Facce insolenti.

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La luce settembrina penetrava impertinente dalle persiane semi aperte facendo in modo che i miei occhi si aprissero, mi guardai stancamente intorno, soffermandomi ad osservare i dolci lineamenti del giovane uomo che giaceva aggrappato al mio corpo.

Sorrisi appena, notando il broncio che si era posato all'altezza delle sue labbra e con estrema calma, tentando di fare piccoli movimenti in modo da non disturbare il suo sonno, mi avvicinai a lui portando le mie labbra accanto alle su-

"Ragazzi!" una, non molto, delicata voce femminile fece sussultare Harry che aprii i propri occhi in fretta, spalancandoli quando mi vide così vicino.

"Cosa stai facendo?" biascicó ancora dormiente, mordendosi la lingua, per sfuggire alla risatina che sapevo gli sarebbe sfuggita presto dalle labbra.

"Io, umh, nulla! Solo, insomma.."

"Non m'importa se siete nudi, conto fino a cinque e poi entro." urló la ragazza ridacchiando e continuando a bussare come una dannata.

Non mi scomodai dal letto, tuffando la testa sotto le coperte, pronto a godermi lo spettacolo.

Uno.

"Cristoooh!" sbuffó Harry, precipitandosi verso i boxer che giacevano in un remoto punto della camera.

Due.

Mi leccai le labbra alla vista della candida carne macchiata da lividi viola del suo culo sodo, svettare all'aria, mentre lui si chinava a raccogliere l'indumento.

Tre.

Lo vidi correre -no, saltellare- dall'altro lato della camera, mentre muoveva i fianchi per entrare anche negli skinny neri.

Quattro.

Infilò in fretta anche una maglia, presa alla bell'e meglio dal comodino, sorrisi notando fosse la mia e sospirai contento accorgendomi che avesse coperto tutti i lembi di pelle che solo io potevo vedere.

Cinque.

Mi lanció un'occhiataccia, mostrandomi il diro medio, quando mi scoprì dalle coperte per mostrargli il pigiama di pile che avevo prudentemente indossato la notte prima, mentre lui dormiva.

Eleanor entrò raggiante nella stanza, portando con sé un profumo di violette e miele, poggió un bacio sulla guancia di Harry e fece la linguaccia a me.

"Questa non è una visita di cortesia, ragazzi." bofonchió sedendosi a gambe incrociate sul letto.

"Oh, lo immaginavo." Harry parlò piano e con voce rilassata, lo guardai riconoscente, mordersi le unghie già completamente mangiucchiate.

Eleanor annuì, continuando "Posso darvi dieci minuti. Non di più, perché poi per mia sfortuna, dovrò trascinare il tuo culo di merda fino al centro." Si fermò a guardarmi per un po', e potei essere quasi  certo di leggere un velo di tristezza nei suoi occhi.

"E umh, ti aspetto giù."

Chiuse la porta alle sue spalle e sentì i tacchi dei suoi stivaletti, produrre un fastidioso rumore lungo il parquet lucido.

"Coraggio Lou, sapevamo che sarebbe durato poche ore." Harry mi guardò lascivo, regalandomi un morbido bacio su entrambe le guance e spostandosi a sedersi sulle mie cosce.

Lo ringraziai interiormente per non essersi messo a far storie.

Passai le labbra sul suo collo già livido, mordicchiando ogni lembo di pelle, strofinandoci il naso sopra.

Si lasciò scappare un sospiro appagato, per poi alzarsi dalle mie gambe e infilarsi le scarpe per uscire.

"Dove vai?"Gli chiesi tentando di mascherare quel senso di possessivitá che regnava padrone in me.

Louverdose||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora