𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏- 𝑰'𝒎 𝒏𝒐𝒕 𝒍𝒊𝒌𝒆 𝒚𝒐𝒖

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Stavo correndo con la mia macchina verso l'aeroporto ed ero decisamente in ritardo, Taehyung mi avrebbe sicuramente ucciso poiché stava aspettando lì da più di un'ora e mezza

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Stavo correndo con la mia macchina verso l'aeroporto ed ero decisamente in ritardo, Taehyung mi avrebbe sicuramente ucciso poiché stava aspettando lì da più di un'ora e mezza. Stava tornando da Daegu dopo una visita di due settimane ai suoi genitori approfittando delle ferie che erano state dati ai dipendenti del locale dove lavorava da un anno, il suo capo voleva ristrutturare il locale e così Taehyung aveva deciso di visitare i suoi genitori che non vedeva da tempo proprio a causa dei suoi impegni lavorativi ed io da buon migliore amico quale sono mi ero offerto di andarlo a prendere con la mia macchina anche se non stava andando proprio così. Non voglio discolparmi ma il professore a capo di tutto il corso generale di danza mi aveva trattenuto, per una quantità veramente eccessiva di tempo, per parlami di un progetto che coinvolgerà le matricole del primo anno che sarebbero arrivate la settimana successiva e gli studenti del secondo anno. Il professore voleva che io insieme ad altri ragazzi ci occupassimo dell'accoglienza e dell'organizzazione iniziale del progetto. Non ci avevo capito veramente molto ma avrei chiesto sicuramente più informazioni a Taemin o a Jongin. Una volta arrivato al mio modesto appartamento non ero poi così consapevole del mio ritardo ma dopo essermi fatto una bellissima doccia e aver deciso di dare uno sguardo al telefono ritrovandomi 5 chiamate perse e un messaggio che esordiva con "Testa di cazzo dove sei?" da parte di Taehyung avevo decisamente realizzato. Dopo essermi insultato a dovere ho messo su le prime cose che ho trovato nell'armadio e sono letteralmente volato fuori dall'appartamento dopo aver messo l'anello che ormai porto da 9 anni con me, l'unico oggetto che indosso ormai ogni giorno. Non avevo neanche considerato il traffico tipico dell'orario di punta ma dopo una buona oretta e una quantità non ben definita di imprecazioni per cercare di superare l'esaurimento nervoso ero arrivato a destinazione.

L'aeroporto non mi era mai parso così affollato come in quel momento e trovare Taehyung tra quella folla era praticamente impossibile così decisi di scrivergli un messaggio per cercare di capire la sua posizione.

Chim chim

Tae scusami... Dove sei? Scusami...

GUCCIBOY ❤️

Sono al McDonald's cretino muoviti.

Non appena lessi il messaggio scattai in avanti, aveva messo il punto finale e non era un buon segno, non presi minimamente in considerazione la possibilità che davanti a me ci potesse essere una persona che ovviamente centrai in pieno. L'impatto fu abbastanza forte da farmi ricadere sul mio sedere. Mi rialzai massaggiando cautamente la mia natica destra affrettai un inchino e delle scuse al ragazzo che si trovava dinanzi a me che apparentemente non aveva risentito del colpo come me anzi era rimasto quasi immobile, sembrava solamente divertito e un po' incuriosito. "Oggi veramente non è giornata" pensai mentre mi incamminavo verso il McDonald's.

Quando dopo due minuti arrivai con un po' di aria mancante nei polmoni trovai Taehyung seduto ad un tavolo mentre mangiava tranquillamente le sue patatine. Non avevo idea di come avvicinarmi: con molta tranquillità come se nulla fosse successo o strisciando invocando un perdono. I miei pensieri vennero poi bloccati da Taehyung che decise ti prendere parola:

𝑻𝒉𝒆𝒓𝒆 𝒇𝒐𝒓 𝒎𝒆: 𝑱𝒊𝒌𝒐𝒐𝒌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora