degli orletti ricamati sopra
<<che cosa sono?>>
<<oh queste ?>> dice spostandosi in modo tale che io le possa vedere
<<sono le lettere che tuo nonno mi mandava quando era nell'esercito, sono tutte qui >> dice sussurrando l'ultima frase
<<nonna saranno una cinquantina per quanto è stato via ?>>
<<me ne spediva una al mese, fai il conto>>
Lei non sa delle mie insufficienze in matematica, se lo sapesse non mi farebbe più uscire e chiamerebbe un insegnante privata solo per me

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