Quinto

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Febbraio, 2018

"Correte in mensa, c'è una sorpresa che sono sicuro non vi piacerà." Annuncia Andrews correndo verso di noi, allarmato.

In fretta e furia corriamo sul luogo, e una volta li, l'immagine che ci ritroviamo davanti è orrenda.

Il nostro tavolo ricoperto da polveri bianche, presumo zucchero a velo o borotalco, e con una scritta "Vendetta per PJ, Firmato i Blue Leopard."

Con lo sguardo trovo subito il mio bersaglio, perlomeno per questa prima mattina.

"Harry che ti salta in mente?" Chiedo Arrabbiata.

"Non è stata una mia idea." Ridacchia indicandomi una ragazza dai capelli corvini, neri pece, con uno strano tatuaggio in viso, e con un sorriso maligno.

"Che hai combinato." Urlo verso di lei.

"Avete ucciso mio fratello, non me ne starò con le mani in mano." Incrocia le braccia.
"A proposito drizza le orecchie.." Dice salendo sul primo tavolo che le capita.
"Sono Camila Robert, e giuro sulla cosa più sacra che ho, mio fratello PJ avrà la sua vendetta."

"Hai fatto la tua scenata? Ora scendi immediatamente." Urlo verso di lei.
"Ci sono persone che lavorano lavando il tuo palcoscenico, che noi comuni mortali chiamiamo tavolo." Dico inferocita, mentre vedo Harry ridere sotto i baffi.

"Piccola ragazzina saccente, non metterti contro me." Si avvicina.
"Vedi questo giubbotto?" Dice indicando quello stupido marchio che ha nel vestiario.
"Questa non è una gang, questa è una famiglia. E cosa fa una famiglia? Protegge."

"E sai cosa può fare una rappresentante degli studenti? Mandarti dal preside." Dico sorridendo verso di lei, e sfidandola con lo sguardo. Lei stufa, prende il suo zaino e va via.
"Harry vedi di far cancellare questa schifezza dal nostro tavolo, ora." Detto questo giro i tacchi e vado via anche io.

Durante l'ora di biologia il pensiero che mi viene in mente è: Se Harry avesse ragione? Se mio padre mi stesse nascondendo delle cose? Se i Red Lion sono i cattivi, ed i blue Leopard le vittime? È un ipotesi questa, ma non conveniente quindi cerco di seguire il più possibile la lezione, eliminando i pensieri.

"Avete sentito che succederà stasera qui?" Chiede Tati. Siamo da Rivers come ogni pomeriggio, mentre degustiamo i nostri frappuccino.

"No, Il sindaco Stevens farà un comizio?" Chiedo.

"No no, Eve." Dice Tati.
"I Blue Leopard terranno una festa qui in onore di PJ, quindi teniamoci alla larga, per la nostra incolumità."

"Dopo la morte di PJ sono molto più scatenati ed assetati di sangue e vittime." Commenta Fred.
"Dobbiamo farli calmare, in un modo o in un altro."

"È una trappola, annunciare una festa per poter creare casino, come fanno sempre." Dice Tati.

"O magari vi sbagliate. Magari organizzano una festa qui perché il loro pub è stato chiuso." Dico le cose che mi frullano in testa senza pensare.

"Perché esercitavano una campagna di droga illegale." Dice Fred storcendo il viso.

"Ma chi ha stabilito che loro sono i cattivi? Magari anche noi stiamo esercitando una campagna illegale di droga, magari droga in polvere." Dico. È un periodo della mia vita in cui troppe cose mi suonano storte, o strane. Sospetto di tutti, e non so riconoscere il giusto dallo sbagliato.

"Ma che vai a pensare." Ridacchia Tati.
"Fred, sta scherzando."

"Mi sembrava strano!" Ridacchia fred, mentre Tati si unisce, ed io accenno un sorriso di circostanza.

Io, Eve Anderson, Sono sempre stata una ragazza testarda e cocciuta. Io, alle cose, voglio arrivarci fino in fondo.

Ed é per questo, che prendo un vecchio cappotto di mia madre, ed esco nel freddo buio che la sera porta a Detroit.

Metto il cappuccio, per non farmi individuare come Red Lion, e mi avvio alla mia meta: Rivers Pub.

Il Rivers già da fuori sembra pieno zeppo di persone, e riconosco subito i blue grazie al loro giubbotto, anche tramite una finestra.

Ad un tratto vedo tre ragazzi con un mantello rosso, a qualche metro da me, anche loro ancora fuori il locale.

Riconosco Fred, Ed Andrews e anche Matt. Si mettono il cappuccio rosso del mantello, e fred fa un segnale, subito dopo una decina di ragazzi escono dai cespugli, ed in men che non si dica sono tutti dentro con bastoni lunghi 10 centimetri, e mazze da baseball molto doppie.

Sento urla, schiamazzi, vetri rotti che cadono per terra, tavoli e sedie che si spostano. E dopo qualche secondo escono e scappano via.

Riesco a vedere solo Harry che esce dietro loro, ma non in tempo, infatti riescono a fuggire.

Sta respirando, è nervosissimo, e solo dopo mi accorgo di essere arrivata in un punto abbastanza visibile. Mi sarò spostata dallo spavento senza accorgermene.

"Che ci fai qui?" Chiede lui allarmato avvicinandosi a me.
"Vattene via."

"Harry non centro io." Cerco il suo sguardo, i suoi occhi.
"Ero qui di passaggio."

"Va via." Ripete.
"Se ti vedono i blue ti faranno male, molto male soprattutto dopo che la tua gang di bastardi ha distrutto il Rivers e picchiato con mazzate i miei compagni."

"Non sapevo di questa cosa, non lo sapevo lo giuro." Dico avvicinandomi a lui. Solo allora mi accorgo del suo occhio nero e labbro spaccato.
"Non lo avrei permesso." Tocco il suo labbro, ma solo per pochi secondi. Ritorno in me, e faccio qualche passo indietro.

"Perché mai Eve? Tu sei una di loro." Vomita quelle parole.

"Non sono una di loro." Dico disgustata.
"Fino a qualche settimana mi sentivo una di loro, adesso sono smarrita. Forse ho aperto gli occhi, forse me li hai fatti aprire tu."

"Smarrita?" Si avvicina a me, annullando nuovamente la distanza.

"Molto." Abbasso lo Guardo, e lui, forse perché mi ha visto triste ed a disagio, porta la sua mano piena di graffi e lividi sul mio viso bianco e candido, accarezzandolo dolcemente. Il contrasto ha un non so che di divertente, ma mi piace.

"Harry." Sentiamo la voce di Camila poco più lontana da noi.

"Va via." Mi intima Harry a bassa voce.
"Non riuscirò a tenerli a bada, non saresti al sicuro."

"Ok." Dico distaccandomi da lui.
"Grazie Harry."

Lui non risponde, mi fa solo un cenno con la testa. Ma per uno come lui, è già tanto.

Clash of Love/ Volume I //Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora