L'inizio della fine?

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Metà concerto, restava solo poco più di mezz'ora e sarebbe potuto andare via e non pensare più a nulla, non pensare più a lui.

D'altro canto, lui, continuava a ballare e ondeggiare a ritmo di musica, raccogliendosi le labbra carnose tra i denti, giusto per sottolineare quanto fosse sexy.

Ah, quelle labbra.

Dalle tre settimane, in cui Harry si rifiutava di rivolgergli la parola, non aveva fatto altro che pensare alle sue fottutissime labbra rosa, ovunque.

Le fottutissime labbra rosa sul mio collo.

Le fottutissime labbra rosa a lasciarmi baci lungo il petto.

Le fottutissime labbra rosa tra le mie gambe.

E soprattutto, le SUE fottutissime labbra rosa, sulle MIE labbra.

Come se non bastasse, delle fans lo bagnarono.

Louis poté sentire lo sguardo di Harry fisso negli occhi, mentre quest'ultimo, si dimenava ridendo nella pioggia d'acqua e si faceva scivolare sensualmente le mani lungo i fianchi morbidi.

Sapeva benissimo cosa stava tentando di fare e Louis non poté nascondere per molto, il fatto che ci stesse riuscendo egregiamente.

Tentava di coprirsi con le mani, l'erezione non poco evidente dato il pantalone stretto, ma quando Harry se ne uscì con una fottuta banana tra labbra, Louis non riuscì a trattenersi e nel mezzo dell'esibizione di Niall, s'allontano, tentando di sorridere a destra e a manca.

Porca puttana.

Gli sguardi dell'intero staff puntati su di lui, che se ne uscì con la scusa di dover andare in bagno.

Si chiuse la porta alle spalle e s' afferrò la testa tra le mani, mentre sentiva la tensione diminuire lentamente.

Aveva solo qualche secondo, poi sarebbe dovuto tornare a fare la cosa che ormai gli riusciva meglio, fingere.

Era più bravo di Harry e questo lo si capiva facilmente, ma il fatto che si nascondesse non stava a significare che non amava quel ragazzo con tutto se stesso e che avrebbe dato la vita per lui.

Fino ad allora, la cosa più difficile era stata farglielo capire e dopo quattro anni, ancora non c'era riuscito.

Cacciò un bel respiro, e uscì dal piccolo bagno.

Okay, solo, non pensarci.

Appena fece il suo ritorno sul palco, l'intero stadio si scatenò in un boato spaventoso e dovette tenersi le orecchie, per non perdere l'udito.

Corse verso il centro del palco ridendo, perché davvero, fare questo effetto a quella folla di ragazzi lo faceva salire su una stella.

La risata cristallina, non sfuggì all'orecchio di Harry, che voltandosi fu sollevato di ritrovare il suo amato Louis sano e salvo.

Ogni volta che incontrava il suo sguardo, si sentiva percorso da un brivido, che partiva dalla punta dei piedi ed arrivava, intoccato, all'ultimo dei lunghi ricci che gli tempestavano il capo.

Il fatto che fosse furioso con lui, non andava a modificare alcuna di queste emozioni che provava trovandosi a dover fissare Louis.

Il concerto, finì poco dopo e avendo ringraziato e fatto un inchino sbrigativo, i cinque ragazzi lasciarono il palco, preparandosi agli after.

***

"Harry!" la voce di Louis rimbombó dietro le quinte, ormai silenziose.

Il riccio era andato via, improvvisamente dal piccolo party allestito non appena aveva visto i lunghi capelli di Eleanor, fare capolino dalla porta principale.

Louis, non riusciva a spiegarsi questa gelosia e rabbia, nei confronti di una ragazza, che alla fine dei conti, non faceva che svolgere il lavoro che le era stato assegnato, ma appena aveva visto il ragazzo allontanarsi, senza pensarci due volte, l'aveva seguito.

"Harry, ti prego, non posso continuare così!"

Piagnucoló, passandosi le mano tra i capelli, nervosamente.

Un singhiozzo.

Sentí un singhiozzo provenire da poco lontano e rincuorato, si diresse verso il suono, che continuava di volta in volta a farsi più persistente.

La figura rannicchiata e scossa da tremolii nervosi che trovò poco distante, non assomigliava nemmeno lontanamente all' Harry che si dimenava sul palco, cercando di suscitare una qualsiasi reazione da Louis per pura ripicca.

"Harry.." mormorò spiazzato, il più grande correndo a cingere con le sue piccole braccia le spalle di quel resto di vita umana, stretto nelle proprie ginocchia.

Il brivido che percorse il corpo del riccio, fu appagante, perché gli venne confermato che nonostante la rabbia, non sarebbe riuscito a mantenere impassibile il suo corpo al minimo contatto.

"Va via." Pronunciò solamente, l'altro, tirando su col naso, senza nemmeno voltarsi.

"Non posso." Fece sinceramente, Louis beandosi del profumo dell'unica persona che avrebbe voluto vicino per tutta la vita.

"Devi." Mormorò l'altro con un sospiro spezzato dai singhiozzi.

"Perché?" Domandò esausto Louis, staccandosi dal petto del ragazzo con un gesto disperato.

"È l'inizio della fine, Lou."

Louverdose||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora