Capitolo 5.

34 8 39
                                    

Non ci credo.
Voglio morire.
Sto male.
Cosa dovrei fare?

Una persona normale aprirebbe la finestra e direbbe "che cazzo vuoi alle 4:30 del mattino brutto sciagurato"

Tu sei sempre molto gentile.

Più di te di sicuro.

"Cazzo mi ha vista." Mi abbasso velocemente. Ero così impegnata a parlare con la mia coscienza che sono rimasta immobile proprio di forte alla finestra.

Io voglio un nome cazzo.

Ti sembra il momento??

Dammi un nome e non ti romperò più la vagina.

Ma da quando sei così volgare.? Ti chiamerò Gesualda.

Ma che schifo.

Shhh. Ora non rompere

Mi arriva un messaggio, sicuramente sarà Cameron che mi ha vista. Prendo il telefono, strisciando sul pavimento per arrivare al comodino e trovo proprio un suo messaggio.

Cameron:
Ti ho vista. O scendi o salgo. A te la scelta.

Beh diciamo che è stato molto chiaro il ragazzo.

Sbuffo. È incorregibile. Cosa diamine vuole da me.?
Digito velocemente un 'arrivo' e indosso i pantaloncini della tuta e una maglia a mezze maniche.

Ovviamente sono costretta ad uscire dalla finestra perché altrimenti i miei genitori potrebbero scoprirmi.

I sacrifici che fai per il tuo principe azzurro.

Non è il mio principe azzurro. La smetti di importunarmi?

Apro la finestra e vedo Cameron aspettare seduto per terra. Fa quasi tenerezza.
"Idiota che diamine ci fai per terra?" Dico sussurrando.

E menomale che ti faceva tenerezza..

Lui alza velocemente lo sguardo e con uno scatto si alza in piedi. "Ero stanco di aspettare in piedi." Annuisco e dico "ora prendi quella e mettila qui sotto." Indico la scala è poi la finestra.

Lui annuisce, prende la scala e la posizione sotto la finestra. Mentre metto un piede fuori dice.
"Oh Giulietta Giulietta perché sei tu, Giulietta?" E ride. Questo è tutto stupido.

"Sei ancora ubriaco grandissimo babbuino?" Dico incazzata ma sussurrando.
"No Giulietta." Continuo a scendere e poi sento dire "hai un culo interessante."

Non ci credo.
Non l'ha detto davvero.
Arrivata a destinazione vado da lui e inizio a picchiarlo con dei pugni che però non gli fanno male. Anzi. Lo fanno ridere.

"Sei un porco maiale, Cameron Alexander Dallas. Smettila di mettermi in imbarazzo" lui ride e dice "Ah. Così ti metto in imbarazzo eh?" Con un sorriso malizioso.

Alzo gli occhi al cielo, ormai abituata a questo suo gesto.
"Quindi, cosa stracazzo vuoi? Perché sei venuto qui?" Lui mi guarda imbarazzato e si gratta la nuca.

"Prima di tutto ti ho già detto che preferisco la Jenny Dolce a quella acida e secondo sono venuto qui per chiederti scusa per quello che è successo alla festa." Fa un respiro e poi continua.

"Non conosco Liam e non posso giudicare una persona se non la conosco, però sto cercando di farmi perdonare per quello che ho fatto in passato... quindi volevo 'proteggerti' in un certo senso." Lui guarda tutto quello che c'è intorno tranne me.

Sono solo parole. [Cameron Dallas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora