Parte 2 : La Navigata Capitolo 10

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Sfrutto tutti i secondi di sonno quella notte, aiutato dai mancati incubi, che per questa volta mi lasciano in pace.

Al mattino ci svegliano all'alba e con l'hovercraft ci portano sotto l'arena, alla camera di lancio di ognuno di noi.

Liler porta verso di me un body sbracciato, che finisce al ginocchio.

"È termico, trattiene minimamente il calore, dato le dimensioni. Quindi se il tuo nemico sarà il freddo, non contare minimamente sul tuo vestiario".

Lo indosso e alla fine mi fa guardare allo specchio. "Chiudi gli occhi" mi fa lei. Obbedisco. Quando li riapro vedo il ciondolo, quello che mi ha dato Annie. "Grazie" sussurro. Ne sto dicendo davvero tanti, di grazie. Forse tutta questa gente vuole tenermi davvero in vita.

" È un tuo diritto portare qualcosa che ti ricordi chi sei nell'arena"e dopo un ultimo abbraccio mi dice di andare nel tubo che mi porterà nell'arena.

Sessanta secondi. È il tempo che siamo costretti a stare sui pilastri prima di scannarci l'uno con l'altro.

Mi guardo attorno, e non vedo altro che deserto davanti e dietro di me. In compenso alla mia destra c'è un lago e alla mia sinistra una foresta, o un bosco, dato che le uniche piante che ho mai visto sono alghe.

Mi guardo attorno. Caesar, Madramel e Nicolet. Sono tutti di fronte a me, non avranno problemi a arrivare vivi alla Cornucopia. Io sono da solo, e spero solo che gli altri scappino dal massacro iniziale, invece che combattere e uccidermi.

BOOM. Un unico grande botto mi riporta alla realtà. Un tributo, credo il ragazzo del 5 è sceso un secondo prima dalla sua pedana. Ed è morto. Nemmeno il tempo di farci riprendere dallo shock di una morte, nemmeno a reality iniziato che Claudius Templesmith, l'annunciatore degli Hunger Games e l'unica voce esterna che sentiremo finché saremo qui, da il via al massacro.

La fisso. È li davanti a me, che si erge in tutta la sua magnificenza.La Cornucopia quest'anno è piena di cibo e di indumenti pesanti. Più si fa verso il cuore della Cornucopia più gli oggetti aumentano di valore. Ed è li che spero di trovare un tridente.

Corro avanti,stando ben attento a essere il più veloce, e questo mi riesce facile, grazie alla mia statura minuta. Arrivo nella bocca della Cornucopia e prendo una lancia per far andare indietro più persone possibili dal mio bottino. Dal nostro bottino, perché a forza di coltellate, Caesar e Madramel mi raggiungono seguiti da Nicolet. È un sollievo che siamo tutti salvi. Mi sporgo fuori dalla bocca e vedo che non è rimasto più nessuno, dopo 5 minuti, e che a terra c'è più sangue di quanto abbia mai visto in vita mia. Sette corpi, sono quelli che conto, più uno del ragazzo del 5 fanno otto. Siamo già in sedici, ma i conti li faremo stasera a cannone azionato e visti i volti.

" Controlliamo il bottino " dico a Caesar.

"Sai già cosa stai cercando, vero ?lo S vede dalla tua ansia".

"Si è vero ma questo non ti riguarda".

Inizio già a punzecchiarlo, per vedere se ha il coraggio di attaccare o se ne sta li, con le mani in mano a subire quello che dico.

" Controlla ciò che vuoi, se trovi quello che ti serve tanto meglio. Una possibilità in più di vincere".

Ha ragione. Quindi se ne sta con le mani in mano. Codardo.

Metto sottosopra la Cornucopia, ma non trovo il tridente, che mi aspettavo.

Non hanno voluto rendere più divertendo i loro giochi. Ma avranno tanto divertimento quando strangolerò Caesar con le mie mani, per dimostrare quanto valgo, e far arrivare con un paracadute quel tridente.

Hunger Games : la quiete prima della tempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora