Amnesia.

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LOUIS'S POV.

Quando il concerto terminò e l'aria di silenziosa desolazione ci avvolse, cominciai a sentirmi soffocare dalla condizione di disgusto che mi avvolgeva.

Harry sapeva tutto.

Harry sapeva di Stan ed io, invece, sapevo meglio di chiunque altro che non mi avrebbe più rivolto la parola se non avessi agito in fretta, ma con cautela.

Un passo falso e mi sarei fottuto l'anima da solo.

Guardai il costoso orologio, arrotolato intorno al mio polso, le deliziose e sottili lancette puntavano esattamente le 23:45, a mezzanotte sarebbero iniziati gli after.

Avevo esattamente un quarto d'ora per spalare via la merda dal mio cervello e riprendermi l'amore della mia inutile vita.

Congedai con un molle gesto della mano Louise, che con una smorfia, si allontanò borbottando quanto fossi scorbutico.

Scrollai le spalle e mi afferrai la testa tra le mani: quella sarebbe stata la notte decisiva.

HARRY'S POV.

23:45

La gente dice che l'oblio è una condizione che raggiunge solo chi muore.

Io non credo sia così, l'oblio è quando sognamo e ricordiamo d'aver sognato ma non riusciamo a ricordare cosa.

Mi sentii il sogno quando l'amore della mia vita scelse di lasciare solo l'alone del nostro amore e mi sentii il sognatore quando guardando nei suoi occhi, cercando di scorgere quella luce che pensavo gli si accendesse dentro trovai solamente un mare in tempesta, che s'era portato via con sé tutti i sentimenti.

Mi sentii, quindi, completamente obliato da Louis, quando scoprii la sua relazione con Stan.

Nulla avviene per caso e se non avessi sentito il bisogno di uscire, proprio quando Louis s'avviava stranamente verso la periferia, non avrei nemmeno sentito il fastidioso tonfo di pelle contro pelle, ovattato solo dalle sottili mura di quello squallido motel.

Analizzando attentamente la situazione mi trovavo ad essere fottutamente innamorato di una persona che non mi amava, in realtà.

23:50

Mi sistemai velocemente i capelli ormai troppo lunghi, che solleticavano i miei occhi rendendomi fastidiosa la vista.

Chiusi gli occhi ed inspirando, utilizzai la mia maschera migliore, mentre tentavo di isolarmi dalle urla insistenti dell'ammasso di ragazze che si trovavano intorno allo stadio.

Con tutto l'affetto del mondo, non ero in vena di gioire quando il mio cuore si sbriciolava minuto dopo minuto.

Scorsi il gilet jeansato di Liam e lo raggiunsi, stringendolo in un lungo abbraccio in cerca di conforto, mi passò una mano tra i capelli e mi sussurrò che sarebbe andato tutto bene, ma io riuscivo solo a pensare che in realtà, peggio di così c'era solo la morte.

23:55

Ci avviammo verso la grande sala tinteggiata di bianco, e mi stravaccai sul divano nero di pelle emanando un grosso sospiro, di Louis nemmeno l'ombra.

Meglio così, pensai.

Ma non ci credevo nemmeno io, nonostante tutto il dolore, la sua voce era il mio suono preferito e il suo viso valeva più di un milione.

"Deve smetterla." commentò Zayn, mentre stringeva forte la bottiglia di birra che teneva tra le mani, fino a ritrovarsi con le nocche bianche per l'afflusso di sangue diminuito d'un botto.

Louverdose||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora