Era uno di quei giorni neri,non riesci a trovare una spiegazione del perché tutto deve essere così difficile.Poi capisci che si deve andare avanti,ma più lo fai e più ti rendi conto di come farlo ti rende debole.
Non ero tornata a casa quella sera,avevo bisogno di stare sola,di pensare.La cosa positiva di questa città era che dovunque andassi è come se nulla mi appartenesse. Girando non avrei trovato,cercato il passato ma semplicemente sarei rimasta,ferma,immobile a piangere e pensavo a quanto ero stata stupida.
Perché tutti prima o poi scappano dal passato.
Afferrai il cellulare fra le dita,avevo bisogno di sentirla,avevo bisogno di sentirmi dire che non pensava davvero quelle cose.
"Il numero da lei chiamato è inesistente" La vocina meccanica mi diede conferma che quello che avevo sperato era soltanto inutile.
Le luci dei lampioni illuminavano la strada buia,alcuni negozi erano ancora aperti.Entrai in un grande edificio,forse per caso o forse semplicemente mi attirava.Era una biblioteca.La polvere ricopriva la maggior parte dei libri,una donna anziana sedeva dietro una grossa scrivania di legno,era intenta nella lettura di un libro,interessante probabilmente.
«Ehi»Mi sforzai di dire
I suoi occhi incontrarono i miei,pura paura le disegnava i tratti del viso,non le potevo dare torto,a volte facevo paura anche a me stessa.
«Sto chiudendo,dovresti andare via»Disse fredda prima di chiudere il libro,lasciando strisciare la sedia contro il pavimento
«Volevo prendere un libro,mi scusi»Scossi leggermente la testa alla sua espressione esagerata,portando entrambe le mani nelle tasche.
«Prendi quello che vuoi,quando avrai finito di leggere riportalo» Recitò quelle parole che evidentemente diceva ad ogni persona che si imbatteva in lei
«Oh,grazie»Inizia a girare per i tanti scaffali,la donna di poco prima era sparita,lasciandomi completamente sola.
Decisi di prendere un libro,una storia d'amore probabilmente, poteva essere carino.Mi affrettai a scendere dopo aver raccolto la mia borsa.Non mi ero accorta delle numerose chiamate di Ashton,forse era preoccupato,oppure no.
Una melodia proveniva dalla fine della strada,ma una volta passata vi era solo il silenzio e il fruscío del vento.
Arrivata a casa,mi affrettai a salire le scale,suonai il campanello e quasi subito dopo la porta si aprì rivelando la figura di Harry.
«Dove sei stata?»Sussurrò con tono duro,passandosi una mano fra i capelli per poi chiamare Ashton che probabilmente era impegnato a cucinare.
«Lontana da te»Sorrisi falsamente, era ferito lo leggevo dai suoi occhi ma lo meritava in un certo senso.
«Porca puttana,piccola»Sentii l'altro ragazzo imprecare e venire nella mia direzione.Senza pensarci due volte mi fiondai fra le sue braccia,non mi importava se era fottutamente buffo con il grembiule e con un mestolo in mano
«Ashton,piccolo»venni accolta dalle sue braccia,la sua mano si muoveva lentamente in modo da darmi pacche silenziose sulla spalla.
«Non farlo più, non.. Ti prego avvisami,ero in pensiero»Mi rimproverò silenziosamente ma le sue parole non erano taglienti e uguali a quelle Harry.
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SEGUITEMI QUI,CONTINUO LA STORIA @Ceneredivita__
FanfictionCosa succede quando incontri la persona sbagliata capace di cambiarti per sempre la vita? -Harry Styles,Je