parte 9- la prima lezione

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James pov.

Sono davvero felice, tra poco arriverà Sabrina. Sarà qua tra pochi minuti. Chissà se sarò un disastro in spagnolo, spero di no. Quando lo avevo fatto da solo non avevo concluso niente, spero di imparare almeno le basi.
Ho appena finito di mettere un quaderno e l'astuccio sulla scrivania in camera  che sento il suono del campanello. Dev'essere lei.
Mi precipito giù dalle scale per andarle ad aprire la porta ma Betty mi ha già preceduto.
Stanno  parlando ma si bloccano subito quando mi vedono.
" oh ragazzo, eccoti qui, pensavo fossi morto in camera" mi dice Betty sarcastica.
"Ahahah no, sono vivo" vedo Sabrina che mi guarda e mi fa un piccolo sorriso.
" Piacere sono James. Finalmente ci conosciamo di persona!" Le stringo la mano.
" Ciao James, io sono Sabrina" mi riferisce. " stavo dicendo a Betty che questa casa è sempre più bella ogni volta che la vedo" mi riferisce entusiasta.
" vuoi fare il giro della casa?" Le dico accennando un piccolo sorriso.
Noto che le brillano gli occhi ma poi quella luce si affievolisce  " no.. Non mi sembra il caso, scusami. Adesso dovremmo andare a fare la lezione"
" Si certo! Non ti dispiace se facciamo la lezione in camera mia vero?"
"No, per me va benissimo" replica.
Le faccio cenno di salire le scale per prima. Mentre faccio il primo gradino, Betty mi da uno strattone per la maglia e mi sussurra in un orecchio " è davvero bella come ragazza"
" Betty ma cosa dici?!?" Le sussurro
Raggiungo Sabrina, la faccio entrare in camera mia.
Appena entra le brillano gli occhi e guarda tutto in ogni minimo dettaglio.
Le dico se le va bene qua sulla scrivania, mi fa un cenno di consenso.
Appena mi siedo, la guardo, devo ammettere che Betty ha sempre ragione. È ancora più bella che nella foto. Rimango impietrito nel guardarle gli occhi, ha degli occhi bellissimi.
" Ehm..  James ci sei?" Mi dice.
Devo essere rimasto li come un cretino a fissarla. Che vergogna.
"Si.. Si scusa è che ero immerso nei miei pensieri" 
Mi guarda " ok, adesso cominciamo"
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" bravo, esatto si dice cosi" mi riferisce
"È ben complicato..." sbuffo.
"Non ti preoccupare ci vuole un po' per la pronuncia ma te la stai cavando"
Guarda l'orologio e vedo che si alza di colpo dalla sedia.
" oh no è passata già un ora!  me ne devo andare.. se entra tua zia.."
Comincio a ridere.
Vedo che si blocca di colpo " cosa c'è?" Sbuffa.
"Che ti ha detto mia zia? Molte volte tende ad esagerare"
" ma.. diciamo che con te non dovrei nemmeno parlare se non per la lezione e di non provarci con te e altre robe del genere." Mi riferisce alzando gli occhi sul soffitto.
Oddio mia zia non è normale, ha sconvolto Sabrina ma c'era da aspettarselo da una come lei.
Il mio telefono vibra, è mia zia. Oh bene, vorrà sapere sicuramente della lezione. Faccio un cenno a Sabrina di rimanere in camera e
Rispondo al telefono. Le riferisco che è tutto a posto e potrà farmi altre lezioni.
" Scusami,mia zia esagera alcune volte, adesso ci possiamo mettere d'accordo noi due." Le sorrido
" potresti venire anche domani?"
Mi guarda " per me non ci sarebbe nessun problema ma tua zia mi ha riferito di venire solamente una volta a settimana visto che sei impegnato."
Mia zia aveva già programmato tutto, tipico. Non le permetterò di decidere,  non in questa cosa.
" Cancella pure quello che ti ha detto mia zia."
Mi guarda " va bene, allora ci vediamo domani con gli accenti, intanto ti ripassi l'alfabeto e la pronuncia"
La accompagno per uscire di casa ma vorrei stare un po' di tempo con lei, conoscerla meglio. Mi ricorda troppo i miei vecchi tempi. Quando ero ancora quel ragazzo pieno di sogni. Appena le apro la porta di casa le dico la prima cosa che mi viene in mente.
" scusami, per farmi perdonare ancora da mia zia per il suo comportamento. Gradiresti un po' di tè?" Le dico con un filo di voce.
Si gira " sei molto gentile" vedo che ci pensa un attimo " si grazie. Se per te non è un problema, non vorrei disturbare." Mi riferisce con tono gentile.
" Non disturbi affatto"
Chiudo la porta e ci dirigiamo in cucina.

 




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