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Improvvisamente sentiamo un rumore. La porta d'ingresso che si sta per aprire. Cazzo è Jane.

Ci guardiamo e un secondo dopo prendiamo i vestiti e correndo lo seguo di sopra alle scale.
Entriamo nella sua stanza penso e lui subito chiude a chiave.
Scoppiamo a ridere entrambi.

«Mi vesto e scendo per dirle che sei passata e che te ne sei andata. E che hai detto a me di dirle che vi sareste incontrate direttamente al bar. Che dici?»dice riprendendo fiato per le risate.

«Perfetto. Ah e dille che ho chiesto a te l'indirizzo del bar dato che non lo so e ci saremmo dovute andare insieme.» gli dico.

«ok» dice mettendosi il pantaloncino.

Apre la porta e scende le scale.

Sospiro...che giornata.
Eh già...
Mi prendo del tempo per ammirare la stanza di Cameron.

Ha una scrivania nera come le pareti. E qualche foto di lui e sua sorella. Chi l'avrebbe mai detto: Dallas ha dei sentimenti.
Mi è ancora strano il fatto che non sapevo dell'esistenza di Jane.

Mi siedo sul letto e mi chiedo adesso come si tramuterà il rapporto tra me e Cameron.

Sale dopo qualche minuto e apre la porta.

«Fatto, già sta andando al bar» mi informa.

«Mi sa che faremo un po' tardi» gli dico.

«Già, ma dettagli» dice ridendo e io lo accompagno.

«Dovrei proprio cambiarmi i boxer, sono un poco bagnati» dice in maniera sarcastica.

Gli sorrido. Mi viene in mente che però vorrà un po' di privacy.

«Se vuoi vado a cambiarmi in bagno io»

«Oh no no, tranquilla. Almeno che non ti dia fastidio...»

«No, non preoccuparti» gli dico. C'è un po' di tensione nell'aria.

Io non ho mutandine di riserva quindi mi toccherà averle bagnate.

Nel frattempo mi vesto noto con piacere che Cameron non abbia alcuna vergogna a togliersi i boxer davanti a me e mostrarsi completamente nudo. Da questo punto di vista non è cambiato: sempre sicuro di sé.

Lo sto fissando un po' troppo forse, perché mi sono imbambolata davanti al suo corpo completamente nudo e penso che Cameron l'abbia notato dato che mi ha sorriso. Ho girato di scatto lo sguardo. Figura di merda.

Dopo aver infilato anche il giubbino di pelle sono finalmente pronta. Sembrava che tutti i nostri movimenti fossero al rallentatore per la tensione che era presente.

«Pronto?» gli chiedo.

«Si»

Usciamo dalla sua stanza e scendiamo le scale.

«ok, io vado allora...» dico visibilmente in imbarazzo.

«Che?»

«Vado» gli ripeto aprendo la porta d'ingresso.

«A questo punto vieni con me no? Ho la macchina e tu sei a piedi» mi dice

Nobody changes - Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora