Capitolo XVIII

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“Dove vai stasera?” chiese Lucio sorseggiando del vino bianco alla fine del pranzo, “fresco e frizzante al punto giusto” assillava ogni volta che lo additava aprendo lo sportello del frigo.
“Ad un bar con Francesca” rispose Julia pensierosa mentre faceva scorrere il dito sul suo bicchiere d'acqua, ma non rivelando tutta la verità.
Non le piaceva bere alcool, nonostante la sconvenevole insistenza di suo padre nel farle assaggiare vini e birre per i quali anelava dalla gioventù.

Quella sera sarebbe dovuta andare ad una festa al Tood, un locale fuori città. Era un posto solitamente frequentato dai ragazzi, di quei piccoli bar dalle luci soffuse che avevano il pregio di vendere bicchieroni di spritz a un euro, a volte alle ragazze anche per meno.

Francesca aveva chiesto ai ragazzi di raggiungerle, ma con meri giri di parole avevano rifiutato. Lei ipotizzó fosse per il femminismo nei prezzi degli alcolici, ma forse il suo era un pensiero troppo insulso per costituire una reale motivazione.
Nonostante le loro continue dimostrazioni di stranezza, Julia era contenta dei legami che si stavano creando in quei giorni con il gruppo, tranne che con Alessandro, che dopo quell'incontro alla biblioteca aveva trovato il modo di rendersi anonimo come suo solito.

Erano passate delle settimane ed ormai era giunto il tanto desiderato e temuto Ferragosto, mentre il caldo picchiava più forte di un pugno nello stomaco.
Lungo la strada per casa di Francesca, Julia si ritrovò subbissata dalle mille domande che le turbinavano in testa, che si trascinavano con esasperante velocità dagli interrogativi che gravitavano attorno allo strano comportamento dei ragazzi al totale e repentino disinteresse di Alessandro.

Dopo quella serata fuori città era tornato tutto come prima, lei chiusa nella sua corazza, lui nel suo silenzio. Ogni tanto durante le uscite di gruppo, come un raggio di sole che trancia un cielo nuvoloso, uno sguardo prima da una e poi dall'altra parte rincorreva l'altro per incontrarsi nel rossore delle loro guance.

Era ormai sera, dopo una cena preparata alla bell'e meglio che pesava come un macigno sullo stomaco, a pochi metri dal bar, Francesca si arrestò improvvisamente, interrompendo il ronzio della sua voce, che stava ormai facendo da sottofondo ai pensieri di Julia da un quarto d'ora.
I suoi occhi azzurro mare erano caduti rovinosamente su Andrea, che stava sorseggiando una birra fuori al Tood, parlando animatamente con Mirko, che ondeggiava la sua chioma rossa assieme alle sue braccia, coinvolte in numerosi gesticoli.
Erano settimane ormai che Francesca non aveva occasione di incontrarli, ma questa volta la sorpresa fu smorzata dal suo crescente interesse per Claudio, che l'aveva totalmente distratta da qualsiasi altro ragazzo.
Inaspettatamente sussurrò: “Quello è Mirko”, come a fingere noncuranza verso Andrea per non tradire il suo orgoglio.
Evidentemente aveva ricordato dello strano caso raccontato da Alessandro e Pio, facendo riaffiorare i dubbi che turbinavano in testa alle due come una ventola che era tornata rumorosamente in azione.

Il locale era stato rimodernato nel lungo arco di tempo in cui Julia non ci aveva messo piede. Il pavimento anonimo sul quale l'estate scorsa Francesca aveva indiscretamente rigurgitato un'indefinibile varietà di alcolici era ormai animato da un nero lucido, lo stesso che avviluppava le pareti lisce e ampie. La sala era illuminata da una gran quantità di luci in movimento, ma la loro colorazione variopinta non permetteva l'illuminazione limpida della luce bianca.
Vi era un piccolo palco che si ergeva dalla parete destra, fronteggiava un piccolo ambiente rialzato sul quale vi erano dei discreti tavolini bianchi. La sala era popolata da un via vai di ragazzi e ragazze di ogni età che si caricava di bicchieri presi al bancone alcolici non lontano dal palco.
L'ambiente era ancor più soffocante a causa del penetrante suono delle casse, le cui vibrazioni basse invadevano anche la strada fuoristante, creando una greve cacofonia, tipica di un locale poco raccomandabile.

"Sono uscita con Claudio un paio di giorni fa" disse Francesca sorseggiando il suo secondo Sex on the Beach, le piacevano i cocktail alla frutta, peccato che un giorno le sarebbe venuto il disgusto per quanti ne beveva.
"L'ho accompagnato a comprare dei vestiti" soggiunse fiera.
"E che ha comprato?" chiese l'altra divertita.
"Una maglia rosa" rispose leggermente titubante.
Julia soffocó una risata.
Francesca aveva una parlantina troppo ricorrente, prima o poi si sarebbe dovuta tagliare la lingua per quante cose raccontava in giro.
Invece lei non aveva mai rivelato della sua serata con Alessandro a nessuno, né tantomeno alla sua migliore amica.
Intanto, nonostante la sua quasi assente sorpresa, si finse interessata al suo discorso.

Erano ormai delle settimane che Francesca era riuscita a palesare il suo interesse nei confronti di Claudio, erano diventati molto più intimi e ridevano e scherzavano insieme tutto il tempo. In quei momenti la copia gay di Thor e quella meno famosa di Cameron Diaz sembravano prendere le sembianze di Barbie e Ken. Effettivamente sembravano la coppia perfetta per quanto la loro carnagione, i loro capelli biondi e il colore dei loro occhi fossero identici.
Ma a Julia c'era qualcosa che continuava a far sembrare quella coppia irrealizzabile, come se nel tempo potessero diventare solamente più amici.

Spazio autrice
Caro Lettore, non ho pubblicato nulla per circa un mese stavolta. Mi sono presa una pausa per riflettere sulle sorti di certi personaggi. I prossimi capitoli sono da revisionare e non tarderanno ad uscire, ma saranno sicuramente carichi di colpi di scena e nuovi personaggi.

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