𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟔- 𝑪𝒂𝒕𝒂𝒔𝒕𝒓𝒐𝒑𝒉𝒆

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Per me il sesso non aveva tanta importanza o forse aveva smesso di averla

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Per me il sesso non aveva tanta importanza o forse aveva smesso di averla. Lo facevo per soddisfare i miei bisogni personali e mi accontentavo di quello dopo che le mie prime esperienze furono tutt'altro che piacevoli. Non ero e non sono forte e tanto meno deciso per certi aspetti, allora mi sono sempre lasciato trascinare, affrettando quelli che magari potevano essere i miei tempi e rimpiangendo le mie scelte subito dopo. Era stato così con la mia prima ragazza, che ha saputo usarmi benissimo come giocattolino sessuale. Con MiSun invece provai a ricavare dei benefici anch'io, dare e ricevere, il giusto perché fosse piacevole pure per me. Lo consideravo il mio antistress oltre al ballo, ma in quel momento stavo scappando proprio dalla sala prove e fui più che felice di accogliere la richiesta che mi aveva mandato MiSun per telefono.

MiSun

Non ho lezione oggi e non c'è nessuno a casa. Mi annoio tanto Jimin-oppa...

Io sapevo perfettamente cosa intendeva ed eccomi lì qualche ora dopo e con un traccia di sudore sulla pelle, nel suo letto con lei appoggiata sul mio braccio mentre io fissavo il soffitto. Mi sentivo temporaneamente tranquillo, lontano dal mondo, forse è proprio per questi momenti e queste sensazioni che non rinunciavo alla mia triste storia d'amore.

-Ti amo- mi disse piano con tono pacato mentre osservava il mio profilo.

Mi destabilizzò come mai aveva fatto prima, non era la prima volta che lo diceva e io avevo sempre risposto senza esitazione ma quella volta mi bloccai, la scritta "non mentire" mi apparve tra i vari pensieri ma fu solo un attimo. La strinsi ulteriormente tra le mie braccia facendola appoggiare con la testa al mio petto nudo.

-Anch'io - le risposi in un sussurro soffocato come se la voce non volesse uscirmi. Restammo così per altri 10 minuti mentre cercavo di farmi passare la sensazione di malessere che si stava radicando dentro di me fino a quando decisi che ne avevo abbastanza.

-MiSun devo andare. Vado a prendere Taehyung da lavoro - accaparrai la prima scusa che mi venne in mente. Sapevo benissimo che il turno di Taehyung era già finito e che sicuramente stava già tornando a casa ma avevo il bisogno di andare via anche da qui. Sembrava che nessun posto fosse giusto in quel momento. Lei alzò il capo permettendomi così di spostarmi e di uscire dal letto e mi fece un cenno con la testa come se avessi appena avuto la sua benedizione per tornare a casa in pace. Scesi dal letto, afferrai e mi rimisi i miei vestiti mentre scendeva anche lei avvolta solo dalla coperta. Poteva sembrare adorabile in quello stato, era bassa e minuta con lunghi capelli corvini, il ciuffo ribelle che finiva sempre sugli occhi verdi ma tutto quello che volevo ora era la visione del mio letto e prendere in giro Taehyung stando lontano da quella casa.

-Vado. Ci sentiamo per telefono. - dissi sull'uscio della porta. Lei si alzò sulle punte e mi diede un leggero bacio sulle labbra. "Corri via" pensai.

-Okay a dopo -

In macchina ero riuscito a rilassarmi. Avevo messo il cd con tutte le mie canzoni preferite e il tragitto mi era sembrato tranquillo mentre cantavo a squarciagola. Finalmente arrivai al mio condominio e mentre mi dannavo nel cercare le chiavi di casa ricevetti una chiamata.

𝑻𝒉𝒆𝒓𝒆 𝒇𝒐𝒓 𝒎𝒆: 𝑱𝒊𝒌𝒐𝒐𝒌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora