Capitolo cinque

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«Dove cazzo eri finita?»Afferrò con violenza il mio braccio,stringendolo nella sua grande mano,prima di spingermi nella direzione della porta del locale

«Brutta stronza ti ho detto di non muoversi» Gridò quasi, quando le sue dita premevano contro la mia pelle

Non riuscivo a mettere a fuoco il suo viso,la gente ubriaca usciva dal locale senza prestare attenzione a quello che stava succedendo.

«Ho visto il torneo,scusa Luke»Mormorai con un filo di voce instabile

«Non ti avevo detto di allontanarti»Un espressione di puro odio gli dipingeva il dito mentre le sue agili dita arrivarono al colletto della mia maglia,pressando il corpo contro il mio che era ancora appoggiato contro il muro.

«M-i dispiace»

«Ti dispiace un cazzo brutta stronza»Appena le parole lasciarono le sue labbra,con troppa velocità mi spinse verso il basso, lasciando che il mio corpo colpisse l'asfalto della strada.

Detto questo,afferrò le chiavi della macchina dalla tasca dei miei pantaloni,lasciandomi lì da sola, priva di forze.Portai una mano sul viso nell'intendo di eliminare il sangue in eccesso,causato dal piccolo taglio sul sopracciglio.

Cercai di combattere la sonnolenza e la voglia di dormire mentre sentivo le ossa fremere e il mio corpo tremare quando cercai di rimettermi in piedi.Cammina lungo la strada quando una voce fastidiosa interuppe il mio lento cammino.

«Cazzo vuoi muoverti,non ho tutto il tempo»Una massa di capelli ricci venivano coperti da un casco scuro mentre le luci della moto illuminavano il mio corpo instabile.

«Aiutami»pregai

«Non ho tempo da perdere con una ragazza ubriaca» Sbottò facendo in modo che il motore della moto tremasse appena,sottolineando il concetto che aveva fretta.

Solo quando mi girai meglio nella sua direzione mi accorsi che il ragazzo con cui stavo parlando o meglio avevo chiesto aiuto era quello che poco prima mi aveva mancato di rispetto,Harry.

Solo quando i muscoli delle gambe iniziavano a bruciare mi sdraiai contro il piccolo marciapiede,mentre un piccolo gemito di dolore fuoriuscì dalle mie labbra.

Fu allora che i fari della moto di spensero rivelando il buio totale.

«Aspetta sei la ragazza di prima» Osservò

Le parole volevano uscire dalle labbra ma la mia gola bruciava e tutto ciò che riuscii a produrre fu un colpo di tosse seguito da una serie di lamenti.

«Che cazzo hai fatto al viso,cosa è successo» Potei capire dal tono della sua voce un accenno di preoccupazione

«Sono caduta,non riesco a camminare »Mi sforzai di dire

«Ti lascio qui se non mi dici cosa è successo»Le sue dita spostarono una ciocca di capelli dal mio viso.

«Sono caduta»Ribadii

«Ti porto a casa,dammi l'indirizzo» Istruí

«No,a casa no» Mi affrettai a dire prima di sfruttare tutte le forze rimaste per rimettermi in piedi

«Va' via» Continuai leggermente infastidita dal suo sguardo compassionevole

Senza farselo ripetere una seconda volta,imprecò silenziosamente sparendo nel nebbia di quella nottata.

Non sapevo cosa fare,mi sentivo persa fino a quando non mi resi conto del messaggio che illuminava il mio cellulare.

"Ehi Jennifer,sono Ashton ti ricordi di me?”

Sorrisi appena prima di premere con il polpastrello l'avvio alla chiamata e chiamare Ashton,portando quasi subito dopo il telefono all'altezza dell'orecchio.

Rispose dopo tre squilli che sembravano un'eternità.

«Jennifer,ciao» mormorò dall'altro microfono del telefono

«Ashton  sto davanti un locale con un insegna terribile,aiutami» Riuscii a finire la frase prima di accasciarmi contro il terreno, prima di sensi.

Mi svegliai in un accogliente letto matrimoniale che non era sicuramente il letto della mia adorata camera. Mi alzai quasi di scatto quando piano piano la mia mente iniziava a ricordare cosa fosse accaduto la notte scorsa.

La testa mi scoppiava,i muscoli continuavano a bruciarmi.

«Buongiorno tesoro,pensavo non ti svegliassi più» Ashton era in piedi  davanti alla porta della sua stanza probabilmente.

«Cosa è successo? O almeno dopo che ti ho chiamato.Credo di ricordare solo questo»Ammisi sconfitta

«Ti ho portato qui e sono andato a casa tua a prendere le tue cose mentre Luke non c'era» Dichiarò

Felice

«Cosa,che significa?»Massaggiai leggermente le tempie con entrambe le dita,alzando lo sguardo su di lui che ora era seduto al bordo del letto.

«Ti ha fatto male Jenn,starai da me fino a quando vorrai,tranquilla le chiavi le ho prese,ci basta cambiare la serratura ma è meglio se resti qui,è più sicuro»afferrò la mia mano fra le sue dita,stringendola leggermente, forse per trasmettersi forza.

«Io,io non so che dire»Balbettai leggermente

«Abbracciami e basta»Ordinò con tono scherzoso prima di aprire le braccia nella mia direzione

«Oh certo »Senza farmelo ripetere due volte,mi fiondai fra le sue braccia,non curante del dolore persistenze.

Rimanemmo abbracciati per pochi secondi prima di staccarci e tornare alla normalità

«Lui poteva darmi il lavoro,Ash»Blatelai sconfitta

«Non essere ingenua,ti stava usando e basta »Sussurrò con tono serio..

«E poi ho io il lavoro giusto per te»Sorrise e anche io lo feci prima di ritrovarmi di nuovo fra le sue braccia,stringendolo ancora contro il suo petto mentre sussurravo sbagliate volte un "grazie".

"Buonasera ragazze,come state? Spero bene.Scusate se aggiorno poco ma la scuola mi toglie molto tempi.Cosa ne pensare della storia?dai commentate mi farebbe piacere leggere cosa scrivete.Alla prossima,baci.Ragazze dimenticato.Votate perché nel prossimo capitolo vorrei pubblicizzare qualche storia così se votate passo e leggo velocemente le storie.

SEGUITEMI QUI,CONTINUO LA STORIA @Ceneredivita__Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora