Ti devo parlare

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Sono tornata a casa da ormai tre ore non so perché me ne sono andata ma non avevo voglia di rimanere in quella scuola soprattutto sapendo che Damon era incazzato con me.
decisi di ovviare ai miei problemi  e mettermi a vedere serie TV per passare il tempo, mentre ero nella più movimentata delle scene, immersa completamente nel mio pc mi arriva un messaggio
indovinate chi è ?
la sola e unica Layla,
evito di rispondere ma inizia a chiamare non voglio essere cattiva con lei
Soprattutto perché lo sono stata con tutti oggi.
<<dimmi>> rispondo distaccata
<<ehy non ti ho più vista a scuola ,dove sei scappata?>>
Lei non sapeva niente di mia nonna e gliene avrei parlato questa sera alla festa
decido così di mettere l'argomento in ballo
<<questa sera c'è una festa andiamo, ci sarà un sacco di gente>>
Dico ricordando le scene della scorsa festa e pregando che non mi dica no
<<okay ma non ho la macchina questa sera>>
<<andiamo con la mia moto>>
<<da quando hai una moto? Mi sembra di non riconoscerti più! Dove hai buttato la vecchia te?>>
<<nel water e ho anche tirato lo sciacquone >>
Dico ridendo,ovviamente non era vero ero sempre io, niente mi avrebbe cambiato o almeno non una semplice giornata andata storta o quello che stava accadendo a casa.
<<sono sempre io,comunque basta domande, rispondi>>
<<si certo lo sai che non mi tiro mai indietro alle feste, quella sei tu>>
La mia pazienza sta vacillando, e non poco,ammetto che io e le feste abbiamo un rapporto altalenante, ma non vedo perché rinfacciarmelo proprio adesso
<<senti se mi hai chiamato per criticare potevi evitare, e poi non è un periodo facile per me, sono successe cose di cui non sei a conoscenza>>
<<certo che non le so, non mi parli!, non abbiamo avuto più contatti dal l'ultima festa!,ne un messaggio se una chiamata niente!>>
Su questo aveva ragione, ma io ero quel tipo di persona che se ne stava per i fatti suoi, e questo lei lo sapeva
<<okay scusami lo so che dovremmo parlare più spesso, ma lo faremo stasera mentre ci prepariamo, se tu evitassi di tirare in ballo cose vecchie, magari>>
<<cose vecchie?! Ma se fai sempre cosi!>>

Oddio io la ammazzo
Mantieni la calma

<<Laila ti prego ,ho litigato con tutti oggi, non voglio litigare anche con te >>
La sento sospirare e poi riprende a parlare più cautamente
<<okay a che ora  ci vediamo ?>>
<<la festa inizia alle 23:30 quindi verso le 22?>>
<<va bene a dopo>>
Dice e attacca subito, Laila non è mai stata la persona a cui piace litigare o farsi vedere ,la conosco da una vita e abbiamo avuto liti peggiori, so che le passerà , e nel frattempo che arriva stasera , sarà passato anche a me
Mia nonna non è in casa, è ringrazio il cielo così che non sappia della mia assenza a scuola, so che la scuola chiama, ai genitori dei  propri  alunni, ma hanno solo il numero di mio padre, e nel caso trovasse  tempo e presti attenzione a quello che gli dirà la segretaria della scuola, dubito che chiamerà mia nonna, soprattutto sapendo la sua situazione.
Si il signorino sa tutto di tutti ma nessuno sa cosa fa lui,o meglio so che si dovrebbe risposare entro fine anno, ma non ci ha ancora presentato nessuna donna, e la cosa non mi interessa minimamente , può fare quello che gli pare, fra un anno non dovrò nemmeno più rispondere a lui delle mie azioni e mi va più che bene.
Spero solo non voglia giocare alla famiglia felice anche con noi, perché a quel punto potrei commettere un omicidio.
Decido di sistemare  la mia stanza
In genere lo faccio perché mi aiuta a svagarmi, è stata una giornata stressante e ho proprio bisogno di una distrazione in questo momento
Dato che non c'è nessuno in casa, alzo il volume  della musica e mi immergo nelle pulizie.
Una volta che la mia camera splende di luce propria,decido di sistemarmi ,vado in bagno, preparo i trucchi che userò stasera, e poi li ripongo negli scaffali, e poi le vedo, sono lì, le mie pillole, quella merda che mi ha prescritto qualche stupido psichiatra di cui non ricordo nemmeno il nome, senza rendersi conto di aver reso una ragazzina una tossicodipendente,decido di richiudere lo sportello , solo la mia famiglia sa dei miei attacchi ,sono momenti in cui il mio cervello entra in una sorta di bolla ed esclude il mondo, e poi la bolla esplode e vengo sommersa dalle cose che mi ritrovo intorno, è un esperienza raccapricciante, soprattutto se la vivi in prima persona.
Le mie crisi sono comparse con la morte di Sam e ho paura , ho la costante paura che se mi lascio andare ai ricordi possa ricadere in quel circolo vizioso che mi aveva imprigionata qualche anno fa, nessuno sa che ho ancora delle pillole e sono ben nascoste , perché se mai Sebastian le dovesse trovare, sarebbe la fine per me.
Quando guardo le orologio mi meraviglio della orario, è pomeriggio e solo ora noto che sia la macchina di mio fratello che quella di mia nonna sono parcheggiate in cortile.
Scendo in cucina ,cercando già tra i meandri del mio cervello una scusa fattibile nel caso mi servisse.
<<ciao bella addormentata, come mai eri di sopra fino ad esso?>>
Mi dice mia nonna guardandomi di sottecchi
<<mi sono appisolata dopo che sono tornata da scuola, non pensavo foste tornati>>
Gli dico guardando male mio fratello e convincendoli a non dire niente alla persona al suo fianco
<<va bene , ad ogni modo, vi devo dare una notizia >>
Io e Sebastian ci guardiamo allarmati e riponiamo subito lo sguardo su di lei.
<<non fate quelle facce, va tutto bene>> dice mentre se la ride, per le nostre facce tutt'altro che tranquille
<<di cosa si tratta?>> dice Sebastian rubandomi le parole di bocca
<<andrò a stare nella mia vecchia casa - io e Sebastian ci guardiamo allarmati-, si lo so che non vi piace, ma sento di dover andarmene da questo posto, sapete bene anche voi che questa non è casa di nessuno, e ho finito di girarci intorno al problema.>>
<<ma la tua casa e ha ore di macchina da qui!>> la rimprovero , cercando di intenerirla per non lasciarci soli
<<ragazzi,-si ferma e appoggia le mani sul banco in marmo-voglio che mi ascoltate ora, perché non lo ripeterò mai più, io sto morendo okay? Voi non potete farci nulla,prima avverate la cosa e meglio starete, vi voglio bene ma non voglio rimare qui, mi farò accompagnare se è questo che vi preoccupa ,starò con una mia vecchia amica che si occuperà di me, ho già parlato con vostro padre e con gli assistenti sociali, nessuno vi darà fastidio, dopo la mia assenza, ovviamente non rispondo delle azioni di vostro padre, ma avete capito cosa intendo>>

Il suo discorso non fa una piega non ci sta abbandonando come si abbandona un cane in tangenziale ci sta permettendo a noi di abbandonarla così da prepararci emotivamente, anche se lo trovo un ragionamento sbagliato da una parte,ma non posso fare altro che comprenderlo e accettarlo, e dall'espressione che ha mio fratello in volto, credo che lo abbia capito pure lui, forse non lo accetta, ma lo ha capito
<<ma quando si insomma... quando te ne andrai, chi ce lo verrà a dire?!, nostro padre?!, non ti sembra egoista lasciarci qui e andartene? >>
Dice mio fratello visibilmente arrabbiato o forse...beh si.. ferito.
Mi avvicino a lui e sedendomi affianco a lui gli cingo le spalle con il braccio per tranquillizzarlo
<<vi voglio bene,e sapete tanto quanto me che la morte è solitaria,è a me sta bene così,ma il mio ultimo desiderio è questo,lasciarmi tutto alle spalle e ritornare in quella casa,se la malattia farà il suo corso o no non mi importa ,è arrivato il momento che io me ne vada da queste mura e ritorni nella nostra casa>>
Lei e il nonno avevano abitato per tutta la loro vita insieme in una casetta sulla spiaggia circondata dal verde , una spiaggia molto isolata frequentata da pochissime persone dove la vista ti dava la possibilità di immaginare e provare sensazioni straordinarie ad ogni alba e tramonto, non la biasimavo per il volerci tornare,e vedere l'ultima sua Alba.
Ormai sembrava che tutti volessero vedere un ultima Alba,prima Sam ora mia nonna,
in quel momento giurai a me stessa che le avrei viste tutte,
tutte sarebbero state la mia ultima alba.

Mio fratello aveva finalmente capito, io avevo finalmente capito, il vero problema non era l'abbandono e l'essere abbandonati dai nostri cari, erano le circostanze per cui ci abbandonavano a farci stare male,ma avrei giurato, perché lo dovevo a me stessa,
che non avrei più sofferto, per gli altri,
Avrei sofferto solo per me,
non perché non provassi empatia,
ma perché mi faceva troppo male.
<<quando partirai?>> chiede mio fratello con voce strozzata
<<oggi stesso ,in realtà ho organizzato tutto da ormai settimane,aspettavo il momento giusto per dirvelo , ho già prenotato un taxi ed è qua fuori, le valigie sono pronte di sopra e se ve lo state chiedendo vi chiamerò ogni giorno promesso sarò il vostro peggior incubo al telefono>> dice ridendo.
Come aveva fatto a fare tutto così in fretta, sapevo che la casa aveva i loro vecchi arredi, ma essere così sicura di tutto, non gli interessava veramente del nostro parere?
Decisi di non dire niente, perché poteva essere l'ultima volta che la vedevo così felice
<<okay,allora vai>> dico e mi avvicino per salutarla
Sebastian sale di sopra a prendere le valigie, ed entrambi la risalutiamo.
<<ci hanno veramente abbandonati ora>> dico con nota malinconico guardando oltre la porta ,il taxi che sfreccia via.
<<già ,ci hanno proprio lasciato soli>>mi risponde Sebastian chiudendo la porta
<<ehi, lo sai che con me puoi parlare vero?>> gli dico notando il suo sguardo perso e il brutto umore addosso
<<si lo so >> dice non guardandomi nemmeno
<<disdico tutti gli impegni della serata e stiamo un po' insieme, ti va?>> gli chiedo intimidita dal suo menefreghismo
<<si certo>> risponde freddamente
Subito scrivo a Laila un messaggio di scuse, scrivendo ben visibilmente che mio fratello ha bisogno di supporto morale,la sua risposta non tarda ad arrivare dicendo di stare tranquilla e ricontattarla presto, gli rispondo con un cuore e chiudo la chat, poi mi riviene in mente Damon ed il suo
"dobbiamo parlare"
e mi maledico mentalmente.

Se solo avessi saputo prima quanto le situazioni sarebbero cambiate in così poco tempo, mi sarei appuntata più cose.

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