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6 Novembre 1995

Era un lunedì, nel primo pomeriggio. Ero da poco tornato a casa da scuola... fu una mattinata abbastanza tranquilla e veloce anche se presi un brutto voto al compito di matematica... l'ennesimo brutto voto se dovessi dirla tutta. Non ero più il ragazzo bravo e studioso di una volta, qualcosa in me si era rotto... e quella situazione con Marco dietro le sbarre non aiutava per niente. Arrivai a pensare che niente si sarebbe mai aggiustato nella mia vita, nulla. Che avrebbero incolpato Marco anche senza trovare il corpo di Arianna. Che lo avrebbero condannato anche se lui non avrebbe mai confessato, semplicemente perché non poteva. Come puoi confessare qualcosa che non hai fatto? Ma soprattutto... come puoi non confessare qualcosa che hai realmente fatto. Avevo la coscienza così sporca, stavo facendo penare qualcuno al posto mio, che non c'entrava niente... stavo facendo passare l'inferno a chi non lo meritava, stavo distruggendo la vita di altre persone ed io continuavo a non fare assolutamente niente. Era diventata quasi un'abitudine evitare le mie responsabilità, come era diventata un'abitudine non dormire più la notte o come era diventata un'abitudine smettere di ascoltare ed andare a rifugiarmi in tutt'altro posto con la mia stessa mente... perché in quel periodo non ce la facevo proprio ad ascoltare nessuno, tutti parlavano di Arianna e di come Marco l'avesse fatta sparire. Giravano voci assurde sul fatto che l'avesse usata per qualche sorta di rito satanico o che l'avesse sciolta con l'acido così che nessuno l'avrebbe mai trovata, giravano addirittura voci sul fatto che la tenesse in ostaggio e prigioniera nella sua stessa cantina. Le persone parlavano e parlavano... perché è solo questo che sa fare la gente; parlare, parlare senza sapere. Ero così silenzioso in quel periodo ero così invisibile agli occhi di tutti, eppure sapevo tanto, sapevo più di tutti... Perchè ero letteralmente onnisciente di quella tragica vicenda, che continuavo tenere per me, che custodivo dentro di me. Era veramente troppo difficile da reggere e sapevo, ero consapevole che prima o poi avrei ceduto e che sarebbe stato terribile e doloroso... Ma non allora, non era ancora arrivato il momento.
Erano circa le tre e mezza del pomeriggio, ed ero impegnato a spolverare alcuni libri dallo studio di mio padre... come mi aveva chiesto. Erano veramente dei libri grossi e antichi che penso non abbia mai letto quando mia madre mi chiamò dal soggiorno.

-Timothée- Urlò mia madre

-Che c'è?- risposi mentre posavo uno di quei grandi libri su uno scaffare altrettanto impolverato.

-Timothée vieni a vedere!- mi chiamò una seconda volta. Mentre iniziai ad uscire dallo studio, aspettandomi qualche noiosa novità su un qualche film che vuole vedere al cinema, come era a suo solito fare, mi trovai davanti ad una sorpresa... non seppi bene come definirla perché all'ora rimasi semplicemente sorpreso, di stucco, senza parole.

-Cosa c...- non feci in tempo a terminare la frase che rimasi di pietra quando vidi la tv. Feci cadere la pezza con cui pochi minuti prima stavo spolverando i libri a terra e deglutii con forza.

-Penso che ci siano novità per quanto riguarda Arianna- mi riferì, mentre entrambi guardavamo il telegiornale.

-Come potete vedere alle mie spalle si trova Marco Rossi, appena scagionato dopo tre notti in cella- la giornalista si trovava in una delle piazze del paese, davanti alla stazione di polizia. Alle sue spalle in lontananza vidi Marco, accompagnato da tre poliziotti e i suoi genitori verso una macchina grigia. Era pieno di gente e tutti gli urlavano contro mentre lo seguivano nel tragitto verso l'auto. Il viso era censurato e pensai che era abbastanza inutile dato che avevano più volte rivelato pubblicamente il nome del sospettato numero uno in tv.
-Il ragazzo, secondo le testimonianze è stato l'ultimo a vedere Arianna. I due litigavano nella piazza principale di Belbrante. Precisamente in Piazza Castello.- la donna fece una pausa mentre il cameramen inquadrò Marco salire sull'auto -Inoltre quattro giorni fa, dopo una perquisizione in casa dei Rossi, è stata trovata una collana identica a quella di proprietà di Arianna Esposito- vidi tutta la gente seguire l'auto e buttargli oggetti per fermarla -Ma oggi è stato scagionato- Dopo qualche secondo di completo silenzio, la giornalista riprese a parlare -Poco fa ho visto il suo avvocato... vediamo se riesco a- la macchina era appena partita e tutta la folla iniziò ad inseguirla, insultandolo in tutti i modi possibili, quando la donna si destreggiava affinché riuscisse a trovare l'uomo di cui parlava-Si ecco- il cameraman fece girare la telecamera inquadrando un uomo in giacca e cravatta -Salve, sono Marzia Anelli, rai uno- disse la giornalista mettendo il microfono davanti alla bocca dell'uomo -Possiamo farle alcune domande?- chiese, l'uomo rimanendo serio e silenzioso annuì alle sue parole
-Potrebbe aggiornarci sul caso di Arianna? Sulle prove e sulla collana trovata sotto al letto di Marco Rossi?-

ATELOFOBIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora