Chapter 21.

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Tish's POV

«Che ne dici di andare in camera a coccolarci un po'?»

Il ragazzo di fronte a me ha appena finito di mangiare.

Io sorrido.

«Sei impaziente o cosa?»

Lui solleva l'angolo delle labbra e alza gli occhi al cielo.

«Non hai nessuna prova.»

A quelle parole, afferro la sua mano e lo faccio alzare dal tavolo.

«Dai, per questa volta te la perdono. Andiamo.»

«Mi perdoni solo perché sei impaziente anche tu, solo che hai paura di ammetterlo.»

Io non rispondo ma sorrido, attenta a non farmi beccare.

Entriamo in ascensore senza mai staccare le nostre mani.

Un silenzio imbarazzante si fa strada fra di noi per circa 5 secondi.

«Posso rimediare al silenzio imbarazzante con qualcosa che sicuramente piacerà a tutti e due?» dice Alberto.

Io lo guardo negli occhi non sapendo se ridere o se rimanere seria.

So bene a cosa si riferisce.

E sì, è un rimedio che mi piace molto.

Ma lui mi legge nella mente, infatti blocca l'ascensore.

Avvicina la sua mano alla mia e la stringe, per poi posizionarsi di fronte a me.

Si avvicina e si ferma a pochi centimetri dalle mie labbra.

A questo punto sono io ad annullare la distanza e baciarlo.

Inizialmente è un bacio casto che, man mano che i secondi passano, si fa sempre più intenso.

Lui poggia le sue mani sullo specchio dietro di me, mentre io le poggio sulla sbarra che mi impedisce di far aderire completamente la mia schiena ad esso.

Ad un tratto lui si stacca bruscamente.

«Scusami ma preferirei uscire da questo ascensore senza mettere in bella vista il mio amico qui sotto. Che dici se ci trasferiamo in stanza?» ride.

Io scoppio in una grossa risata e poi schiaccio il pulsante per far ripartire l'ascensore.

Subito arriviamo al piano.

Le porte dell'ascensore si aprono e, appena usciti, ci ritroviamo davanti Mameli.

«Ragazzi! Che fate sopra? Credevo che l'orario di cena non fosse finito.»

Io e Alberto ci guardiamo per qualche secondo.

«Infatti non è finito.» dice il ragazzo accanto a me.

«E allora come mai siete su?»

«Abbiamo dimenticato una... cosa.» dico.

There must be an angel.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora