Capitolo 1

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Camilla’s POV
 
“Camilla Johnson, alzati immediatamente da questo letto! E’ un ordine.” Niall ha acceso la luce. Odio profondo verso di lui in questo momento. Non voglio alzarmi. Nonono. Oggi proprio no. Oggi è il cosiddetto giorno X. La scuola, purtroppo, ricomincia. Niall mi prende un braccio e mi tira su di peso. E ride. Che merda. Lui la scuola l’ha finita. Bastardo. Ride più che mai. Adoro la sua risata; è così coinvolgente che inizio a ridere, in un giorno così drammatico. Poi strascico i piedi verso il bagno e apro il getto della doccia. Mi devo svegliare bene. Mi metto sotto l’acqua e mi sento già molto meglio.
Sono Camilla Johnson, 17 anni. Studentessa. Vivo a Dublino da una vita e per me è la città più bella del mondo. Non mi sono mai spostata di qui, praticamente. Ho avuto la possibilità di trasferirmi Londra l’anno scorso, con i miei genitori, ma sono voluta restare qui. Così vivo da Niall. Quest’estate è stata la più bela della mia vita. Ho conosciuto il mio attuale ragazzo, Daniel. Nei giorni liberi (o meglio, praticamente tutti i giorni) facevamo lunghe passeggiate in questa città senza tempo. Tutto era magico.
 Esco dalla doccia e mi asciugo i capelli. Mentre lo faccio fisso quella ragazza non troppo magra, né troppo grassa, con le iridi che tendono al verde/blu. I capelli corti, da maschiaccio, di quel biondo acceso sono l mio più grande trionfo. Sì perché mia madre prima mi faceva tenere i capelli lunghissimi e il giorno dopo che andarono via me li tagliai così. Invece, cambierei il mio naso grosso. 
 
No POV
 
“Santa merda, Camilla! Vieni a fare colazione”. Niall chiamava l’amica dal piano di sotto. L’amica. Qualcuno diceva loro che sembravano fratelli. Ma per Camilla era solo un’amicizia unica. Per Niall, no. Era successo tipo… un anno? Lui teneva tutto nascosto dentro di sé. Le avrebbe detto tutto, nel momento più opportuno…
 
Camilla’s POV
 
“Che cosa hai preparato per colazione Niall?” urlo dalla cima delle scale. Prendo il mio zaino e scendo le scale ancora scalza. Non voglio mettermi le orrende scarpe della divisa. No… Ho messo le mie converse nello zaino. Per questo è così pesante…
“Camilla lo capisco quando hai lo zaino troppo pieno. Dammi le converse”. Niall indica il mio zaino verde scuro. Lo sguardo serio non gli si addice. Faccio il finto broncio e lo guardo male. Lui abbozza un sorriso, per poi ritornare serio. Apro lo zaino e prendo le scarpe che gli tiro.
“Non ti si addice lo sguardo serio” borbotto imbronciata. Prendo il cucchiaio e inizio a mangiare la mia ciotola di cereali.
 
Niall’s POV
La sto guardando mangiare. Ha la testa china sulla ciotola e mangia con poca grazia. Ma per me è la creatura più aggraziata dell’universo. Ci siamo conosciuti più o meno dieci anni fa.

*flashback*
Correvo per il giardino di casa mia. Mia fratello aveva tirato la palla oltre la siepe, nel giardino dei Johnson. Una bambina di sette anni venne arrabbiata al cancello di casa nostra. Aveva in mano la mia palla colorata
“Non ti provare a tirare un’altra volta la palla nel mio giardino, sennò te la buco” io risi, ammiccando ad un grazie. Il giorno dopo la palla finì di nuovo nel giardino di là. Ma quella volta fui io ad andare a prenderla. E Camilla mi invitò a giocare con lei.

“Niall, vado, sono già in ritardo. Ci vediamo oggi?”. Annuisco.
“Ti vengo a prendere, almeno facciamo un giro in centro, okay?”
“Si certo, ma prima passiamo da casa. Odio questa divisa” disse indicando la divisa prugna.
Camilla è una di quelle ragazze, allergiche alle gonne.
 
Camilla’s POV
Arrivo a scuola con un leggero ritardo. Abbiamo letteratura alla prima ora e generalmente lei non fa caso a queste cose. Entro silenziosamente in aula e mi siedo al mio fantastico posto in ultima fila, accanto a Abigail e Danielle. Jenny e Rose sono girate dietro e confabulano con Abigail.
“…devo chiedere un parere a Nia-” le parole muoiono in bocca ad Rose mentre io mi siedo dietro di lei. Tutte e quattro diventano paonazze. Jen e Rose si girano in avanti. Mentre le altre due si mettono a disegnare sul quaderno.
“Ah, ma che bel buongiorno che mi date, brutte stronze!” dico fingendomi imbestialita. Dani e Abi mi danno un bacio su ciascuna guancia e quelle due davanti fanno cenno con la mano.
Parlo seriamente. Le ore scolastiche sono veramente troppe, l’unico modo per passarle con serenità è essere pazze. Come quei due esseri che ho accanto.
“Hey Cami, che fai oggi?” chiede Jen appena siamo uscite da quell’orrendo edificio paragonabile ad un carcere.
“Sono con Niall, andiamo a fare un giro in centro, voi?” domando.
“Pensavamo di andare al cinema… Ma tu pare che sia già occupata.” Dani sorride maliziosa. Io le tiro un leggero pugno sulla spalla e ridiamo insieme.
“Io ho un ragazzo, ricordatevelo” dico, fingendomi furiosa.
“Sese. Finché non ci presenterai il fortunato, noi non ti crederemo” e se ne vanno. Stronze.
Monto sulla macchina di Niall, leggermente imbronciata.
“Come è andata la scuola, oggi?” mi chiede gentile.
“Bene, la scuola è sempre uguale. Solo le amiche sono sempre più stronze” sono furiosa. Perché mettono sempre di mezzo questa storia? Daniel, esiste, veramente. Forse.
“Cosa ti hanno fatto?” domanda Niall.
“Pensano che noi due si stia insieme, non credono che Dani esista veramente… Santa merda!” sono sul punto di urlare.
A Niall, nel frattempo, le guance si sono infiammate.
“Stai bene” chiedo, vedendolo pericolosamente rosso.
“Non ti preoccupare, è il sole cocente” dice abbozzando quello splendido sorriso.
 
Ahhhh, ecco quello di cui avevo bisogno… Un giro per negozi… Passo la mano su quelle meravigliose felpe, grandi, calde, colorate. Niall ha detto che mi vuole regalare qualcosa. In un primo tempo ho accettato, poi ha finito la frase “di femminile” e lì mi sono sentita morire. Nonono. Odio le gonne e tutte quelle cose zuccherose da femminuccia. Niall viene verso di me con abito delizioso. Okay, alcune cose, sono carine… Tipo quello. E’ blu (il mio colore preferito) semplice e abbastanza morbido.
“Te lo puoi provare?” mi chiede dolcemente. Io annuisco.
Mentre mi dirigo verso il camerino, sbatto contro un ragazzo alto… Lui si gira, evidentemente infastidito e mi fissa negli occhi.

Lei uniche cose che mi colpiscono di lui sono i capelli ricci e gli occhi verdi che ti feriscono l’anima.







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||Nota autrici|| questa storia è un po' particolare, perché è stata scritta da ben sei mani! Siamo tre, pazze amiche, che hanno avuto una pazza idea... Scusate eventuali errori/orrori:)

Smilexx

Hugmexx

Restart

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