Capitolo 1

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Erano le sette del mattino e la sveglia di Thomas suonò. Peccato che fosse Domenica e si dimenticò di eliminarla. Aprii lentamente gli occhi e il telefono continuava a suonare, allungò la mano verso il comodino e staccò la sveglia. Il sole non era ancora sorto completamente ma una luce molto fioca entrò nella camera illuminandola quasi completamente. Sebbene fosse Novembre il ragazzo dormiva solo con le mutande, perchè amava sentire la sensazione di freschezza che gli davano le lenzuola sulla pelle, ma quella mattina Thomas aveva particolarmente freddo. Non aveva voglia di alzarsi per prendere un pigiama e quindi fece la cosa più logica possibile, prese la coperta che era all'estremità del letto e si coprì. .

Tre ore dopo...

Teresa, Minho e Thomas si incontrano in un parco vicino casa di quest ultimo. Lì aveva chiamati Thomas per raccontargli l'avventura che aveva vissuto due giorni prima.

"E poi? Tu cosa hai fatto?" Disse Teresa incuriosita.

"Niente ho comprato un pacchetto di caramelle per scusarmi" Rispose molto tranquillamente

" Un pacchetto di caramelle? Dai amico, e cosa hai fatto dopo? Avete giocato a nascondino? Sii più intelligente, tipo come me, che con questo charm gli unici pacchetti che compro sono quelli dei preserv..." Iniziò Minho che venne subito interrotto da Teresa.

"Sta zitto, che non sei tanto meglio in quanto stai mangiando un pacchetto di Haribo." Teresa diede uno schiaffetto sulla nuca di Minho.

"Si, ma io l'ho comprate per mangiarle, non per regalarle in giro come se fossimo alle elementari, come questa testa di caz..." Cercò di giustificarsi ma fu nuovamente interrotto da Teresa, che questa volta aveva assunto un atteggiamento più serio.

"Ti ho detto di stare zitto, e non farci sentire le tue cazzate."

"E smettila di interro..."
Teresa non diede dinuovo ascolto a ciò che disse Minho e interruppe subito il suo discorso.

"Sta zitto o ti faccio ingoiare il terreno, comunque non ascoltarlo Thomas, è stato un gesto carino ma non ti sembra troppo dolce regalare un pacchetto di caramelle a un tizio che per giunta voleva picchiarti?"

"Sei la solita esagerat..." Cercò di spiegare Minho che fu interrotto per l'ennesima volta da Teresa

"Thomas, allora?"

"Seriamente,dovete smetterla di interrompermi mentre parlo." disse Minho guardandoci male e non parlando  più.

"Non c'è niente di sbagliato in un perdono, se non sbaglio non capirò mai quali sono i miei errori, non penso di aver fatto chissà cosa di sbagliato, mi sembrava una persona molto triste, non l'avevo mai visto da queste parti e mi aveva attirato molto"

Alla fine di questa frase, Teresa cambiò espressione e guardò con aria interrogativa Thomas, quasi come se non capisse quello che aveva appena detto.

"Non dirmi che ti sei preso una cotta per una persona che nemmeno conosci, ti prego Thomas." Disse Teresa preoccupata.

"Forse si, forse no, cosa c'è di strano?" Si dice che l'amore sia imprevedibile, che arrivi all'improvviso, che non puoi fermarlo e può capitare ovunque."

Teresa non rispose, rimase ad aspettare il continuo, con una faccia confusa.

Teresa cercò di chiarire un po' la situazione. "Thomas, sai che sono stata sempre dalla tua parte, mi fa piacere che hai conosciuto anche solo per poco tempo una persona che ti ha fatto battere il cuore, ma ti prego Thomas, stai attento, non sai nemmeno se lo incontrerai dinuovo"

Teresa era molto affezionata a Thomas e forse proprio per questo cercava di metterlo in allerta quando le cose potevano farsi complicate. "Promettimi solo una cosa Thomas, se incontrerai dinuovo quel Newt, non farti troppe illusioni, ti voglio troppo bene, non voglio che tu stia male, ti scongiuro Thomas"

"E soprattutto non regalargli un'altro pacchetto di caramelle" Minho sapeva molto bene come smorzare la tensione, era uno dei suoi punti di forza.

"Teresa non preoccuparti, so che se ti preoccupi è per il mio bene, ti prometto di non farmi illusioni e Minho smettila di prendermi in giro, volevo solo essere carino."

Thomas capiva perché la sua migliore amica si preoccupava per lui, era un ragazzo molto sensibile che poteva frantumarsi in un secondo e non voleva che lui stesse male.

La verità però è che Thomas non voleva sentire quelle parole, perché se c'era una cosa che lui sapeva fare bene era sognare, quel ragazzo catturava la sua attenzione e per lui non c'era nulla di male. Non voleva obbligarsi a trovalo, ma non voleva nemmeno imbrattare quel ricordo.

I ragazzi si salutarono e Thomas si avviò nel suo bar preferito.
Si chiama Choco Bar.

Ci entrò per la prima volta cinque anni prima, pioveva e le strade erano completamente vuote, c'era solo lui, che cercava di arrivare il più in fretta possibile a casa, peccato che la pioggia gli impedì di vedere dove stava andando ed entrò per una strada che non aveva mai visto. Uscì in una strada chiusa, dove c'era un bar "CHOCO BAR", aveva una di quelle insegne old school, con la scritta in LED. Era un bar piuttosto piccolo, ma aveva un'aria di casa, i tavoli erano tutti vuoti, non c'era alcun personale, c'era solo Gracie un'anziana signora che aveva le rughe di chi ne aveva passate tante. Era seduta vicino la cassa, guardava la pioggia e non si era nemmeno accorta della sua presenza. Una radio con un po' troppi anni mandava Love Is A Losing Game. Da quel giorno, diventò il posto preferito di Thomas, riuscì a costruire un bellissimo rapporto con quell'anziana signora, molto cordiale, che trattava Thomas come un nipote. Era anche riuscito ad essere assunto come  dipendente, non perché lo volesse, ma perché non sopportava di vedere Gracie lavare, spazzare e pulite il bar tutta da sola, aveva pur sempre ottantasei anni.

Entrò in quel bar esattamente quindici minuti dopo aver parlato con Teresa. Aprí la porta del bar e il rumore del campanello fece girare la signora. Come al solito il bar era vuoto ed era lo stesso di sempre. Thomas era un po' giù di morale e tutto ciò che voleva in quel momento era una cioccolata calda.

"Thomas... Oggi è il tuo giorno libero, ti sono mancata così tanto?" Disse Gracie con una faccia divertita, e Thomas si sentì un po' meglio perché lei riusciva sempre a mettere le parole al posto giusto.

"Assolutamente sì, sai bene che sei la mia vecchietta preferita e sai anche che questo è il mio posto preferito" Gracie fece un sorriso, non aveva tutti i denti in bocca ma quel risolino era molto contagioso.

Lei capì subito che Thomas era un po' triste, ma senza chiedere nulla e senza intromettersi preparò una cioccolata, fú Thomas il primo a parlare...

"Gracie posso farti una domanda?"

Loving adjustment {Newtmas} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora