Capitolo dodici

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Entrai nella piccola ma confortante casa che non mi apparteneva,come niente a dirla tutta. Ashton non c'era,il foglietto sul tavolo era sparito,tutto era immmobile,silenzioso.

Mi scostai una ciocca di capelli dal viso prima di valutare l'idea di mettere in ordire o di aiutare nelle faccende domestiche, infondo sapevo di dover fare qualcosa anche se non mi avrebbe mai permesso di farlo.

Mentre mi affrettavo a riporre i piatti negli appositi scaffali,il telefono iniziò a vibrare,costringendomi ad asciugare le mani e rispondere

«Jenny,sono Ana»La sua voce squillante risuonava dall'altro microfono del suo telefono

«Ehi,Ana..come hai il mio numero..?»

«Non importa,stasera esci con me?»mi bloccò,qualcosa nella sua voce mi diceva di non accettare

«Io beh..credo che ... Io non lo so»farfuglia,potevo immaginare che stesse alzando gli occhi al cielo,lo faceva quasi sempre quando le persone non facevano ciò che voleva.

«Oh andiamo,Luke mi ha..»Si bloccò e quando sentii una terza persona che prendeva parte alla conversazione, capii perfettamente che l'aveva obbligata.

«Non posso,ho da fare» e dopo aver detto ciò,chiusi velocemente la chiamata,lasciandomi andare contro la sedia.

Era impossibile,decisamente strano come quel ragazzo manipolasse la mia vita ed era stupido da parte mia che lo lasciassi fare.

Dopo aver messo in ordine,spolverato e fatto il bucato decisi di intrattenere il tempo con il mio libro che avevo messo da parte in questi giorni.

Alzai lo sguardo solo quando udii la porta sbattere,seguita da una serie di gemiti.Non volevo vedere chi fosse,lo sapevo benissimo e ora,mi sentivo veramente di troppo.

«Ehi jennifer» Niente sorriso malizioso,nessuno sguardo triste,solamente pupille dilatate e una voce estremamente roca.Era una parte di Harry che non avrei mai voluto conoscere

«Lei chi è amore?»la voce stridula della bionda ossigenata mi provocò una smorfia di disgusto mentre le sue mani vagavano senza freni sul corpo di Harry,lui le stringeva il fondoschiena,facendola sussultare.

«Harry,finta bionda,io toglierei il disturbo » Mormorai,stringendo il libro fra le dita mentre lei mi lanciava uno sguardo di puro odio mentre lui si limitava a fissarmi mentre salivo le scale.

«Harry chi cazzo è?»Sbottò lei

«Nessuno di importante» rispose semplicemente lui.

Le sue parole erano appena udibili ma facevano male.Non mi aspettavo di essere qualcosa per Harry,non mi aspettavo di essere qualcosa per nessuno.

Continuai a leggere o meglio,cercare di leggere.Ero continuamente distratta dalle grida di loro che chissà cosa stavano facendo,qualcosa che non avrei mai voluto sapere.

Aprii la finestra e mi appoggiai contro il cornicione,fumando senza fretta la sigaretta stretta fra le mie dita.

Un piccolo sorriso si formò sulle mie labbra quando le lamentele della bionda arrivarono fino alla stanze del piano superiore.Probabilmente era stata congedata, lo capii dalla porta di casa che si chiuse subito dopo.

Feci un ultimo tiro prima di premere con forza la sigaretta contro il posa cenere,spegnendola istantaneamente.

In un secondo la porta della mia camera si aprì,rivelandomi un Harry arrabbiato.

«Jennifer che cazzo ci fai li,scendi e non fumare più, è una cosa fottuta mente schifosa»Si coprì il naso con la manica della maglia,lanciandomi uno sguardo triste.

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