Scelte sbagliate

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Sono a casa da 20 minuti e Sebastian è davanti a me seduto pronto per rispondere alle mie domande, eh il mio cervello che fa? Si spegne proprio adesso.
Ho paura di scoprire cose per cui uscire di matto, voglio fidarmi, ma mi servono conferme
Siamo uno davanti all altro seduti nell isola in cucina, e lui attende poco impaziente e visibilmente scocciato
Carica come una molla gli chiedo la prima cosa che mi viene
<<che cosa voleva dire, la rossa, con "allora lo conosco meglio io"? Sebastian>>
Lui schiocca il palato e risponde con un semplice <<Non lo so, è pazza quella>>
<<chi è quella ragazza ?>> gli chiedo allora sempre meno convinta di non saperlo già
<<la ragazza di Damon>> dice lui, distogliendo lo sguardo da me e puntandolo in un punto indefinito nella stanza,sembra quasi che parlare di lei gli dia fastidio,
<<Sebastian dimmi le cose che non so, cosa fai ?, chi frequenti?,è da molto che non parliamo di cose così>>
<<senti da che pulpito,hai iniziato tu con il tuo bel fidanzatino>>
Siamo qui da 20 minuti e già stiamo litigando, e per di più per la seconda volta oggi
Tiro un sospiro frustrato
<<mi dispiace okay, ma, iniziamo, da adesso, da ora!>>
Lo guardò negli occhi speranzosa che parli ma i suoi occhi si annebbiano e abbassa lo sguardo al piano in marmo
<<ci sono cose che non ti piacerebbe sapere>> dice con tono freddo e distaccato
<<e allora raccontamele, non volevi sempre farmi infuriare da piccoli?>>
Gli dico cercando di rimanere seria
<<Non lo siamo più , ora è tutto un altra cosa>>
Su questo aveva ragione, di sventure ne avevamo passate a tonnellate, eppure speravo ancora in una tregua, dove vivere.
<<Sebastian ti prego, prometto che non ti giudicherò>>
Avevo già il presupposto che non sarebbe stato facile
Lui fa un sonoro sospiro e poi si scandisce la voce è mi guarda fisso negli occhi
<<Non lo capisci che è tutto finto?!,
l'abbandono dei nostri genitori è finzione
La morte di nostra nonna è tutta scena>>
<<ma di che parli?, perché dici questo adesso?>>
<<con così tanta finzione dovevo pur trovare un modo per andare avanti no?>>
<<Sebastian...>>
Mi guarda e tira fuori dalla tasca del giubbotto una bustina contenente della polvere bianca, cocaina.
Per un attimo rimango allibita e continuo a fissare il contenuto della bustina, sono come ingessata dagli occhi in giù, sento una lacrima varcare la mia guancia e i miei occhi si ridepositano sul suo volto, che solo oro noto essere stanco.
Non può essere vero, non posso rivivere tutto di nuovo,non un altro volta, alla mente le mani grandi di mio padre che mi portano via da mia madre stesa sulle scale, con ancora una siringa in vena.
Mi va via il respiro e decido di impulsò di uscire,mi porto una sigaretta alle labbra e inspiro avidamente , con mio grande stupore lo sento avvicinarsi alla porta della veranda
<<non ti avvicinare perché ho una voglia matta di tirarti uno schiaffo!>>
Gli dico mentre continuo a guardare difronte a me, passano pochi minuti in silenzio e poi tutta la mia rabbia si canalizza verso di lui
<<Dio Sebastian non ti è bastata nostra madre a rovinarci la vita!, ora te la vuoi rovinare con le tue mani?!>>
Subito vedo un baleno di rabbia scorregli negli occhi e fa pochi passa verso di me puntandomi un dito contro
<<Nostra madre è una tossica del cazzo e ha preferito la droga a noi, e io sono ancora qui cazzo!, quindi non provare ad urlarmi contro e darmi del drogato!
La moto che hai fuori da casa non è stata comprata con i soldi del nostro finto papà , ma con i mie, che mi sono guadagnato facendomi spaccare la faccia e rischiando di morire, quindi non sputare nel piatto in cui mangi!>>
Dice per poi uscire sbattendo un pugno sullo stipite della porta
Sono allibita,di nuovo,avevamo appena risolto ed ora siamo punto a capo,non posso credere che mi abbia nascosto tutto questo odio,per continuare a farmi vivere normalmente,chi ha pensato a lui? Se c'è qualcuno lo voglio conoscere per tirargli un pugno,e complimentarmi per il lavoro di merda.
Decido di non demordere,non può sempre andarsene così, questa volta sono infuriata.
Entro dentro casa e lo trovo intento a prendere la giacca ed ad uscire
<<dove vai?!>>quasi gli urlo
<<non ti deve importare, fatti gli affari tuoi skarlet!>>
Oh Sta giocando contro il fuoco
<<Sebastian quante dosi ti servono in una giornata?>>
Gli dico guardandolo negli occhi seriamente
<<ma che cazzo di domanda è?!>>
<<da quanto ti fai?,Sebastian >> dico con più calma
Sospira e mi guarda
<<saranno ormai 5 mesi>>
Rimango di Pietra, ma continuo
<<okay,non ti chiederò perché lo fai, tanto probabilmente non lo sai per certo neppure tu, ma ti prego!, smetti finché sei ancora lucido >>
Gli dico seriamente con sguardo duro
Spero veramente che capisca e che rimanga con me, non voglio assistere ad un altra crisi del genere
<<se,come vuoi>> dice alleggerendo la cosa, riprende meglio il giubbotto e visibilmente incazzato esce da casa,
Dio solo sa cosa gli faccio se ci ributta di nuovo tra la merda,penso tra me e me,mentre una lacrima solitaria bagna il mio viso e io mi costringo a scacciarla quando se ne aggiunge un altra.
È stata una giornata più che stressante, tra il bacio tra me e Damon, il litigio con mio fratello davanti a scuola,il rifiuto di Damon,la rappacificazione con Sebastian e ancora una volta un altra litigata, sento la testa che mi sta per esplodere
e anche se è appena ora di cena, sento l'impellente urgenza di andare andare a dormire

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