Quel pomeriggio arrivò Uraraka, sempre più nervosa.
-Ciao, Deku!- Lo salutò con un sorriso finto, che Izuku aveva visto fare più volte a quasi tutte le sue conoscenze. Addirittura sua madre. Lui si spostò per farla entrare. Cominciarono a chiacchierare di foto o di post di loro amici.
-Sai, una mia amica si era fatta una foto dove era poco vestita, e la foto aveva iniziato a girare...Se ti dovesse capitare una cosa del genere?- Chiese. Izuku pensò per un po'.
-Ne rimarrei distrutto.- Rispose scrollando le spalle. Uraraka sorrise. Sorriso cattivo e finto.
Izuku la fece accomodare in camera sua, mentre lui cercava qualcosa da mangiare. Dopo essersi assicurata che il ragazzo non fosse più nei paraggi, tirò fuori dallo zaino tre Candid Camera, e le nascose nella camera del verde. Poi, frugò nei suoi cassetti e trovò una sottospecie di diario. Dopo due o tre pagine sbirciate, lo ficcò nello zaino. In quel momento entrò Izuku.
-Possiamo iniziare.- Disse sedendosi davanti a lei. Dopo due ore passate sui libri, Uraraka si alzò.
-Devo andare.- Spalancò la porta della stanza ridacchiando.
-Grazie per avermi fatto copiare i tuoi compiti, sfigato- Lo prese in giro, sbattendo la porta della casa.
Izuku rimase pietrificato. Aveva creduto a tutto quello che diceva Uraraka, e aveva creduto anche nella sua amicizia. Invece, il mondo gli aveva rinfacciato per l'ennesima volta la sua solitudine. Si mise a piangere, maledicendosi.
-Sei troppo debole, Izuku Midoriya- Sussurrava tra sé e sé.
Intanto, il suo amico immaginario, continuava a vagare per le strade, in cerca dell'unica cosa che lo faceva sentire reale. L'unica cosa che doveva proteggere, e che in quel momento era in un pericolo esagerato. Qualche metro prima della fine della via, cominciò a pensare di non cercarlo più, per quel giorno, che alla fine era uguale a tutti, anche se in ognuno di questi cercava disperatamente una speranza, dicendosi: ''Andrà tutto bene, domani lo troverò''. Ma ormai finiva sempre ugualmente. Come in loop, si ripeteva la giornata, senza progressi. Se in undici anni non l'aveva mai trovato, perché pensare che il giorno dopo sarebbe stato speciale?
Quando stava per convincersi di tornare indietro, aspettando che il tempo lo divori, vide la casa dove era rimasto per molto tempo. Quella di Izuku. Le lacrime rigavano le sue lacrime, mentre si affrettava a raggiungere la porta. L'attraversò. Le cose che non esistono non suonano al campanello. Lo vide, lì a piangere ed insultarsi.
E dopo molto tempo, lo vide negli occhi.
''Izuku...Sono tornato.''
Pinguino che vola
Da brava scema quale sono, ho dimenticato di dire che questo è un Alternative Universe, e non ci sono i quirk. Lol.
Izuku: Ma non facevi prima a corre-
Io: Ti prego lasciami deprimere
Todoroki: Ritardata...
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Amico Immaginario - Tododeku
FanfictionC'è un filo rosso che ci collega alla nostra anima gemella. Ci piace credere in questo, quindi è risaputo un po' dappertutto. Ma ci siamo mai chiesti... ...fino a dove può arrivare, questo filo?