Alberto's POV
«Buonasera a tutti!»
È la prima cosa che dico una volta arrivato a casa.
Urlo per far sì che tutti i parenti, i quali sono accorsi tutti a casa mia per accogliermi, mi sentano.
Urletti di gioia e battiti di mani cominciano ad espandersi per tutto il salone ed è in questo momento che comincio a sentire di nuovo il calore della Sicilia.
Una volta esaurito l'entusiasmo iniziale, ne approfitto per scrivere un messaggio veloce a Tish ed avvisarla del mio arrivo a casa per poi farmi posto sul divano in mezzo a tutti gli altri.
Tutti iniziano a chiedermi dell'esperienza che sto vivendo.
Sono felice che la mia famiglia mi sostenga e che sia accorsa tutta a casa mia soltanto per accogliermi ma, allo stesso tempo, in questo momento vorrei soltanto chiudermi in camera e fare la prima cosa che avevo intenzione di fare una volta arrivato a casa: chiamare Tish.
La situazione, fra dolcini e caffè, si prolunga fino all'ora di cena.
Ed è solo in questo momento che tutti, sorprendentemente, decidono di tornare a casa lasciandomi un po' di tranquillità insieme ai miei genitori e mia sorella.
Quando anche l'ultimo parente va via, vado ad abbracciarli.
«Mi siete mancati!» sorrido.
«Anche tu ci sei mancato...» risponde mia sorella Ramona a nome di tutti.
«...ma, a quanto abbiamo visto, sei riuscito a trovare qualcuno che ti desse comunque l'affetto di cui avevi bisogno.»
Un sorriso malizioso si fa strada fra le labbra della ragazza di fronte a me.
Consapevole di non poter competere contro di lei o contro la mia famiglia in generale, decido di cedere ed ammettere la mia "colpa".
«È così evidente?»
«Non del tutto, è solo che noi ti conosciamo e sappiamo come ti comporti quando ti innamori.»
Io sorrido e abbasso lo sguardo un po' imbarazzo.
«Lei è speciale.»
«Lo sappiamo.»
Mia madre interviene improvvisamente, quasi di soppiatto.
Io mi giro verso di lei e noto un sorriso sincero sul suo volto.
Lei ha sempre capito tutto quello che succede all'interno della mia vita prima di me.
La sua empatia e il suo sesto senso mi sorprendono ogni volta di più.
Ed anche questa volta ha capito tutto prima che lo capissi io stesso.
Ricambio il suo sorriso e poi le do un bacio.
«A proposito, io dovrei andare un attimo in camera a chiamarla...»
«Ti chiamo quando è pronta la cena.» dice mio padre sorridendo.
Io annuisco per poi salire velocemente in camera.
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There must be an angel.
Fanfiction«...mi ero ripromessa di non farmi distrarre da niente e nessuno una volta entrata a far parte di questa nuova realtà. Mi ero ripromessa di pensare soltanto alla musica. Eppure eccomi qui, che me ne frego di tutto e me ne sto stretta fra le sue brac...