Capitolo 11

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11.



La tenda da campo che aveva montato non reggeva il confronto con l'igloo che Winter aveva costruito dal nulla solo la sera precedente, ma di certo li avrebbe protetti dalla tempesta che stava sfogandosi sopra le loro teste.

A notte inoltrata, Kimberly si lasciò andare a un sonno convulso e leggero, ma ne fu ridestata poco tempo dopo da Winter, febbricitante e scosso da tremori violenti.

A nulla valsero gli sforzi di Erin e Kimberly per farlo bere. Ogni tentativo fu vano.

A distanza di ore da quella notte terribile, il capo poggiato sui seni di Kim, Winter stava bofonchiando qualcosa su un passato che la donna non conosceva, ma che fece sospirare afflitta Erin.

Lei sapeva più che bene quali demoni stessero squassando l'animo di Win, in quel momento, ma non voleva affrontare con Kimmy quell'argomento, non quando era già così in ansia per lui.

Galleggiando come nebbia all'interno della tenda, Erin prese sembianze umane per rendere più agevole alla donna parlare con lei e, sfiorando il viso contratto dell'ex marito, mormorò: La motoslitta è rimasta troppo danneggiata durante l'assalto e, anche usando il ghiaccio, non riesco a trattenere il combustibile. Purtroppo, i miei poteri non sono come quelli di Winter. Finché lui sta bene, o è cosciente, posso muovermi più o meno come voglio ma, ora che sta così male, tutte noi Elementali abbiamo movimenti limitati. In generale, dipendiamo moltissimo dalle decisioni di Winter e, a parte io che ho qualche libertà in più, necessito comunque della sua buona salute per agire con i miei pieni poteri.

«Di certo non è colpa tua» replicò Kim, sospirando stanca. «Lo squarcio nel serbatoio è bello grosso, dopotutto.»

Levando il viso di cristalli di brina per incrociare lo sguardo della donna dinanzi a sé, Erin disse: Te la senti di rimanere da sola, mentre io cerco aiuto?

«Puoi farlo?» esalò sorpresa Kimberly, stringendo maggiormente a sé il capo di Winter.

Immediatamente, l'uomo si calmò ed Erin, sorridendo fiera alla donna, annuì.

Ormai, Mal riesce a percepire abbastanza bene il suo potere, perciò posso tentare di avvicinarlo per avvisarlo di ciò che sta avvenendo qui.Visto ciò che ci lega, posso avvicinarlo anche senza il benestare di Winter.

«Non sarà doloroso, per lui? Sì, insomma... vederti dopo tutto questo tempo, e per un motivo così grave?» le domandò turbata, immaginandosi il piccolo Malcolm e l'incontro con il fantasma della madre.

Mordendosi l'inconsistente labbro di ghiaccio, Erin reclinò il capo e ammise: Non sarà facile, questo è certo, ma il rischio che lui perda entrambi i genitori, oltre al rischio che tu muoia, sono alti. E questo sarebbe davvero troppo, per lui. Devo tentare.

«Posso farcela a rimanere da sola. Più tardi, nel frattempo, vedrò di capire se riesco a combinare qualcosa con la motoslitta. Papà ha cercato di inculcarmi un po' di meccanica... chissà che non riesca a ricordarmi almeno l'ABC.»

Tentar non nuoce. Ora esco... non voglio raffreddare troppo l'ambiente.

Detto ciò, lanciò loro un'ultima occhiata e si apprestò a dissolversi.

«Erin!» la richiamò all'improvviso Kim.

Volgendosi con uno scintillio iridescente, la donna la fissò preoccupata e Kimberly, sorridendole, mormorò: «Grazie... di tutto.»

Broken Ice - Volume 1 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora