Chapter 23.

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Tish's POV

«T, stai bene?»

La mia compagna di stanza nota subito il mio disappunto, senza che io le dica nulla.

«Ieri sera io e Alberto abbiamo più o meno litigato.»

Lei aggrotta le sopracciglia.

«Come mai? No aspetta, lo so: lui voleva parlare delle vacanze e tu l'hai liquidato male.»

Io abbasso lo sguardo, colpevole.

«Credi che io abbia sbagliato?»

«Beh, direi di sì. Cerchi sempre di evitare le discussioni scomode, anche se affrontarle è necessario.»

«Io non ce la faccio Ari, ho paura.»

La ragazza accanto a me sghignazza.

«E di cosa?»

«Di perderlo.»

Arianna smette di fare quello che stava facendo e si gira verso di me, visibilmente sorpresa ed incredula.

«Scusa ma stiamo parlando della stessa persona? Parli di quel ragazzo alto, scuro e con gli occhi azzurri che passa ogni minuto della sua vita a pensare a te?»

«Adesso non esagerare. Ci conosciamo da poco e viviamo dentro una bolla da allora. Non credi che tornando a casa possa accorgersi di aver affrettato le cose? Non lo biasimerei se lo facesse.»

Dopo aver pronunciato queste ultime parole, mi lascio cadere sconsolata sul bordo del mio letto.

«Credi davvero che lui si dimentichi di te in così poco tempo?»

La mia amica si fa spazio sul mio letto e mi sfiora la mano.

«Beh, non si può sapere mai.»

«Mai pensato che lui potrebbe avere le tue stesse insicurezze?»

Io la guardo, ma non rispondo.

Allora lei continua: «...non potrai mai saperlo se non ne parlate.»

Proprio nel momento in cui Arianna pronuncia queste ultime parole, sento qualcuno bussare alla porta.

Aggrotto le sopracciglia e vado verso la porta, chiedendomi chi sia.

Con uno scatto la apro e, davanti a me, si piazzano due occhioni chiari che possono appartenere soltanto ad una persona.

«Ciao. Sei ancora troppo stanca per parlare? No, perché avrei un urgente bisogno di dirti qualcosa.»

Alberto sorride timidamente mentre pronuncia queste parole.

Io guardo per un attimo Arianna, un po' impacciata.

La ragazza si alza per andare via e, contemporaneamente, sussurra qualcosa di poco chiaro sottovoce.

Credo abbia detto qualcosa tipo: «Parlando del diavolo...»

Dopo averci scavalcato, Arianna va via dalla stanza ed io faccio entrare Alberto a mia volta.

«Cos'hai di così urgente da dirmi che non può aspettare stasera?»

Il ragazzo davanti a me fa spallucce.

«Ma niente, volevo semplicemente dirti che io ti amo.»

A quelle parole, io rimango paralizzata.

«C-cosa?»

È l'unica cosa di senso compiuto che riesco a pronunciare.

«Tijana, io ti amo.»

Questa volta, però, lui si avvicina a me e mi stringe le mani.

«...dal primo giorno ho capito che tu eri diversa. Si capisce già dai quei puntini che porti sul viso, quelli che ti contraddistinguono. Gli stessi puntini che si curvano assieme ai tuoi zigomi ogni volta che la tua voce melodiosa esce dalle tue labbra. A primo impatto potresti sembrare anche dura, ma in realtà è tutta una piccola corazza che ti sei creata per proteggerti dal male che questo mondo ti ha procurato. In realtà sei solo una ragazza dolcissima che mi ha fatto letteralmente impazzire. E sì, ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo. Potrei ripetere queste parole all'infinito senza mai stancarmi di farlo. Potrei urlarlo da questa finestra, se tu lo volessi. Sono così tanto innamorato di te che farei qualunque cosa tu mi chiedessi di fare. Sono così tanto innamorato di te che, anche durante queste vacanze, il mio unico pensiero sarai solamente tu. Nonostante tutto.»

Io rimango senza fiato.

Non riesco a proferire parola.

Rimango a fissarlo mentre lui aspetta speranzoso che io dica qualcosa.

«Capisco di averti spiazzata un po'...»
continua, cercando di allentare la pressione.

«...ma non mi aspetto una risposta, quindi per favore dimentichiamoci di questa cosa ed andiamo avanti. Il mio obiettivo era comunicartelo...»

Il ragazzo di fronte a me, di fronte alla mia poca eloquenza, cambia completamente atteggiamento e cerca di tirarsi indietro da quello che ha appena detto.

«...quindi, se non c'è altro da dire, io direi di vederci stasera.»

Alberto cammina per qualche secondo per la stanza non sapendo cosa fare. Allo stesso tempo, continua a guardarmi nella speranza di una mia risposta.

Io mi sento bloccata.

È come se qualcuno mi impedisca di muovermi o proferire parola.

Cerco con tutte le mie forze di dire qualcosa, ma è più forte di me.

Non mi sarei mai aspettata che un ragazzo mi dicesse queste cose.

Non mi sarei mai aspettata di entrare in una relazione che mi coinvolgesse emotivamente così tanto.

Ed è proprio per questo che mi spiazza.

Sono abituata a programmare ogni singola cosa che accade nella mia vita e non avere il controllo su questa mi rende spaesata.

È un fuori programma.

Così fuori programma che sto andando in tilt.

Nel frattempo, visto il continuo contatto ravvicinato con gli occhi del ragazzo di fronte a me, comincio a boccheggiare.

«A stasera.»

A quel punto Alberto si avvia verso la porta, spazientito e deluso.

Il mutamento di espressione sul suo viso è drastico.





Chap 23

Tbc...

Have some fun,

~P7W6

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