1
20 anni dopo.
Washington D.C. si svegliava presto, la mattina.
Il via vai di auto lungo le vie non cessava realmente a nessuna ora del giorno o della notte, nell'immensa e variegata capitale degli Stati Uniti. Pur se la città appariva più sonnolenta della Grande Mela, notoriamente conosciuta per non dormire mai, ciò non rispecchiava necessariamente la realtà dei fatti.
Washington D.C. era ingannevole, mutevole come il tempo e altrettanto sfaccettata.
Il vento era freddo e scostante, in quella mattina di novembre inoltrato, e le strade erano già state imbiancate dalla prima nevicata di stagione.
Gli addetti alla pulizia stradale erano in movimento fin dalle prime luci dell'alba. Gli spargi-sale stavano circolando da ore lungo le interminabili strade a scorrimento veloce, che levitavano sulla città apparentemente prive di peso.
Una mera illusione, ovviamente.
Quei cavalcavia di ferro e cemento dalle forme così eleganti, simili a fiumi d'asfalto in distesi in una prateria di palazzi e case, avrebbero distrutto tutto ciò che incontravano, se fossero implosi su loro stessi.
Fortunatamente, Washington D.C. non sedeva su una zolla tettonica come, invece, era toccato a San Francisco o Los Angeles.
Inoltre, il dottor Winter Hamilton era proprio l'ultima persona al mondo a doversi preoccupare di eventi catastrofici improvvisi, o calamità naturali.
Dall'abitacolo della sua auto ibrida sorrise deliziato, assaporando le onde di potere che riverberavano attraverso le ampie vie cittadine della Capitale. In questo, i fondatori di Washington D.C. erano stati lungimiranti e assai previdenti.
Intessuti nelle fondamenta stesse della città, antichi poteri e reminiscenze di altri tempi galleggiavano non visti ai più, ma a disposizione di coloro i quali erano stati beneficiati da divino sangue o benedicente mano.
Winter respirava a pieni polmoni l'energia esoterica della Capitale, godendone pienamente il potere e muovendosi tra quelle onde di energia come un surfista sulle onde.
La gente comune non poteva avvertire quelle correnti energetiche, naturalmente.
Esse scorrevano non viste attraverso il pentacolo di potere creato con la deposizione della prima pietra su cui venne poi eretta la città, a protezione di Washington dai nemici passati, presenti e futuri.
Lui, come il resto della sua famiglia, era però in grado di avvertire sulla pelle tale energia e, in caso di necessità, di attivare il pentacolo a protezione della città.
Di antico retaggio e di fatata stirpe, i coniugi Hamilton si erano trasferiti trent'anni prima dalla fredda Dublino alla più caotica Washington D.C.
Con loro, avevano condotto i quattro figli gemelli.
Brigidh, sorella di Anthony Hamilton e cognata di Camille O'Hara, li aveva seguiti nel nuovo mondo per poter restare accanto ai nipoti, oltre che per liberarsi del giogo familiare fin troppo opprimente.
I sobborghi di Washington D.C., con le loro piccole case di legno dalle tinte chiare e i bei giardinetti ordinati, avevano visto crescere Winter, Spring, Summer e Autumn, i magici gemelli di Anthony e Camille.
Ma erano anche stati testimoni della triste fine della coppia, che aveva incontrato il suo destino lungo una delle vie dell'immensa Capitale degli Stati Uniti.
STAI LEGGENDO
Broken Ice - Volume 1 "The Power of the Four"
FantastiqueWashington D.C. Winter Hamilton, eminente climatologo in forza al NOAA, ritrova dopo quasi vent'anni l'amica di un tempo, Kimberly Clark. Il loro primo incontro presso il NOAA di Washington riscalda il cuore di Kimberly, facendo riaffiorare in lei d...