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Ho scoperto che alcune lezioni ce le ho con Shawn e Nash, li trovo molto simpatici, di certo più di Cameron.

Perché lo odi?

È ora di pranzo e dopo aver preso il mio vassoio mi dirigo da Jane e gli altri. Noto subito che Cameron non c'è.

«Hey Jess» mi saluta Jane.

Ricambio il saluto e incominciamo a parlare del più e del meno insieme agli altri.

Improvvisamente viene Cameron assieme alla ragazza che ha fatto quella scenata in classe, tiene il suo braccio sui suoi fianchi e la mano che sfiora il sedere, sto per vomitare.

Se tu non fossi attratta da lui non ti sentiresti così.

È la scena che è rivoltante, non c'è nessun motivo.

«Hey ragazzi!» dice l'ochetta.

Poi guarda me e Jane schifate, ma si concentra su di me.

«Emily...» la salutano alcuni di loro come se fosse un peso.

La ragazza si mette in grembo a Cameron. Confermato: si è trovato la troietta anche in questa scuola.

Provo una sorta di fastidio, non saprei nemmeno io come definirlo cazzo. Pochi mesi fa ero io quella sulla sue gambe. Ma sono cambiata e non voglio fare retromarcia. E poi non posso essere gelosa di Cameron!

Le lezioni pomeridiane passano abbastanza in fretta e mi ritrovo a sperare che mio padre si ricordi che sono a piedi e che un passaggio lo accetterei volentieri.

Lo sto aspettando sul marciapiede, ma non c'è nessuna traccia della sua macchina. Provo a chiamarlo ma non risponde, starà facendo l'ennesimo turno extra in ospedale.

Improvvisamente vedo la macchina di Cameron avvicinarsi a me. Abbassa il finestrino.

«Un passaggio, Evans?»

«Per quanto mi duole accettarlo, ne ho bisogno» dico sul serio sono stanca dopo l'ora di educazione fisica.

Così salgo.

«Allora, dove abiti adesso?» mi chiede.

Dopo avergli dato l'indirizzo mette il GPS.
Noto che mi guarda di sottecchi.

«Che c'è?» dico infastidita.

Ride. Ma che cazzo ride a fare.

«Il carattere di una santarellina non ti si addice per niente, sai?»

«Chi ti dice che sono cambiata da quel punto di vista?» lo provoco.

«Il fatto che non hai ancora accalappiato nessun ragazzo, per esempio»

«E tu già ne hai una tutta tua, complimenti Dallas» perché l'ho detto?!

«Gelosa?» sghignazza.

«Pff...Ti piacerebbe...»

«Si, mi piacerebbe. Perché nonostante tutto, eri fottutamente brava a letto. Non dirmi che hai perso le tue qualità?»

Oh wow, questa era l'ultima cosa che mi sarei aspettata, ma non posso non ammettere che è musica per le mie orecchie.

«Beh, di sicuro non lo scoprirai...non pensi?»

«Scommettiamo? In ogni caso pagherei per ritoccare dopo mesi quel tuo culo.» fa un sorriso sghembo fissando la strada.

Sempre più spudorato...

«Di sicuro tu non sei per niente cambiato» dico ridendo. Almeno la tensione è diminuita per via della sua spudoratezza.

«Meglio essere così, ma se stessi, che santarellina per finta. Non pensi ?» mi imita guardandomi intensamente. Mi sento avvampare e i miei pensieri sono tutto tranne che casti in questo momento.

«Sono cambiata» dico distogliendo lo sguardo per la troppa tensione.

«No, non è vero. Tu sei quella che hai represso per paura di qualche giudizio in questa nuova scuola»

Bingo.

Che stronzata!

Rimango imbambolata a fissarlo.

«Non importa per quanto tempo fai la brava e quanto sei convinta di esserlo, non si può tenere a freno una cattiva ragazza» il suo nuovo modo gentile per intendere "troia"...

Non rispondo, anche perché non saprei come. Ha ragione? No. No, certo che no.

Parcheggia proprio davanti casa mia.

Sto per scendere, quando però mi viene in mente una domanda da porgli.

«Perché non hai detto agli altri che già ci conoscevamo?» gli chiedo.

«Non hanno bisogno di sapere che ci davamo dentro» risponde secco. Questo ragazzo è bipolare.
Ad ogni modo ho avuto la conferma di ciò che pensavo: si vergogna di me.

«Certo» ci rimango un po' male.

Apro la portiera.

«Evans...» mi saluta.

«Dallas...»

Entro in casa e non c'è nessuno. Decido di fare merenda con un panino, ho molta fame nonostante abbia già mangiato.

Mi ritrovo a pensare di nuovo a quella testa calda di Cameron Dallas. Non ha ragione, anche se mi manca quel mio lato del carattere. È nascosto da qualche parte e non ho intenzione di ricacciarlo, almeno per ora.

Solo che lui mi fa venire questa maledetta voglia di essere come prima. Non una troia ma una che si da da fare anche solo con pochi ragazzi.

Per quanto possa sembrare controsenso nel mio essere troia avevo dei principi morali.
Per esempio i ragazzi lo sapevano che non avrei mai voluto relazioni serie, erano d'accordo e l'unico vantaggio di entrambi era del sesso occasionale.
Inoltre io non lo facevo un giorno con uno e l'altro con un altro ragazzo, almeno su questo ero coerente. Una specie di relazione ma senza sentimenti e solo sesso . La mia "relazione" più lunga e anche l'ultima è stata con Cameron. Di solito le finivo dopo un mese o due perché il ragazzo in questione voleva di più di semplice sesso oppure perché non mi ci trovavo bene a letto, ma con Cameron 5 mesi. Mi trovavo benissimo con lui e poi era bravissimo, non so ora, ma lo era eccome.

E ce lo aveva bello grande...

Anche lui non faceva sesso con altre ragazze mentre "stava" con me. Anche lui da questo punto di vista aveva dei "valore etici" , per quanto possano essere adeguati questi termini in questo contesto.

Con lui non c'era il rischio di mettere in gioco i sentimenti e ci divertivamo. Poi però si è trasferito senza dire niente e da lì non ho più fatto niente con nessuno, non che ci sia rimasta male, infatti ci ho provato, ma è come se cercassi tutte le qualità in un ragazzo che possedeva Cameron, comparavo tutti a lui e nessuno era come lui. Non solo a letto, eh. Semplicemente non c'era feeling.

Decido di accendere Netflix e vedere qualche film.

Quando sto per iniziare il secondo film sento qualcuno entrare.

«Ciao, tesoro!» dice mia madre.

«Ciao» dico distrattamente.

Nobody changes - Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora