I due erano seduti accanto alla scrivania. Tacevano, ognuno di loro meditava su quel poco che avevano scoperto. Perché una seconda uccisione? Il primo omicidio poteva essere spiegato con motivi passionali. Non avevano parlato le due persone al bar del coinvolgimento di una donna? L'assassino doveva essere lo stesso, ma allora perché? L'arrabbiato forse stava indagando sulla morte del suo amico. Di cosa era venuto a conoscenza? Magari si stava avvicinando alla risposta. Non era un caso che si fosse recato al ristorante. Doveva sapere che il suo amico era già stato lì. Era bastato questo perché venisse ucciso. Quindi probabilmente anche loro erano ad un passo dalla soluzione, ma mancava qualcosa.
-Non trovi strano che il sorpreso abbia ordinato un tavolo per due e sia poi rimasto solo tutta la serata?- la voce della ragazza interruppe i suoi pensieri.
-Non particolarmente, l'ho fatto spesso anch'io-
-Portavi con te dei fiori?-
-Potrebbe essere successo qualche volta...- Dove voleva arrivare?
-Forse se capissimo cosa lo ha spinto lì quella sera, potremmo vedere la situazione da un altro punto di vista-
-Cosa proponi di fare?-
-Smettere di pensare all'omicidio e comprendere invece l'animo delle persone coinvolte. A quel punto tutto sarà chiaro-
Era perplesso. Non sapeva su cos'altro avrebbe potuto concentrarsi. L'animo delle persone? Come sperava di riuscirci?
-Partiamo da noi stessi. Perché senti il bisogno di risolvere questo caso?-
La domanda lo paralizzò.
-Ti ho visto con la donna con tre occhi in una casa accogliente. Ho percepito la tua gioia. Non mi stupirebbe scoprire che a quel tempo avevi dei sogni, provavi dei desideri, amavi. Cerchiamo di farci strada da qui. Hai del liquore?-
L'uomo perplesso allungò una mano verso lo scomparto della scrivania, ne estrasse la bottiglia sottile e scura e gliela porse.
-Lascia che sia io a guidarti- disse la ragazza con voce calma e decisa prima di bere un sorso del liquido profumato.
La stanza iniziò a sgretolarsi. Schegge di intonaco si staccavano dai muri per poi trasformarsi subito in petali leggeri, che si innalzavano sostenuti da chissà quale brezza. Un vento caldo li investì avvolgendoli. Era piacevole sentire quel soffio impetuoso insinuarsi tra le pieghe dei tessuti e raggiungere la pelle affaticata. L'intero edificio che li circondava sembrava stanco della sua vita monotona e tentava di sollevarsi, sperando forse di poter trovare nel cielo e nell'aria un'esistenza più stimolante. Con lui i loro corpi si sollevarono dilatandosi. Le loro membra perdevano fisicità mentre le loro menti ribollivano di luce. Il suono delle foglie autunnali calpestate gioiosamente da un bambino si fece strada nella loro coscienza, spazzando dubbi e domande. Quel rombo allegro allentò gli ultimi legami tra i loro pensieri, che, liberi dalle ultime costrizioni, scapparono in ogni direzione, facendo capriole e ridendo. Da un lato il bisogno di non restare solo, dall'altro la nostalgia del deserto, il sorriso della donna con tre occhi e le difficoltà di pettinare quei lunghi capelli ricci al mattino. Si librarono sempre più in alto fino a posarsi sul cielo. Lì, appoggiati all'azzurro, pian piano si rincontrarono. All'inizio sembravano aver paura l'uno dell'altro, si guardavano sospettosi, ma allo stesso tempo erano attirati dalla presenza dei compagni. Si avvicinavano guardinghi felici, quasi scodinzolando, come solo dei pensieri sanno fare. Appena si rendevano conto che non c'era nulla di cui aver paura, si lanciavano gioiosamente sui vicini. Ogni tanto un pensiero dell'uomo ne incontrava uno della ragazza. Non riuscivano a capire cosa ci fosse di strano nell'altro, ma tentavano comunque di avvicinarsi.
Il desiderio di comprendere l'uomo correva senza sosta tra gli altri pensieri alla ricerca di qualcosa. Si fermò un istante accanto al ricordo della bevuta al bar con il rinoceronte, ma non gli interessava. Più avanti incontrò il bisogno di conoscere se stesso. La sua compagnia poteva essergli utile, ma gli serviva qualcosa di più concreto. La gioia di vedere l'ombra degli alberi cambiare inclinazione durante la giornata sembrava un buon punto di partenza. Una buffa compagnia di pensieri si formò sulla volta celeste. Tutto era immerso nel silenzio e nella luce. Ormai l'ufficio era lontano, così come anche l'omicidio al ristorante e quello nella foresta. Nulla aveva più importanza tra l'azzurro e il vento. Il ricordo delle morti appariva quasi sfumato, probabilmente a causa della distanza, dal momento che si era effettivamente allontanato dagli altri e ora vagava da solo in direzione dell'orizzonte. La voglia di essere utile tentava inutilmente di richiamarlo, ma non sembrava destinata ad aver successo. Al centro del gruppo il piacere causato dalla solitudine saltellava qua e là ignorando la presenza dei compagni, ma molti si erano riuniti tutt'attorno e lo incitavano allegramente a metterci più impegno. L'amore per la vita aveva in qualche modo trovato una sedia a dondolo e dalla sua comoda seduta osservava decrepito gli altri pensieri disperdersi nell'aria limpida. Sul suo grembo il sorriso della donna con tre occhi sonnecchiava immobile, lasciando che il vecchio lo accarezzasse. Aveva quindi il desiderio di capirlo trovato ciò che cercava?
Ad un tratto il bisogno di risolvere il caso della ragazza incontrò quello dell'uomo. Capirono subito che erano fatti l'uno per l'altro. Senza indugiare iniziarono a radunare tutti i compagni. C'era chi si lasciava condurre serenamente e chi opponeva resistenza, ma nessuno riuscì ad avere la meglio sui due. Una volta che tutti furono riuniti, spontaneamente si crearono legami, chissà se erano gli stessi che erano esistiti in precedenza. La vicinanza portò con se la materialità e questa il peso. La mente, urlando per un ultimo istante verso il cielo, riprese forma e precipitò. Lungo la caduta anche il corpo si riunì. La luce lasciò il posto all'oscurità mentre nuvole di petali ritornavano a calcestruzzo.
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Un impermeabile impolverato
FantasíaNella foresta sul bordo del mondo viene ritrovato un cadavere senza volto. Nel deserto l'uomo dall'impermeabile color mirtillo guarda l'orizzonte da una camera di un albergo diroccato, mentre una ragazza giace sul letto alle sue spalle. Chi è l'ass...