capitolo 6

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La sveglia suonò alle 5 di mattina.
Mereen con faccia assonnata si alzò e dopo aver fatto un bagno di vestì comoda ma ordinata per riuscire a passare meglio le ore di volo che la attendevano.
Aveva optato per raggiungere l'aeroporto più vicino in macchina e non nella forma lupo per evitare di creare sospetti.
Odiava la macchina seppur la affascinava la meccanica di movimento, la impressionavano le capacità degli umani che per quanto deboli erano riusciti a sopravvivere alla selezione naturale.
Possedeva una Cabrio quattro posti viola metallizzata, stravagante, ma la adorava.
Optato per un leggings nero, un top bianco che le metteva in evidenza la scollatura e un giubbotto di pelle, uscì di casa per raggiungere gli altri nella piazza.
Lì vide Nathalie e Kol con i loro bagagli che chiacchieravano tra loro.
Andó incontro i genitori per raccomandarsi sul da farsi e dopo minuti di saluti e discorsi organizzativi raggiunse con i due ragazzi la macchina.
Si prospettava un' oretta e mezza di viaggio ma grazie alla parlantina di Nath e al sarcasmo di Kol passò molto in fretta.
Arrivati in aeroporto aspettarono un'ora per il check-in e finalmente poterono imbarcarsi.
Disponevano di tre posti in prima classe che furono apprezzati molto poiché entrambi i ragazzi si addormentarono in pochi minuti dal decollo.
Mereen era in ansia siccome sapeva che parte della riuscita della sopravvivenza del suo branco gravava sulle sue spalle. Era frustrante dover sempre contare solo su se stessa, anche se ciò era una contraddizione. Desiderava ardentemente trovare un compagno con cui condividere ogni cosa. Aveva studiato che il legame che si instaurava era così forte da riuscire a comunicare con il pensiero anche in forma umana; sapeva che la coppia aveva un forte legame di empatia infatti si condividevano le emozioni, i sentimenti, le paure a seguito del morso: un segno di appartenenza che il dominante faceva sul partner, spesso si trattava del maschio.
Mereen essendo un Alpha era probabilmente destinata ad un beta o comunque a qualcuno di una classe sociale inferiore poiché i casi di una coppia di due Alpha era molto rara, essendo nella loro indole predominare perciò si sarebbero potuti creare degli scontri fatali nel tentativo di far valere il proprio potere. Era nota infatti la storia poi diventata leggenda dei due Alpha, erano appartenenti a due dei branchi più grandi al mondo all'epoca e un giorno in un consiglio si incontrarono. Tra loro si verificò l' imprinting che portò all'unione dei territori formando un enorme impero.
Vissero come una coppia qualunque per anni ma un giorno a causa di un piccolo disguido su chi avrebbe dovuto eleggere l'erede al comando poiché la coppia era sterile divampò un violento scontro che portò alla morte del maschio. La donna resasi conto di ciò che aveva compiuto per il dolore si tolse la vita. L'impero era senza un Alpha perciò per la lotta del potere scoppiò una delle guerre più sanguinose nella storia dei licantropi. Fu grazie a questa guerra che la famiglia Jalan riuscì ad ottenere il predominio sull'Europa.
Mereen allo stesso tempo però era terrorizzata all'idea di innamorarsi che era una diretta conseguenza del trovare un compagno. Era consapevole che l'amore rendeva ciechi. Quando si è innamorati ci si aggrappa con tutte le forze alla speranza di un finale da "vissero per sempre tutti felici e contenti" anche quando si hanno le prove lampanti che non sarà mai così. Ci si illude finché non viene sbattuta in faccia la crudele realtà e spesso non si può più far niente per cambiarla perciò si viene distrutti dalle circostanze.
Mereen continuava a riflettere su come sarebbe stato il primo incontro con il branco Crulvenge. Si chiedeva se sarebbe riuscita a convincerli a unirsi alla causa in poco tempo o se avrebbe fallito. Per pochi minuti aveva fantasticato anche su come fosse il tanto temuto Victor. Aveva sentito qualcosa sulla sua storia e reputazione ma non se ne era mai interessata poiché troppo distante dal suo territorio, non avrebbe mai pensato di incontrarlo.
Durante le ore di viaggio aveva chiesto a Colin di cercargli informazioni a proposito del villaggio e mandargliele via e-mail: aveva scoperto che erano particolarmente ricchi e molto influenti anche nella società umana poiché erano conosciuti per gestire numerose aziende di marketing. In più Colin gli aveva procurato informazione sull'Alpha particolarmente interessanti probabilmente hackerando qualche sistema. I file dicevano che Victor Cruelvenge avesse quasi 3000 anni ma nessuno conosceva della sua esistenza prima degli eventi sanguinosi da lui compiuti circa 2000 anni prima. Era discendente da un ramo di una delle famiglia di lupi originali ciò quindi lo rendeva di sangue nobile o puro come Mereen: ciò stava a significare che erano dotati di capacità straordinarie, lei per esempio fiutava il pericolo, a volte percepiva sensazioni strane che di istinto le permettevano di captare un'imminente situazione di allerta, suo fratello invece aveva un forza e una velocità fuori dal comune, quasi il doppio rispetto a un licantropo normale, le gemelle riuscivano a sentire la natura, decifravano i sussurri del vento o lo scrosciare delle folle e ciò era molto utile per prevenire i periodi di carestia o di freddo rigido. Inoltre gli originali essendo stati creati dalla dea luna a sua immagine e somiglianza erano conosciuti per la loro bellezza.
Con questi pensieri in testa trascorse le ore di volo accompagnata dal russare di Kol e farfugli di Nath.
Scesi dall'aereo si diressero verso l'uscita per fermare un taxi che li scortò fino al centro di New York, da lì a piedi senza destare sospetti si incamminarono verso la periferia per poi inoltrarsi verso una zona verde. Quando la vegetazione si fece più fitta di trasformarono nella loro forma lupo: Mereen di un argento luminoso, particolarità della famiglia Jalan, con due occhi rubino, Nath di un bianco puro come la neve e Kol di un grigio tendente al bianco entrambi con due occhi gialli luminosi.
Trasformarsi era l'unico modo per attirare l'attenzione del branco poiché avrebbero fiutato odore di intrusi e in più ogni branco era caratterizzato da una fascia di colori per il pelo dei membri in modo da riconoscere il branco di appartenenza, per esempio il branco Jalan e quelli d'Europa avevano una colorazione tra il bianco e il grigio non troppo scuro, in Nordamerica erano tendenti al nero, in Sudamerica al rosso, in Africa al marrone molto scuro, in Asia al marroncino e in Russia al grigio tendente al rosso scuro.
Mereen nella sua forma lupo era maggiore rispetto a Kol che a sua volta era maggiore di Nath poiché entrambi beta. Come Alpha però era di una fascia di grandezza medio bassa poiché femmina perciò fin da piccola era stata addestrata in modo tale da trasformare la sua statura in un punto di forza rafforzando l'agilità, la velocità, la resistenza ma soprattutto l'astuzia.
Presero tra le fauci i rispettivi bagagli e iniziarono ad inoltrarsi nella radura. Pochi minuti dopo aver oltrepassato il confine furono accerchiati da una decina di lupi perciò Mereen riprese la sua sembianza umana per comunicare:
-Sono Mereen Jalan, Alpha e capo del branco Jalan, abbiamo mandato ieri un anagramma al vostro Alpha che annunciava il nostro arrivo. Veniamo in pace e chiediamo di essere scortati dal vostro capo per discutere dei motivi della nostra presenza-
Essendo nuda e piuttosto bella, nonostante la nudità tra i licantropi non fosse motivo di scandalo dovette attendere un po' prima che uno dei lupi riconnettesse il cervello e prendesse forma umana per risponderle:
-Sappiamo chi siete, vi scorteremo nella vostra forma lupo all'interno del villaggio, lì vi daremo ristoro, il nostro Alpha ci sta aspettando, potrete incontrarlo domani mattina, al momento è impegnato-
Detto ciò si ritrasformarono tutti e proseguirono per un'ora fino ad un piccolo monte in cui sorgevano numerosi edifici, il villaggio.
Oltrepassarono il centro sotto gli occhi dei membri, i bambini giocavano nella piazza, le donne chiacchieravano per le strade e gli uomini erano indaffarati in qualche faccenda, c'era un clima di tranquillità completamene l'opposto di ciò che si immaginava conoscendo le storie sulla durezza dell'Alpha.
Arrivarono nella casa branco dove assegnarono delle camere a Kol e Nath, poi scortarono Mereen nella casa dell'Alpha dove avrebbe alloggiato.
Appena entrata constatò che era completamente in legno, a primo impatto le sembrava confortevole ma le dava un senso di vuoto come se non ci abitasse nessuno: non c'erano quadri, fotografie o ritratti, niente che la identificasse.
Le mostrarono la cucina, il salotto e poi la fecero salire al secondo piano dove c'erano cinque porte ma si limitarono ad indicarle la sua stanza.
Entrata intuì che si trattasse di una stanza per gli ospiti, c'era un letto a baldacchino, un grande armadio, una scrivania e poi c'era una porta che portava al bagno interamente in marmo bianco con una grande doccia e numerosi confort.
Chiusa la porta, si ritrasformò, posò la valigia sul letto e iniziò a svuotarla nell'armadio, poi preso un completino color Borgogna come pigiama si diresse in bagno per una doccia rinfrescante.
Quando stava per coricarsi a letto poiché ormai si era fatta sera si ricordò a causa del borbottio del suo stomaco che non aveva ancora ingurgitato un po' di cibo dal giorno prima, così a piedi nudi scese le scale per dirigersi verso la cucina.
Non voleva essere maleducata ma la fame la stava uccidendo così iniziò ad aprire tutti i cassetti che trovava alla ricerca di un po' di cibo. Quando finalmente trovò della frutta da mettere sotto i denti senti un profumo così buono che sarebbe riuscita a mandarla in estasi, sapeva di tabacco e rugiada.
Si girò e vide due occhi di un blu così scuro da parer un cielo notturno senza stelle, capelli folti e neri come l'ebano che sembravano seta, scese con lo sguardo fino al naso dritto, alla mascella pronunciata che donavano al volto un'aria sexy, poi passò al collo e alle spalle possenti, la vita stretta, le gambe forti. Finita la scansione tornò su, verso i suoi occhi e quando notò che la stavano scansionando sentì i battiti del suo cuore accelerare, percepì le guance arrossarsi e scosse di elettricità le squassarono le membra. Era tutto così strano ma sembrava anche così giusto, contro ogni logica avrebbe voluto saltargli addosso e appicciarsi al suo corpo solo per sentire il tepore della sua pelle. Stava per compiere un passo avanti nel tentativo di avvicinarsi ma neanche un battito di ciglia dopo l'uomo era già sparito, non una parola, non un gesto; se non fosse stato per la scia di profumo che si era lasciato dietro avrebbe pensato si fosse trattato di un allucinazione.
Con gambe tramanti si accasciò sulla sedia lì vicino:
sì, aveva trovato il suo compagno
sì, non le aveva rivolto la parola
e sì, era l'Alpha dei Cruelvenge

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