Capitolo 9

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Erano ormai i primi giorni di Dicembre e Albus già meditava di non tornare a casa per Natale, voleva rimanere a Hogwarts. Una sera, mentre era in Sala Comune, lo sorprese una lettera arrivata proprio quella mattina, che non era né dei suoi genitori né di nessun altro familiare: era di Hagrid, il custode della scuola. Hagrid era un grande amico di Harry Potter quand'era a scuola e ora lo era anche di James. L'anno precedente aveva invitato qualche volta pure Albus a prendere il tè e fare due chiacchiere ma poi, probabilmente essendo venuto a conoscenza dei suoi litigi con James dal fratello stesso, non lo aveva più chiamato, e per lui era stato meglio così, non aveva apprezzato molto la compagnia di quell'uomo strano... Aprì la busta e lesse mentalmente.
Caro Albus,
Come stai? È da tanto che non ci sentiamo, mi spiace non aver legato molto con te l'anno scorso... Ti va di venire a prendere un tè domani pomeriggio? Ti aspetto!
Hagrid
"Chi ti scrive?" domandò Scorpius incuriosito.
"Hagrid"
"Quello zotico del custode?!" chiese Amanda distrattamente.
Tutti scoppiarono a ridere, ma lei questa volta era seria.
"Non sto scherzando eh, voi non lo conoscete. Io ci ho passato tanti di quei giorni in punizione: è terribile. Non perché sia cattivo, ma è proprio... Un animale"
Scorpius continuava a ridere mentre Astoria la rimproverò con lo sguardo.
"E cosa ti scrive Hagrid?" gli chiese lei.
"Che vorrebbe vedermi, per conoscermi meglio" rispose Albus a malincuore.
"E tu vuoi andare?"
"Certo che no... Sarà sicuramente un modo per cercare di convincermi che sto sbagliando, che James ha ragione, che devo chiedergli scusa... Può anche darsi che sia stato mio padre a dirglielo. Ma cosa gli scrivo?"
"Non serve che gli scrivi nulla" disse Amanda.
"No?"
"Dagli buca e basta"
Si scambiarono un sorrisetto complice. Sì, era questa la mossa giusta, pensò il ragazzo, il custode non avrebbe più provato a contattarlo.
Così, Albus non si presentò all'appuntamento e di Hagrid non seppe più nulla. Quello stesso giorno gli studenti avevano una pausa dalle lezioni di Difesa Contro Le Arti Oscure, ogni mese c'erano un paio di giorni nei quali il professor Lupin non insegnava. La maggior parte degli alunni era felicissima perché aveva di meno da fare, ma alcuni ne erano dispiaciuti perché Remus era uno degli insegnanti più amati. Nessuno sapeva perché, ma nessuno era tenuto a saperlo. Durante la cena, Albus si accorse che Amanda non c'era. Voleva sapere come mai ma non aveva intenzione di chiederlo, perché ogni volta che mancava era sempre lui a fare quella stessa domanda, e ciò comportava l'essere preso in giro ancor di più dal suo migliore amico. Fortunatamente per lui, però, questa volta se ne accorse anche Scorpius e fu lui a chiedere notizie sulla ragazza.
"Come mai Amanda non c'è?"
"Sta male" rispose Astoria.
"Ma non è la prima volta che sta male quest'anno, voglio dire non è nulla di grave vero?" continuó il fratello.
"No"
"Allor..."
"Scorpius, smettila! Non essere così invadente. Sta male e non è la prima volta nella sua vita. È tutto normale" concluse Astoria con un tono che non ammetteva repliche.
Albus guardò l'amico, che alzò le spalle e riprese a mangiare, ma sicuramente anche anche lui pensava che le ragazze stessero nascondendo qualcosa.
Due giorni dopo, Albus usciva dall'aula di Trasfigurazione quando qualcuno gli toccò la spalla e lo fece girare: era Amanda. Scorpius finse di andar via ma in realtà si nascose dietro una colonna per spiarli.
"Albus! Ti stavo cercando"
Sorrideva ma era più pallida del solito, sembrava davvero una persona che era appena stata proprio male. Oltretutto, aveva un profondo taglio sulla guancia sinistra.
"Ciao" disse lui cercando di mantenere la calma "come stai?"
"Meglio, grazie. E tu?"
"Bene, bene. Molto bene"
Albus non sapeva perché aveva precisato di stare molto bene, probabilmente era per nascondere il fatto che non era per niente tranquillo a parlare da solo davanti a lei.
"Sai, Lumacorno dà una festa a Natale per il Lumaclub"
"Ah... Beh, in verità non lo sapevo" rispose Albus timidamente.
"Sì, durante l'anno organizza sempre pranzi, cene, balli... Ma solamente per noi, invece a Natale possiamo invitare qualcuno"
Il ragazzo rimase in silenzio, mentre era chiaro che Amanda si sarebbe aspettata che lui avesse capito.
"Albus?"
"Sì?"
"Vuoi venire alla festa con me?"
Fu come se lo avesse colpito un fulmine. Albus era immobile, incapace di parlare, la guardava con la bocca semiaperta. Lei sorrise e gli passò la mano davanti agli occhi un paio di volte. Improvvisamente si svegliò e cercò di rimediare a quella terribile figura, ricomponendosi. Si schiarì la voce e disse: "Oh, sì. Sì. Mi piacerebbe molto"
"Bene. Comincerà alle sette, la sera della Vigilia di Natale. Ci troviamo... Nel corridoio dell'aula di Pozioni, va bene?"
"Perfetto"
"Ci vediamo, ciao Albus!" lo salutò lei, quasi ridacchiando.
Lui si rese conto che doveva essere sembrato davvero stupido, ma in quel momento era talmente felice che non gli importava. Stava ancora lì, fermo, quando Scorpius gli corse incontro.
"Albus! Raccontami! Ho visto tutto ma non ho sentito niente, voglio sapere che cosa è successo!" esclamò Scorpius esaltatissimo "Togliti quel sorriso ebete dalla faccia! Certo che hai fatto davvero una pessima figura quando sei rimasto immobile come uno stoccafisso, lasciatelo dire eh"
"Almeno non le ho detto che sa di pane" ribatté lui, ancora più sorridente.
"Oh, piantala! Voglio sapere tutto!"
Appena Albus gli raccontò tutta la conversazione, Scorpius lo prese in giro fino in Sala Comune ma poi, quando vide la sorella, le andò incontro.
"Ciao Astoria, sorellina cara!" disse abbracciandola forte.
"Che vuoi?"
Lei lo guardò malissimo, era ovvio che voleva qualcosa, non era mai così garbato.
"Come cosa voglio? Non posso salutare la mia amata sorella?"
Albus pensò che adesso stava diventando un po' inquietante.
Astoria sorrise, evidentemente aveva capito la ragione di tanta dolcezza.
"Alla festa di Natale ci vado con Drake"
Scorpius si staccò immediatamente da lei, infuriato.
"Non dirai mica sul serio?" sbottò.
"Certo"
"Insomma, c'è una festa e tu porti lui al posto mio?"
"Mi pare ovvio"
"Andiamo... Sono tuo fratello!"
"E con questo?"
"Ti prego! Farò qualunque cosa" la supplicò lui ormai quasi in ginocchio.
"No"
Astoria salì nel suo dormitorio e Scorpius la guardò sconsolato.
"Uffa" disse infine, e se ne andò insieme ad Albus alla lezione successiva a cui sicuramente erano in ritardo.

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Ciao! Spero che la storia continui a piacervi, lasciate un commento se vi va❤️ alla prossima!

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