Harry Potter fece un giro per il castello e gli parve di tornare ragazzino. La Sala Grande dove fu smistato in Grifondoro, il quadro della Signora Grassa dove si entrava nella sua Sala Comune, il cortile dove passeggiava con Ron e Hermione, la gufiera dove andava per far volare Edvige, il campo da Quidditch dove acchiappava sempre il boccino d'oro, il Platano Picchiatore dove venne distrutta la macchina volante del signor Weasley, il bagno dove c'era l'accesso alla Camera dei Segreti, la Stamberga Strillante dove conobbe la verità su Sirius, il Lago Nero dove fece la seconda prova del Torneo Tremaghi, la Stanza delle Necessità dove si riuniva con l'Esercito di Silente, l'ufficio del preside dove si tuffò più volte nel passato grazie al pensatoio, la tomba di Albus Silente dove ripose la bacchetta di Sambuco, la Sala d'ingresso dove uccise Voldemort. Hogwarts: la sua casa.
Andò da Hagrid e con lui passò una bella serata, tra té e chiacchiere.
"Mi dispiace che Albus non sia venuto, Hagrid, il mio piano non ha funzionato" disse Harry.
"Oh, non devi preoccuparti... Spiace a me, ecco, hai qualche altra idea per riavvicinare il marmocchio?"
"Non lo so. Forse Ginny ha ragione: devo fidarmi di lui e lasciare che faccia ciò che crede giusto."
"Forse è meglio, sì. Ricorda però che qualunque cosa ti serva, io ci sono" disse il custode dandogli una gran pacca sulla spalla.
"Grazie, Hagrid. Sei un vero amico."
Intanto alla festa del Lumaclub tutto procedeva alla grande: c'era chi ballava, chi beveva, chi si baciava, chi conversava... Albus e Amanda erano appoggiati al muro e lei gli raccontava tutti gli scherzi e i disastri combinati a scuola e tutte le volte che era finita in punizione, mentre Albus rideva e si chiedeva come fosse possibile che non l'avessero ancora espulsa.
"...e alla fine, senza che se ne accorgesse, gli ho messo una caccabomba proprio sotto alla sedia. Quando è scoppiata è stato fantastico"
"E poi che è successo?" chiese il ragazzo continuando a sghignazzare.
"Beh, poi è andato dalla McGrannitt e le ha detto 'Guardi! Guardi cosa mi ha fatto! Quella lì è crudele, non la terrò mai più in castigo!'. Così niente più punizioni con Gazza. Un vero peccato da un certo punto di vista, gli scherzi che gli facevo erano delle perle. Però a causa di ciò mi guadagnai due mesi di punizione con la preside in persona... Non fu per niente divertente "
"Allora adesso sei più brava di una volta" disse Albus cercando di soffocare le risate.
"Sì dai... Insomma non sono mica diventata un angelo, però non faccio più gli scherzi, anche perché mio padre mi aveva minacciata di non portarmi più a Hogwarts. Ma ci sono molti altri modi per far impazzire i professori... Ad esempio con Vitious basta un niente, una minuscola battuta e lui ti spedisce fuori. Perciò se vuoi imparare almeno qualche incantesimo è opportuno non esagerare. Invece a Storia della Magia più ti fai cacciare meglio è, così ti risparmi quelle lezioni noiosissime."
Imitò il professor Rüf durante uno dei suoi discorsi filosofici senza capo né coda, e di nuovo Albus non riusciva più a smettere di ridacchiare. Poi quando si fu calmato, la invitò a bere qualcosa.
"Ti va una cioccolata calda?" chiese sperando di aver fatto la mossa giusta.
"Certo!" rispose lei raggiante.
Si sedettero su un divanetto e sorseggiarono la loro cioccolata a lungo, continuando a parlare del più e del meno.
Quando ormai erano le undici passate, si accorsero di aver chiacchierato quasi tutta la serata, ma ne furono entrambi molto contenti: scoprirono di avere più cose in comune di quanto pensassero, di essere d'accordo su ogni argomento... Sembravano fatti apposta l'uno per l'altra. Erano rimasti in pochi a quell'ora alla festa ed erano tutti impegnati in un romantico lento.
"Che ne dici se prima di salutarci balliamo un po'?" domandò Amanda.
"Tu non odi ballare? Cioè...voglio dire... Non mi sembri il genere di persona che ama ballare" si corresse Albus per non far capire che si era informato su cosa le piacesse.
"Infatti. Odio ballare e non so ballare. Per questo lo trovo molto divertente. E ora che non c'è praticamente nessuno... Perché no?"
Vide che Albus era preoccupato.
"Non è un problema se non sai ballare. Te l'ho già detto, nemmeno io sono capace. Vieni, ti insegno come ballare un lento senza saper ballare."
Lo trascinò tra gli altri studenti e si mise di fronte a lui.
"Allora, per prima cosa io metto le braccia attorno al tuo collo mentre tu le metti attorno ai miei fianchi"
Albus era fermo e non aveva intenzione di mettere le sue mani da nessuna parte, quindi lei gliele prese e le sistemò.
"Questa era la parte più difficile. Ora basta ondeggiare seguendo la musica come se fossimo ubriachi"
E così danzarono, ridendo, fino allo scoccare della mezzanotte.
"Buon Natale a tutti, figlioli!" esclamò Lumacorno entusiasta riempiendo boccali e bicchieri e distribuendoli agli studenti "mi spiace per coloro che se ne sono già andati, però...beh...non possiamo di certo rinunciare al nostro brindisi. Brindiamo a questa magica serata e al futuro che la vita ci riserva!"
Dopo quest'ultima bevuta, Albus si guardò intorno: Astoria e Drake erano ancora presenti, che si baciavano sotto il vischio, ma gli altri erano a lui sconosciuti. Si accorse di non aver mai visto James, e la cosa gli fece molto piacere, soprattutto il fatto che se ne fosse andato... Voleva dire che la sua festa non era andata bene come quella di Albus. Amanda si avvicinò a lui sorridente, come sempre quando lo guardava.
"Sono molto contenta che abbiamo trascorso questa bella serata insieme. Buonanotte" disse lei e gli lasciò un bacio sulla guancia, che lo fece rimanere immobile per qualche minuto.
Quando si risvegliò, notò che era rimasto da solo con Lumacorno e Gazza che parlavano della festa e, ovviamente, del riordino che andava fatto prima che la McGrannitt vedesse tutta quella confusione, quindi uscì e tornò nel suo dormitorio. Scorpius, che era sempre il più stanco e di solito si addormentava in un batter d'occhio era lì seduto sul letto, ad aspettarlo. Non appena lo vide gli saltò addosso e lo fece cadere sul materasso.
"Allora! Com'è andata?!" sussurrò per non svegliare nessuno.
"Molto bene" rispose Albus felice.
"Molto bene? Sei stato ad una festa con una ragazza e tutto ciò che sai dire è 'molto bene'??!!" esclamò l'amico indignato.
"Tu mi hai chiesto com'è andata" disse lui alzando le spalle.
Passarono una notte insonne, in cui Albus raccontò per filo e per segno tutto ciò che era accaduto, pensando a quella che era stata la più bella serata della sua vita.~~~
Mi dispiace se non ho pubblicato questo pomeriggio, chiedo davvero scusa. Spero che questo capitolo vi piaccia e ringrazio tutti voi, sia chi vota, sia chi commenta, sia chi legge soltanto, grazie mille❤️
Alla prossima!