Avevano passato tutta la notte a scopare, aveva paura che con tutto il rumore che avevano fatto tutti li avessero sentiti.
Mereen si era appena svegliata accoccolata tra le braccia di Victor, quella mattina doveva andare ad un incontro per decidere come dividere i guerrieri nel territorio e successivamente nel pomeriggio doveva allenare coloro che sarebbero restati al villaggio.
Avrebbe dovuto alzarsi ma quel calduccio e l'odore inebriante di Victor erano troppo allettanti per separarsene.
Ora che poteva ammirarlo mentre ancora era incosciente riusciva a notare molti più particolare: aveva un piccolo neo sotto l'occhio sinistro; una piccola cicatrice quasi invisibile sul labbro, strano dal momento che la loro natura permetteva di guarire senza lasciare cicatrici; il suo petto era cosparso da segni tribali alquanti virili.
Con un tocco leggero iniziò a passare le dita sul contorno dei tatuaggi fin quando non sentì la mano di Victor accarezzarle la schiena con movimenti lenti: cazzo si era svegliato. Velocemente ritrasse la mano.
<Continua>
Abbastanza sorpresa dalla sua affermazione riprese ciò che stava facendo poi interruppe quel silenzio imbarazzante:
<Come ti sei fatto quella cicatrice sul labbro? Perché non si è rimarginata?>
Lo sentì irrigidirsi: cavolo, non pensava fosse un argomento tabù, poi si ricordò che erano compagni e quindi avrebbero dovuto confidarsi.
In un attimo l'uomo si mise a sedere:
<Non mi va di parlarne>
Con gesti nervosi spostò il corpo di Mereen nel tentativo di alzarsi ma lei cercò di fermarlo, non voleva che per una stupida domanda ricreasse ancora un muro tra loro, avrebbe aspettato: quando avesse voluto parlarne lei lo avrebbe ascoltato.
Lo prese per una mano e avvicinò il corpo nudo di Victor al suo per poi baciarlo sulle labbra. Inizialmente restò restio ma poi si rilassò prendendola dalla vita e approfondendo il tutto.
La miccia che li univa si era riaccesa. Come ogni volta scariche di adrenalina squassarono le loro membra.
Con gesti spezzati e intrepidi cercavano di avvicinarsi sempre di più. Entrambi smaniavano per entrare l'uno nell'altra.
Con un gesto improvviso la penetrò ancora in ginocchio per poi buttarla sdraiata sul letto, dando stoccate sempre più vigorose.
All'improvviso una testa biondiccia irruppe nella camera da letto: merda!
Victoria se ne stava lì con una faccia sgomentata e gli occhi talmente aperti da sembrare sul punto di cadere a terra.
I due velocemente cercarono di ricomporsi ma il sudore sui loro corpi e i capelli scompigliati continuavano a tradirli.
<Vik, ecco... non è come pensi!>
<Stai dicendo che non stavate scopando ma facendo jogging nudi in un letto?>
Victor, rimasto zitto, si alzò totalmente nudo senza il minimo ritegno e si diresse verso il bagno dopo aver recuperato i suoi vestiti davanti le facce perplesse delle ragazze.
Mereen sentì un pizzico di fastidio a sapere che la sua beta lo avesse visto come mamma lo aveva fatto: non era mai successo!
I suoi pensieri furono interrotti dall'urlo dei Victoria.
<Ma che cazzo! Dio... è il tuo compagno? Porca troia il tuo odore è diverso e...e... quello è un morso? E poi, lui? L'Alpha dei Cruelvenge. La dea Luna è stata buona, è un figo assurdo!>
<Okay, okay... piantala! È bello ed è MIO> Era strada un po' troppo aggressivo forse? Dallo sguardo sconcertato e divertito della beta probabilmente sì <Cazzo scusa...ehm... si è il mio compagno ma non devi farne parola con nessuno. Chiaro? Il nostro rapporto è ancora in fase di consolidamento per cui vogliamo aspettare a sbandierarlo ai quattro venti.>
<Cazzo, sono felicissima per te!>
E con un balzo le saltò in braccio facendo cadere entrambe una sopra l'altra sul letto.
Dopo un po' di risate si alzarono.
<Ah mi ero quasi dimenticata. Ero venuta a cercarti perché siete in ritardo per l'assemblea>
Accidenti, non poteva dirglielo prima?
Il più velocemente possibile si vestì con un vestitino aderente nero con lo scollo a barca e degli stivaletti in pelle.
Subito dopo lasciò i capelli sciolti in modo che coprissero il morso e mise un po' di profumo tattico.
Sempre correndo entrò in bagno per vedere che fine avesse fatto Victor e lo trovò seduto sul bordo della vasca con il cellulare vestito e profumato. Lo fece alzare e a passo celere si diressero verso la casa degli anziani.
Arrivati lì si resero conto che erano già tutti presenti: fantastico.
A testa alta li raggiunsero e si scusarono per il ritardo.
<Avevamo pensato di distribuire i soldati in modo che ci sia almeno uno squadrone da cinquanta o cento che copra un centinaio di metri dei confini scoperti. Ad esempio il confine russo possiamo trascurarlo poiché confiniamo con il branco di Alexandar Mirajlov.>
Iniziò Drogo.
<Mi sembra ottimo. Voglio anche che rimangano almeno cinquanta lupi in ogni villaggio. Chiederò ai nostri beta di smistare i guerrieri e spedirli ai confini interessati>
Ultimate le cose mancanti, Mereen si diresse a mangiare e dopo un bel piatto di pasta e del sangue caldo si mise una tuta nera e grigia e si diresse in palestra per l'allenamento.
Giunta allo stabilimento, si recò nel giardino adibito per gli esercizi.
Si trovavano diversi percorsi a ostacoli, l'area per il corpo a corpo, quella per le gare di velocità e la zona per i pesi.
Davanti a lei si trovano lupi da tutte le provenienze.
<Siete qua perché una guerra si avvicina, dovrete allenarvi con serietà, farete fatica ma niente vale più della vostra vita, nemmeno cinque minuti in più di pausa tra un esercizio e l'altro. Eseguirete ogni mio ordine e vi impegnerete. Voglio un esercito, non un branco di sfaticati. CENTO FLESSIONI. ORA!>
Subito tutti iniziarono.
Dopo tre ore, litri di sudore, moltitudini di imprecazioni, diversi graffi e lividi e migliaia di esercizi; finalmente poterono ritirarsi nei propri alloggi.
Tornata nella sua villa si trovò nel soggiorno Victoria che appena la vide iniziò a fissarla col tipico sguardo "racconta tutto, muoviti". Non poteva scamparla. Sospirando le si sedette a fianco e iniziò il suo monologo.
Alla fine, l'espressione della beta non era più molto allegra anzi i suoi occhioni azzurri sprizzavano rabbia e il suo corpo minuto fremeva dal fastidio.
<Bastardo... che bastardo! Sa chi sei tu? Come si è permesso! Me ne frego se è un Alpha... io lo smonto e gli cambio i connotati.>
Per quanto apprezzasse il suo interessamento cercò di calmarla... se la sarebbe cavata da sola.
Cambiò discorso e, tornata la serenità, parlarono per ore finché entrambe non furono troppo stanche e decisero di ritirarsi nelle loro stanze.
Pochi minuti dopo essersi fatta la doccia e aver messo un pigiama abbastanza orribile,rosa confetto, percepì che Victor era entrato in casa. Evidentemente non aveva acquisito il concetto di discrezione.
L'uomo la raggiunse e la strinse in un abbraccio dopo aver fatto una faccia abbastanza schifata alla vista dei suoi vestiti.
Dopo qualche bacio, lui interruppe quel momento tenero:
<Domani ti porto in un posto magnifico che ho trovato nelle vicinanza. Mi ricordava te>
Per quanto quelle parole le avessero riempito il cuore di gioia decise di fare la stronza:
<Siamo nel mio territorio, conosco ogni parte. Non riuscirai a stupirmi>
<Questo lo dici tu... e poi lasciami questa speranza e che cazzo>
Non riuscì a trattenere una risatina.
<Okay, okay. Vedremo.>
Con un ultimo bacio andarono a letto e passarono la notte come quelle precedenti.
Ad amarsi?
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silver widow
WerewolfUna principessa ha bisogno di essere salvata, giusto? Bhe...non vale lo stesso per Mereen. Lei è una guerriera, una guida, un Alpha. E ora è lei che dovrà salvare qualcuno: il suo branco. Un fardello grava sulle sue spalle, ma da sola non riuscirà m...