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18 dicembre 1995

Bhe che dire... ero cambiato. Ero una persona completamente diversa. Arianna sembrava quasi dimenticata, a distanza quasi tre mesi dalla sua "scomparsa" nessuno più parlava di lei... Marco era stato scagionato e le ricerche non procedevano in nessun modo. Per me Arianna sarebbe rimasta per sempre una profonda e dolorosa ferita nei miei ricordi... ma si stava allontanando sempre di più. Ed anche se certe volte mi sembrava ancora di vederla tra la folla, o di sentire sentire la sua voce, svaniva sempre di più. Il fatto che la polizia non stesse trovando più indizi, e che fosse tutto in un certo senso abbastanza tranquillo, mi stava convincendo sempre di più che mantenere il segreto e dimenticare il tutto era una cosa assolutamente possibile. Volevo morire con quel segreto, ero dell'idea che non avrei potuto tradire la promessa che avevo fatto a Luca... ma ero anche dell'idea, anzi, ero estremamente sicuro che la mia persona non sarebbe mai tornata ad essere quella che era prima. Ero tranquillo, ma ero marcio dentro, ero gentile, cercavo di sorridere e di continuare ad essere carismatico... ma ero anche un complice... complice di omicidio. Sembravo un bravo ragazzo come tanti, ma avevo un'anima nera, un grande segreto ed un passato irreversibile. Che non mi sarei mai potuto perdonare era oramai certo... ma dovevo continuare a vivere quella vita, a farmi forza ed andare avanti. Ciò che non ti uccide ti rafforza, ed io ogni giorno non vivevo ma sopravvivevo... avrei voluto sistemare le cose, avrei voluto confessare, ma non potevo tradire un amico in questo modo... anche se oramai non sapevo più chi fossero i miei amici. Era di Routine ogni mattina che io e Luca ci facessimo un cenno con la testa come saluto, e che io e Cristiano parlassimo qualche volta... non avevo molti amici a scuola ma la mia paranoia, la mia paura ed il mio senso di colpa oramai mi avevano portato ad allontanare tutti. Tutti tranne Delia, la sua compagnia mi faceva stare meglio, era una brava ragazza ed il mio senso di colpa svaniva quando stavo con lei... Non ero ancora abbastanza lucido però da capire che la sua compagnia mi faceva piacere solo perché in questo modo non pensavo al fatto che avessero accusato suo fratello a causa di un fatto compiuto da me stesso e da Luca... non ero lucido in quel periodo, vivevo nella mia sfera di vetro fingendo che tutto potesse andare bene, che il nuovo me sarebbe potuto andare contro tutto e tutti, che Arianna ed il suo omicidio sarebbero morti con me e che sarei riuscito a dimenticare tutto. Mancavano pochi giorni a Natale ed il fatto che la famiglia di Arianna sia diventata così sola e triste mi dava un forte senso di rancore... non volevo causare a tutti questo dolore.

-A che pensi?- mi chiese Delia mentre buttava il fumo dalla bocca

-Niente di importante...- mentii, sentendo il vento tra i capelli.

-Sei strano Timothée Stevenson- esclamò con una risata. La guardai per un attimo con tono interrogativo ma poi risi per sdrammatizzare.
-Certe volte sembra quasi che ti blocchi e che resti lì... a pensare al nulla- disse guardando la sua sigaretta mezza consumata. Non risposi alle sue parole, rimasi a guardare le nuvole che passavano sopra di noi. Era già qualche settimana che dopo scuola andavamo di nascosto in campagna a fumare le sigarette di suo padre. Delia era proprio una ragazza tranquilla e carina, mi parlava di quanto le piacesse disegnare e di quanto le piacesse stare qui anche se non c'è molto da fare... mi parlava dei problemi del fratello, del fatto che stava malissimo da quando Arianna lo aveva lasciato, mi parlava di come suo fratello non possa essere per nulla al mondo il colpevole, e poi anche del fatto che aveva paura che suo padre avesse un problema con l'alcol... Conoscendola capii che era una bomba ad orologeria, una ragazza piena di rabbia e con una voglia immensa di voler fuggire da tutto questo, quasi come me.
-Tranquillo, non ti chiederò di dirmi a cosa stai pensando, non sono così invadente- disse notando che dalla mia bocca non uscì alcun fiato -Qualsiasi cosa sia però, passerà- disse -Tutto passa, devi solo dargli tempo- prese il pacchetto di sigarette dalla sua giacca scura -E in quell'arco di tempo fumerai- rise tra se e se aprendo il pacchetto e porgendomelo davanti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2022 ⏰

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