Capitolo 4 - Parte 9

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Irritata, mi precipito verso la porta e la spalanco rumorosamente, piantandomi sulla soglia. Lorie si è accomodata sul mio letto.

Giuly: Lorie! Ti ho detto di stare fuori dalla mia stanza quando non ci sono!

Metto le mani sui fianchi. La bambina mi rivolge una smorfia. 

Lorie: A giudicare dal tuo umore, il tuo addestramento dev'essere andato peggio del previsto.

Lorie si aggrappa a qualsiasi scusa per prendermi in giro. Non perde mai l'occasione di ridicolizzarmi. 

Giuly: La gelosia non ti si addice. L'addestramento è andato benissimo.

Lorie: Non sono gelosa! So che ti aspettavi di più dalla lezione!

Faccio una smorfia per reprimere un'imprecazione. Le sue frecciatine sono sempre mirate. Lorie ha il dono di individuare le debolezze e colpire dove fa male. Tuttavia non ha senso perdere tempo a battibeccare con lei. Significherebbe stare al suo gioco.

Giuly: Vorrei fare una doccia, Lorie. Mi faresti il favore di andartene?

Lorie: Sei una codarda! Stai cercando di evitare la conversazione! 

Giuly: Esattamente! Non ho voglia di parlarti.

Lorie: Sei una pessima tata. Farti mordere non ha cambiato nulla!

Lorie mi dà sui nervi. Dev'essere davvero così astiosa?

Giuly: Esci dalla mia stanza, Lorie! Non te lo ripeterò ancora.

Lorie: Altrimenti? Mi picchi?

Lorie scoppia in una risata sgradevole. Mi avvicino a lei e la squadro dalla testa ai piedi.

Giuly: Guardami negli occhi, Lorie. Ti sembra che io stia scherzando?

Lorie si morsica il labbro, nei suoi occhi compare un lampo di esitazione. Si ritira, con la faccia seria. La sua reazione mi rende soddisfatta. Con un ultimo sprazzo di orgoglio, Lorie si ferma sulla porta e si gira verso di me. 

Lorie: Non ti meriti di essere un Vampiro! Non sei all'altezza.

Sospiro e inizio a sfilarmi il maglione.

Giuly: Hai finito con questi giochi da bambina? Ho già sentito quello che hai da dire e non me ne importa nulla.

Lorie: Resti comunque un embrione! Non farai tanto la sbruffona quando il mio papà ritornerà a casa! 

Giuly: So che non vedi l'ora di istruirmi. Su, non essere timida. Che cosa vuol dire "embrione" per i vampiri?

Lorie: Sono i nuovi nati, i vampiri creati di recente che vivono sotto la protezione del loro padre, del loro creatore. Quando ti ha trasformato, Drogo è diventato tuo padre.

Giuly: Non essere sciocca, Lorie. Anche il contesto e la relazione contano. Drogo è solo il mio mentore, tutto qui.

Lorie alza le spalle e abbandona la mia stanza senza dire altro. Mi siedo sul letto e passo le dita sul ciondolo che porto al collo. Scendo dal letto e mi dirigo verso il bagno.

Dopo una buona mezz'ora, esco dal bagno. Ho ancora i capelli bagnati, ma non ho voglia di usare l'asciugacapelli. Mi infilo dei vestiti puliti e comodi, poi decido di scendere per ammazzare il tempo. 

È notte. Nicolae è da solo in soggiorno. Sta leggendo un libro accanto al camino. Lo osservo. Dopo un po' si accorge della mia presenza e mi fa un cenno con la mano e mi invita a sedermi sul divano di fronte a lui. 

Nicolae: Va tutto bene?

Giuly: Riguarda Lorie, mi sembra più ostile che mai.

Nicolae: Viktor se n'è andato da poco, la sua aura permane sulla villa. Lorie è particolarmente sensibile.

Come sempre, trova una scusa.

Giuly: Lorie critica apertamente la mia trasformazione. Secondo lei, non sarò mai all'altezza della mia nuova natura.

Nicolae: Mi dispiace se ha ferito i tuoi sentimenti. Lorie ammira Viktor e tutto ciò che incarna la superiorità dei vampiri. Ma non hai motivo di essere turbata.

Distolgo lo sguardo, non voglio approfondire l'argomento. Scelgo di parlare di altro.

Giuly: Mentre ero a casa Osborne, ho trovato un articolo di giornale di Mystery Spell del 1910. Diceva che un incendio aveva distrutto degli edifici pubblici e che la città era stata ricostruita. Sembra che Viktor abbia avuto un ruolo in tutto ciò. 

Nicolae: E questo articolo ti è caduto in mano per caso?

Giuly: Non ci vedo niente di male, ho solo fatto qualche ricerca. In ogni caso, non avevi risposto con chiarezza alle mie domande.

Nicolae: La tua curiosità potrebbe essere pericolosa. Non è sempre una buona idea ficcare il naso negli affari altrui.

Mi ritraggo sul divano e incrocio le braccia.

Giuly: Quindi mi parlerai dell'incendio e della generosità di Viktor?

Nicolae: Diciamo che conosco i fatti a grandi linee.

Giuly: Non sospetti della generosità di Viktor?

Nicolae: No, penso che ci sia una logica sotto. Era il modo più veloce per ottenere la fiducia degli abitanti.

Capisco che non ha senso insistere e decido di cambiare argomento.

Giuly: Quando ero dagli Osborne, Viktor ha lanciato un attacco psichico alla casa.

L'espressione di Nicolae si fa dura. Con la mandibola serrata, si porge in avanti e appoggia i gomiti alle ginocchia, stringendo le dita.

Nicolae: Qualcuno si è fatto male?

Giuly: Cassandre si è sfiancata usando i propri poteri ed è svenuta, ma a parte quello, ce la siamo cavata bene. In quel momento mi sono sentita di non sapere molto su Viktor, è stato decisamente stressante.

Tra di noi cala un silenzio grave, è chiaro che Nicolae ha capito quali sono le mia intenzioni.

Giuly: Viktor ti ha trasformato, non puoi avere passato anni con lui e saperne così poco.

Nicolae: Invece Viktor è estremamente riservato. Inoltre, questa cosa mi piace. Non voglio essere coinvolto nei suoi traffici.

Giuly: Non capisci che l'ignoranza non fa che rafforzare l'influenza che Viktor su si te?  Come puoi resistere a un nemico di cui non sai nulla?

Nicolae: Prima che facessi il tuo ingresso nelle nostre vite, lui era più una scocciatura che un nemico.

Giuly: Stai dicendo che è colpa mia? Ti ricordo che non sono stata io a chiedere questo!

NIcolae: Non rivoltare le mie parole! Ti sto solo ricordando che il tuo arrivo ha cambiato la situazione.

Giuly: Le mie scuse più sentite! 

Nicolae sospira profondamente e un'espressione stanca dipinge il suo volto. Poi prende una pila di libri dal tavolino e me la consegna. 

Nicolae: Questi sono per te. Chissà, forse troverai alcune delle risposte che cerchi.

Incredibile mi sta congedando?

Frustrata prendo la pila di libro, lo squadro ed esco dalla stanza e ritorno in camera mia.

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