𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟏𝟕- 𝑻𝒉𝒆 𝒕𝒓𝒖𝒕𝒉 𝒖𝒏𝒕𝒐𝒍𝒅

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<<Lungo è il camminoe duro, che dall'inferno ci spinge alla luce

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<<Lungo è il cammino
e duro, che dall'inferno ci spinge alla luce. >>

-John Milton

"Il paradiso perduto"

~

Avevo corso, avevo camminato e mi ero fermato. Mi ero nascosto e avevo pianto. Tutto questo per un tempo che mi parve incalcolabile.

Continuavo a girare in tondo, cambiando continuamente direzione appena prendevo coscienza di dove mi stavo dirigendo fino a quando non scese la notte così come scese sulle mie spalle anche la stanchezza.

E alla fine mi abbandonai ai miei impulsi, consapevole che non sarei mai potuto tornare a casa senza dover affrontare Taehyung e magari anche Yoongi. Non mi sarei sorpreso se avesse continuato ad aspettarmi, magari solo per insultarmi.

Arrivato alla porta di quella casa enorme, presi un grande respiro e bussai.

Ci volle qualche minuto affinché Jungkook mi aprisse la porta. Lo stesso di quella mattina, solo vestito in modo diverso.

-Hyung...?- la frase sospesa e il tono incerto e io abbassai lo sguardo incapace di guardarlo negli occhi.

-Ho camminato, per tutto il giorno. Volevo andare in un posto, anzi in tantissimi posti ma continuavo a ritornare sempre qui. Da te. Posso restare qui?-

Jungkook aspettò qualche secondo prima di rispondermi, si stava prendendo il tempo per chiedersi cosa mai aveva potuto ridurmi in quello stato. Il viso stanco segnato da occhi lucidi e naso rosso.

-Certo Hyung. Entra pure -

E così feci. Cercai inoltre la prima superficie morbida, su cui poter accasciare il mio corpo, che coincideva con il divano del soggiorno di Jungkook.

Jungkook mi seguì e si fermò ad osservarmi, con le mani nelle tasche indeciso sulla prossima mossa da fare. Probabilmente nella sua mente girava il pensiero ''dovrei chiedere o no perché stamattina mi ha chiesto del tempo e ora me lo ritrovo a casa mia?".

A tale domanda avrei potuto trovare tante scuse ma l'unica verità era che io volevo essere in quel posto, era rassicurante e tranquillo. La presenza di Jungkook per quanto mi avesse reso irrequieto in quei giorni mi dava la certezza di avere un posto sicuro. E poi semprava proprio che il caos non volesse assecondare quelli che erano i miei tempi.

-Scusami veramente se sono piombato qui, ma non posso tornare a casa- esordì io.

-Perché?-

-Perché quando ci sono arrivato stamattina Taehyung non era proprio da solo-

-Hyung... Capisco che la situazione possa essere imbarazzante ma non stai esagerando?-

𝑻𝒉𝒆𝒓𝒆 𝒇𝒐𝒓 𝒎𝒆: 𝑱𝒊𝒌𝒐𝒐𝒌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora