Capitolo 5

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Appena Albus ebbe varcato la soglia, fu sbalordito dall'immenso salone principale: sulla parete opposta c'era un grande camino, al centro due poltrone e un lungo divano nero, antiche librerie coprivano le pareti restanti e sopra di esse erano appesi ritratti e quadri. L'arredamento così posizionato enfatizzava la grandezza di quell'atrio che, nonostante fosse un po' buio e dall'aspetto cupo, piacque molto ad Albus. A destra vi era un'enorme scalinata, pari a quelle di Hogwarts, dalla quale scendeva una donna alta, non troppo magra, dai capelli castani scuri. Avanzò verso il nuovo ospite con un sorriso identico a quello di Scorpius ma, per il resto, era una copia di Astoria.
"Tu devi essere Albus, Scorpius ci ha parlato molto di te. Io sono sua madre, Millicent. Benvenuto!"
Lui non fece nemmeno in tempo a ringraziare perché l'amico, preso da un'insolita euforia, continuava a trascinarlo su per le scale con una mano mentre teneva il pesante baule nell'altra.
"Scorpius, lascia che tuo padre porti il baule di sopra, ti farai male" disse Millicent. Aveva un tono dolce e gentile, come il figlio. Albus era sicuro che come lui aveva preso dalla madre, Astoria aveva preso quell'atteggiamento altezzoso e un po' prepotente dal padre.
"No, non preoccuparti!" gridò Scorpius ormai in cima alla prima rampa di scale.
Dovettero salire fino al quarto piano dove c'erano alcune camere da letto, solo allora Scorpius si fermò, ansimante, e si appoggiò allo stipite di una delle porte nere, sulla quale c'era una grande S argentata. Subito dopo la porta accanto alla loro si spalancò e ne uscirono Astoria e Amanda.
"Ciao Albus! Anche tu qui per la fine delle vacanze?" chiese la figlia di Remus Lupin "io in verità sono arrivata già la settimana scorsa"
Albus era incapace di parlare, la guardava inebetito. Poi, quando notò che i fratelli Malfoy sghignazzavano sotto i baffi, cercò di ricomporsi e balbettò: "S... Si, sono appena arrivato"
Lei gli sorrise e venne spinta dall'amica su per le scale. Scorpius le osservò andar via attentamente e guardò Albus con aria furba.
"Hanno lasciato la porta aperta! Vieni, entriamo" esclamò con la stessa felicità di chi ha appena trovato un tesoro.
La camera di Astoria era molto spaziosa e non mancava nulla: un gigantesco letto a baldacchino, una scrivania, due poltroncine e un tavolino che formavano un piccolo salotto. Vi erano altre due porte all'interno, una del bagno e una dell'armadio che era, seppur piccola, un'ulteriore vera e propria stanza. I colori prevalenti erano nero e verde scuro, ma molti oggetti colorati rallegravano l'ambiente, soprattutto i tre poster appesi alle pareti.
"Quello è Viktor Krum, cercatore" spiegò Scorpius notando il suo interesse "oggi non ne parla più nessuno, ma una volta era il migliore. Mio padre lo ha anche conosciuto, sai? Quest'altro invece è Blackberry, il cantante di quella strana band, sempre tutti vestiti di nero, non so il nome... Hai presente?"
L'amico scosse la testa.
"Beh pazienza, non ti perdi molto. Io non li sopporto"
"E quello chi è?" chiese Albus indicando il terzo uomo, che non era proprio un poster, assomigliava più a un ritratto.
"Come? Non sai chi è? E dire che ti chiami come lui! È Severus Piton"
"Il preside di Hogwarts?" chiese Albus stupito.
"Non solo. Uno degli eroi della Seconda guerra magica. Tuo padre non te ne ha mai raccontato la storia?"
"No, mai. So solo che fu preside, e molto coraggioso. Nient'altro."
Albus si sentiva triste ed arrabbiato, non capiva come mai non sapesse nulla di uno degli uomini di cui portava il nome, quando Scorpius aveva l'aria di chi aveva sentito quella storia più e più volte.
"Astoria e Amanda lo trovano attraente..."
Finse di vomitare. "Non capisco come facciano a dire una cosa del genere! Però se vuoi fare colpo su di lei sei sulla buona strada... Il nome ce l'hai già, basta che ti fai crescere i capelli!"
Prese una coperta e la gettò sulla testa di Albus. Risero di gusto, insieme. Improvvisamente entrarono di nuovo le due ragazze e furono sbattuti fuori mentre Scorpius veniva insultato dalla sorella.

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Ciao! Questo capitolo è un po' più corto, ma il prossimo è già online! Volevo solo fare un piccolo appunto: come si poteva già capire visto che la figlia di Draco si chiama così, nel mio racconto non esiste il personaggio di Astoria Greengrass. Millicent Bulstrode è la moglie di Draco, non so se ve la ricordate nei libri ma era descritta come grassa, brutta e aggressiva, così mi piaceva l'idea di immaginarla cambiata e che questo avesse fatto innamorare Malfoy di lei. Spero abbiate gradito!
Continuate pure la lettura!

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