Capitolo 9

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Anno 1519

NARRATORE ESTERNO

Erano passati solo pochi mesi dalla festa a casa dei Mikaelson, dove per la prima volta, Megan capì chi era il suo valoroso guerriero dagli occhi magnetici.

Nicklaus Mikaelson, l'ibrido originale, colui che era per metà lupo mannaro, e per metà vampiro, colui che, come i suoi fratelli, non poteva essere ucciso, una creatura immortale.

Megan ed Helene, anche se con riluttanza, in questi mesi hanno provato a fidarsi dei loro guerrieri, dando retta al loro cuore, e non alla loro mente.
Per fortuna, la loro fiducia venne ricompensata
Non avevano di che temere, ormai sapevano che Klaus ed Elijah non le avrebbero torto un capello, e che le avrebbero tenute al sicuro dalla malignità delle creature che si celavano nell'oscurità.

"Megan, ti senti bene?Sei pallida.."
Era da qualche settimana che la fanciulla non si sentiva bene, era dimagrita, ma quello che più la preoccupava era una tosse che non ne voleva sapere di andarsene.
Purtroppo non era solo la tosse a preoccuparla...ogni tal volta che tossiva, rigettava del sangue.

"Ho solo un po' di tosse, non preoccuparti Helene.."
Un colpo di tosse la fece piegare, si mise la mano davanti alla bocca e successivamente l'amica le passo uno straccio per pulirsi.

"Oh Gesù..Megan ma quello che hai sulle mani è sangue!"
Urlo l'amica preoccupata, sbiancando completamente alla vista del sangue.

"Non è niente Helene.."
"Devi dirlo a Klaus subito"
Megan si rialzò immediatamente in preda all'ansia.
"Non voglio che si preoccupi, non dovrà saperlo Helen, giuramelo, giurami che non gli dirai niente!"

Helene deglutendo, annuì e promise che non avrebbe aperto bocca, che sarebbe stata una tomba, ma ancora per poco.

~ ~ ~ ~

Il freddo si era impadronito del villaggio, pioggia neve, vento e nebbia si erano scagliati su di esso senza pietà, mettendo gli abitanti in ginocchio.

I raccolti scarseggiavano, l'acqua diventava ghiaccio in pochissimo tempo.
"Megan sono preoccupata per te..."
Megan continuava a rigettare sangue e il mal tempo non aiutava, questo era certo.
"Sto bene Helene..."
"No tu non stai bene, devi dirlo a Klaus ed Elijah, loro potrebbero..."

"Cosa dovete dirmi?"
Entrambe le ragazze si voltarono di scatto, e si ritrovarono Klaus ed Elijah, con delle espressioni non molto contente, anzi direi furiose.

Klaus si avvicinò maggiormente tanto da avere la sua piccola Megan a pochissima distanza.
"È odore di sangue quello che sento?"
Megan intimorita dal suo sguardo, cercò di negare, scuotendo il capo.

Klaus naturalmente non le credeva, poteva leggere dal suo sguardo spaventato che c'era qualcosa che non andava.
Megan aveva cercato di evitare il guerriero il più possibile nelle ultime settimane, dicendo di avere molte faccende da sbrigare.

Klaus mise il palmodella sua mano sulla fronte di Megan, e la trovò bollente.
"Megan non stai bene, hai la febbre..."
Ma non riuscì nemmeno a finire la frase che un colpo di tosse violentissimo fece piegare la fanciulla, che cadde a terra scossa dalla tosse.
Klaus si inginocchiò immediatamente al suo fianco e quando vide alle sue esili mani ricoperte di sangue si irrigidì all'istante.

"Megan!"
Helene le si mise vicino spaventata da questo attacco di tosse più violento degli altri, ed anche Elijah si mise vicino a loro, turbato dall'accaduto.

Megan alzo lentante lo sguardo su quello di Klaus, e ritrovo nel suo rabbia, ma anche paura.
"Klaus..."
Megan chiuse gli occhi improvvisamente, e svenne tra le braccia possenti del suo guerriero, che continuava a gridare a gran voce il nome della sua piccola Megan.

Klaus preoccupato più che mai, prese in braccio Megan e la portò fuori dalla baracca in cui erano.
"Non avete un medico qui al villaggio?"
Domandò in prenda all'ansia ad Helene, spaventa per la salute della sua unica amica.
"No..."

"Dobbiamo portarla in città, a casa nostra, li ci sarà il nostro medico"
Rispose Klaus con occhi fuori dalle orbite per la paura di perdere la piccola fanciulla che teneva fretta tra le braccia possenti.

"Servirebbe il consenso dei genitori..."
"I suoi genitori se ne sono fregati della sua salute fini adesso mi sembra, non mi importa quello che dicono!"

Elijah mise un braccio sul fianco della rossa cercando di persuaderla, dicendo che se non la avessero portata subito in città, avrebbe potuto stare ancora peggio, se possibile.

Tutti e tre salirono sulla carrozza, poco prima che forte acquazzone si abbattesse con violenza sul villaggio e nelle zone circostanti.
Anche la città si era rintanata nelle case, al caldo e al sicuro dalla fredda e gelida ondata di gelo.

La città era grigia e fredda come se il mondo, o il tempo, stesse avvertendo il guerriero, che qualcosa di terribile lo avrebbe sopraffatto, facendolo crollare a terra, mettendolo in ginocchio, per la prima volta nella sua lunga ed eterna vita.

SPAZIO ALL'AUTRICE
Ecco qui un'altro capitolo, spero vivamente che vi piaccia, fatemelo sapere con una stellina e un commento!

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