Parte 6- Londra

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Stamattina ho fatto tutto velocissimo, agli allenamenti mi sono presentato un ora prima, ho mangiato e adesso sono qua a fare esercizi con il prof. Evans, tra poco ha finito, grazie a dio.

Ho già organizzato tutto, finito qui, mi preparo e vado a farmi un giro per Londra. Spero solo di trovare qualcuno che mi insegni lo spagnolo.

" James, mi stai ascoltando?" Mi riferisce il prof.

Lo guardo, mi rendo conto che per 2 ore non l'ho quasi degnato, se non per fare calcoli.

" Scusi, è che oggi non è giornata" gli dico.

" lo avevo capito, non presti abbastanza attenzione, facciamo così, io adesso me ne vado, ci mancano ancora 15 minuti ma non lo dirò a tua zia. Riposati e ci sentiamo per le prossime lezioni, fai gli esercizi che ti ho detto mi raccomando" afferma mentre prepara la sua borsa per uscire.

" Si, non si preoccupi, per la prossima lezione avrò fatto tutto." Gli dico sorridendo.

Betty lo accompagna alla porta per uscire.

Mi alzo di scatto dalla sedia e guardo Betty " finalmente, posso uscire!" affermo

" ahaha ragazzo, calmati, visto che vuoi andare in centro a Londra, devo chiamare John?" Afferma.

"No, per una volta voglio essere un ragazzo normale, niente conti, niente azienda, club e tutto il resto." Mi incammino per andare in camera a vestirmi.

" Ma giovanotto come andrai in centro?" Mi dice con un tono preoccupato mentre mi segue per il corridoio.

" Andrò in metro! Quando ero a Toronto la prendevo sempre per spostarmi o andare a scuola, non preoccuparti so cosa faccio" le rispondo.

" Ragazzo mio non è di te che mi preoccupo ma di tua zia, se viene a sapere che sei uscito senza autista e che sei andato in giro da solo, non so come possa prenderla" mi dice.

" Non preoccuparti, lei non lo verrà a sapere, inventerò qualcosa."

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Finalmente sono pronto per uscire, mi sono messo una felpa e un paio di jeans. Prendo su il cellulare, il portafoglio e gli auricolari. Finalmente sono pronto per uscire.

" Ci vediamo dopo Betty" l'abbraccio.

" sta attento ragazzo mio, se c'è qualcosa chiama il telefono di casa" mi afferma

" Mia zia.." non finisco di parlare quando Betty continua " non ti preoccupare, se telefona qua a casa gli dico che sei impegnato con gli studi, a dopo!"

Sono sceso dalla metro a Trafalgar Square, mi è sempre piaciuta questa piazza, i bambini che salgono sulle statue, gli artisti di strada che si esibiscono e la massa di gente che va a destra e sinistra. Mi sono seduto sui gradini mentre guardo il panorama e ascolta la musica, vedo un casino di gente che sta facendo video e foto ma non capisco a chi o a cosa. Mi avvicino, è un ragazzo che sta suonando la chitarra. È bravissimo. Tutto questo mi fa ricordare i miei momenti passati con la chitarra e quanto mi piaceva suonarla. Chissà dove l'avrò messa. Rimango li imbambolato a guardarlo e a fissare la sua chitarra, alla fine decido di dargli qualche soldo.

Adesso è il momento di cercare qualcuno che mi insegni spagnolo, cercherò in qualche cartoleria.. di solito mettono sempre degli annunci su persone che fanno lezioni private.

Lo volevo fare anche io, mi ricordo che una sera ero andato in centro a lasciare volantini per chi volesse imparare a suonare la chitarra, non avrei mai pensato di trovarmi dopo quasi 2 anni a Londra e che cercassi qualcuno per insegnarmi una lingua, è strana la vita.

Trovo una cartoleria a pochi passi da dove sono , appena entro noto molti annunci ma non vedo quello che cerco. Li leggo tutti, noto che ci sono 3 annunci infondo un po'nascosti con scritto " lezioni private di spagnolo" prendo tutti e 3 i numeri e qualche biro.

Appena esco sono al settimo cielo, da quello che c'è scritto sugli annunci sono tutti studenti universitari o laureati. Almeno non avrò un vecchio.

Mi fermo da Starbucks per prendermi un caffè e mi dirigo a casa.


Ragazzi sono tornata. Finalmente ho finito la sessione estiva e ho un po' di tempo per me. Spero vi piaccia questo capitolo 

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